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 venerdì 24 maggio 2019

IL TACCUINO DI NUCCIO FAVA

Si vota: In gioco l’Europa e l’Italia

di Nuccio Fava


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Restano poche ore per riflettere e decidere prima di tutto di non disertare e di ponderare bene il voto. Purtroppo, si arriva alla scadenza europea frastornati e, in certa misura, anche indignati da una propaganda che ha caratterizzato, soprattutto, le ultime settimane di campagna elettorale. Sconcertante lo scontro polemico delle ultime settimane, durante le quali non sono stati risparmiati reciproci attacchi tra 5 Stelle e leghisti, fino a risultare incompatibili ed espressione evidente di una scarsa considerazione degli interessi di fondo del Paese e delle possibilità di rappresentarli in modo efficace e significativo in sede europea. Non a caso, l’opinione pubblica si è vista bombardata da interrogativi sulla possibilità di proseguire l’esperienza del governo giallo-verde dopo il voto del 26 maggio e in che modo affrontare la grave crisi economica che travaglia l’Italia e che tutti gli indicatori collocano all’ultimo posto nelle graduatorie dei paesi europei e in una condizione di grave isolamento. Mentre urgono scadenze importanti: la crescita e il futuro dei giovani e i problemi del lavoro resi più acuti dalle difficoltà della congiuntura economica e dalle conseguenze della lotta sui dazi in corso tra Trump e la Cina.

In una ininterrotta campagna elettorale giocata tutta sulla affannosa ricerca di accrescere anche di poco i propri consensi e, comunque, di non risultare meno forti rispetto alle scorse elezioni politiche, è mancata del tutto la “prospettazione” di una visione di largo respiro sul futuro dell’Europa. Servono le riforme istituzionali e programmatiche indispensabili per assicurare alla Ue una funzione di crescita e di espansione corrispondente alle domande e ai bisogni dei cittadini stanchi e sfiduciati dinanzi alle troppe manchevolezze e agli errori commessi a Bruxelles in questi anni. Un severo esame al riguardo è la doverosa e indispensabile capacità di formulare proposte adeguate di fronte alle nuove sfide e una condizione geopolitica in movimento con i tentativi egemonici di Usa, Cina e Russia. Urge una capacità di costruzione di una nuova Europa salda e consapevole delle proprie responsabilità storiche che sono state le ambizioni su cui ha mosso i primi passi in fedeltà alle identità e alle ispirazioni dei padri fondatori. Serve insieme una grande spinta e una passione ideale, con la consapevolezza di ciò che l’Europa significa e deve rappresentare sulla scena del mondo. Bisogna, nel rispetto della memoria, proseguire nella costruzione di questo edificio europeo che avrà bisogno della volontà e della passione di ogni cittadino a cominciare dalla intelligente consapevolezza del volto che saprà esprimere il 26 maggio.


 


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