AULA MAGNA RETTORATO
Messina – Gherardo Colombo ha inaugurato la Rassegna “Leggere il presente”
di Redazione
 L’Aula Magna del Rettorato ha
ospitato il primo incontro della Rassegna “Leggere il presente”, organizzata
dall’Ateneo in collaborazione con Taobuk. Ospite dell’Università di Messina è
stato il magistrato Gherardo Colombo che, mediante una conversazione su “Il
legno storto della giustizia”, libro scritto a quattro mani con il giurista
Gustavo Zagrebelsky, ha raccontato cosa significa al giorno d’oggi agire nel
mondo variegato della giustizia e in un Paese ingabbiato dalla piaga sociale
della corruzione. Ha dialogato con l’autore, il direttore responsabile del
quotidiano “La Sicilia”, dott. Antonello Piraneo. Sono intervenuti all’iniziativa
anche il rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, e il presidente Taobuk, dott.ssa
Antonella Ferrara.
“La lotta al malaffare e alla corruzione rappresenta – ha dichiarato
Colombo – un argomento complesso. Circa 27 anni fa, con le indagini
di Mani pulite, abbiamo scoperto un vero e proprio sistema di corruzione. Ciò significa che, indubbiamente, si tratta di
una cosa organica, con regole precise
e codifiche specifiche. È finita, dopo vari processi, Mani pulite, ma non è
terminata la corruzione. A mio parere,
si tratta di un problema che poggia su basi culturali. Se continuiamo a pensare che si può stare assieme prendendoci
in giro oppure ragionando in regime di gerarchia, dove chi sta in cima ha il
controllo, allora è palese che ci saranno sempre coloro i quali tenteranno la
scalata. C’è un antidoto a tutto questo: se, invece, cominciassimo a riflettere
sulla Costituzione e ad applicarla
regolarmente, nella misura in cui siamo tutti uguali, la corruzione potrà
essere marginalizzata. È necessario
vederci come compagni di strada e non come cannibali”.
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