ROMA
Polizia di Stato: Presentazione dei nuovi distintivi di qualifica
di Redazione
Giovedì 11 luglio, giornata nella
quale ricorre l’anniversario dell’istituzione della Polizia di Stato, prima
forza di Polizia, si è tenuta a Roma, presso il Palazzo della Consulta alla presenza
delle più alte cariche istituzionali, la cerimonia ufficiale di presentazione
dei nuovi distintivi di qualifica. Un giorno atteso con grande trepidazione.
Dopo 38 anni, in modo tangibile, si riafferma nella forma e nella sostanza l’identità
della Polizia di Stato, quale amministrazione civile a ordinamento speciale,
che ha sublimato i valori ai quali profondamente crede nel motto “sub lege libertas”. Fu la legge 121 del
1981 a ridisegnarne lo status
giuridico segnandone il distacco dal mondo militare. Con tale riforma, la
Polizia di Stato, in estrema sintesi, si apre alle donne, prevede una maggiore
specializzazione attraverso selezioni sempre più rigorose e corsi di formazione
prodromici a professionalità differenziate, cambia i nomi dei gradi che vengono
ristrutturati e arricchiti dal ruolo ispettori anello di congiunzione tra
dirigenti e collaboratori.
Un’epocale conquista che andava
suggellata, attraverso un segno visibile che ricordasse a tutti, appartenenti e
non, il significato profondo di una trasformazione lunga, laboriosa e
fortemente voluta. Ed è proprio recuperando tale spirito riformista che l’uniforme
di oltre 98.000 poliziotti da domani cambierà aspetto, vestendo i nuovi
distintivi di qualifica, disegnati dall’esperto di araldica professor Michele D’Andrea.
Ad accomunare passato e presente, l’immagine, rivisitata stilisticamente, dell’aquila,
emblema dell’Istituzione, che quest’anno compie 100 anni dalla sua prima
apparizione sulle divise del Corpo della Regia Guardia di Pubblica Sicurezza
risalente al 1919.
Ali spiegate, zampe libere e
divaricate disposte ai lati della coda folta e stilizzata come il restante
piumaggio, testa rivolta a sinistra ornata dalla corona murata di cinque torri,
scudo sannito con il monogramma RI in petto. L’aquila continua ad esprimere il
legame identitario, il coraggio e la dedizione con cui quotidianamente ciascun
poliziotto difende diritti e libertà. Compaiono, invece, per la prima volta, a
caratterizzare le diverse qualifiche: il plinto araldico, costituito da una
barretta orizzontale di colore rosso che rappresenta la struttura portante di
un edificio, per gli agenti e assistenti; il rombo dorato, con il suo profilo
fusiforme, che ricorda la punta di una lancia simbolo del dinamismo operativo
temperato dall’esperienza, per i sovrintendenti; la formella, alto esempio di
architettura gotico-rinascimentale, richiamo alla bellezza e all’eleganza
proprie del patrimonio di civiltà e cultura del nostro Paese, per i funzionari.
I distintivi uguali per tutti i ruoli differenziano le funzioni
tecnico-scientifiche, tecniche e le attività professionali attraverso il
diverso colore delle mostreggiature.
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