A seguito della recente
approvazione, rilasciata dall’Agenzia Italiana del Farmaco, alla
commercializzazione e all’utilizzo del radiofarmaco innovativo Lutezio – 177Lu
– oxodotreotide (Lutathera®) per la terapia radiorecettoriale (PRRT) dei tumori
neuroendocrini, la U.O.C. di Medicina Nucleare del Policlinico è stata
identificata quale unico centro proscrittore della Sicilia (come riportato nel
Prontuario Ospedaliero/Terapeutico della Regione Sicilia) e ha iniziato, tra i
primi centri in Italia, la somministrazione di tale radiofarmaco in regime di “ricovero
protetto”.
L’uso del Lutathera è stato
codificato per la” terapia radiorecettoriale dei pazienti adulti, affetti da
tumori neuroendocrini gastroenteropancreatici (NET-GEP) ben differenziati (G1 e
G2), progressivi, non asportabili o metastatici, positivi ai recettori per la
somatostatina”. Lutathera rappresenta un’importante opportunità terapeutica per
i pazienti affetti da NET-GEP come dimostrato dallo studio registrativo
NETTER-1 che ha evidenziato risultati significativi in termine di rallentamento
della progressione della malattia, di aumento della sopravvivenza globale e con
evidenza oggettiva (imaging morfologico e PET) del carico lesionale. Altresì,
rilevante è risultato il miglioramento della qualità della vita dei pazienti in
presenza di trascurabili effetti avversi.
Secondo stime epidemiologiche, l’incidenza
dei tumori neuroendocrini risulta in aumento in tutto il mondo anche in ragione
delle migliorate possibilità diagnostiche e della maggiore conoscenza di tale
patologia. In Italia, vengono registrati circa 5 nuovi casi ogni 100.000
abitanti all’anno. L’U.O.C. di Medicina Nucleare dell’A.O.U. Policlinico
Universitario “G. Martino” di Messina costituisce da diversi anni un punto di
riferimento per i pazienti affetti da NET che vengono inviati per la terapia
radiorecettoriale dalle varie realtà clinico-ospedaliere regionali e non solo.
Il modello è basato su un team multidisciplinare di esperti dedicati e prevede
una rete integrata di competenze che risulta di fondamentale importanza per
garantire appropriatezza e prontezza delle cure, evitando nel contempo la
migrazione dei pazienti verso altre sedi extraregionali.