UNIVERSITÀ TELEMATICA
Formazione a distanza: Nuova frontiera dell’apprendimento
di Tiziana Santoro
 Secondo l’interpretazione
del sociologo Zygmunt Bauman la nostra è l’era della “modernità liquida” in cui
la società e le sue strutture sono sottoposte a un processo di
“fluidificazione” generato da fenomeni globali. I valori e i parametri
spazio-temporali non appaiono più delineati e distinti, bensì sono costantemente
oggetto di ridefinizione, mutano forma e sostanza. La globalizzazione ha
determinato un interscambio di flussi di persone, informazioni, beni e
materiali che veicolano velocemente abbattendo le barriere spazio-temporali e
prefigurando una ridefinizione delle relazioni e anche del modo di fare
informazione e formazione. Se prima i luoghi della cultura erano identificati
esclusivamente con un territorio geografico in cui gli uomini si riunivano per
creare relazioni, produrre storia e cultura e in cui investire beni economici e
risorse; oggi si fa strada una nuova prospettiva, quella del “non-luogo”
designata dall’antropologo Marc Augé. Stazioni e centri commerciali sono solo
alcuni dei “non luoghi' che i flussi attraversano per soddisfare bisogni e
costituiscono crocevia di transito in cui tutti sono di passaggio, ma non
investono, non creano relazioni significative, non producono storia.
Nell’epoca delle
telecomunicazioni il “non-luogo” per eccellenza è la rete. Sempre flussi
maggiori di persone agiscono online: comprano, viaggiano, si informano e
apprendono, ridefiniscono i tempi e gli spazi del loro agire e persino nuove
modalità di “integrazione” fra gruppi o di “alienazione individuale”. La “vita
in rete” ha, infatti, ridefinito profondamente i concetti di spazio e tempo: ha
agito da moltiplicatore delle informazioni attraverso tempi ravvicinati e spazi
dilatati, spingendo chi naviga a consumare brevemente le informazioni o a
dilatarle da una coordinata geografica ad un’altra, abbattendo di fatto
distanze e tempo. Una opportunità, ma anche un’esigenza in un’epoca in cui i
tempi del lavoratore si moltiplicano e l’ottimizzazione del tempo si impone
come necessità per poter produrre di più, essere più flessibili, stabilire più
contatti. Questo è lo scenario storico-sociale che spiana la strada ad un nuovo
sistema per fare e consumare formazione e aggiornamento professionale. Un
canale - quello delle piattaforme c-learning - attivato da Università ed Enti
che promuovono cultura e che “democratizzano” la fruizione delle conoscenze e
ampliano l’offerta formativa.
Gli spazi della
formazione sono sempre meno identificabili con l’Istituto, l’edificio, la
classe. Persino le scuole statali oggi operano in rete e stabiliscono relazioni
tra e con entità culturali differenti e si qualificano come realtà aperte e
proiettate sul territorio. Tutti connessi e tutti in relazione, tutti
consumatori e implementatori di conoscenze. La formazione a distanza si avvale
di strumenti telematici che consentono al discente di dedicarsi
all’apprendimento e all’aggiornamento in qualunque momento della giornata e in
qualunque luogo si trovi. Questa particolare modalità di formazione si è
rivelata nel tempo molto utile, perché ha consentito la realizzazione di “una
formazione permanente”, che accompagna gli iscritti a partire dalla prima
immatricolazione all’università e prosegue consentendo l’aggiornamento e la
professionalizzazione post-laurea. L’innovazione che piace agli utenti è
soprattutto quella che consente di personalizzare il proprio curriculum
professionale accedendo ad un’offerta formativa che non si identifica
esclusivamente con un territorio, ma permette di attingere al patrimonio
culturale e alle proposte di enti e associazioni che operano anche in realtà
differenti e distanti.
Ciò ha modificato
profondamente anche il ruolo del docente, il quale si configura sempre più come
tutor disposto ad accogliere le richieste e le esigenze di un’utenza
diversificata e a rimodulare, all’occorrenza, le unità didattiche di apprendimento
per consentire un accesso più rapido ed efficace alle conoscenze.
L’espletamento delle lezioni attraverso proiezioni video, la possibilità di
accedere alle conferenze, di scaricare
dispense in formato pdf costituiscono un modo più immediato per apprendere ed
ottimizzare i tempi sfruttando persino i “momenti morti” delle giornate: in
treno, sull’autobus, sui tram, durante le pause lavorative tra un turno e
l’altro; questa modalità d’apprendimento permette anche di compensare i cali
d’attenzione del lavoratore, che può riascoltare o rileggere i concetti sino a
fissarli più agevolmente nella memoria a lungo termine. Oggi non soltanto gli
enti privati, ma persino quelli pubblici e il Ministero della pubblica
Istruzione si avvalgono dell’implementazione della formazione, aggiornamento e
ricerca attraverso le piattaforme e-learning.
Il MIUR pubblicizza sul
proprio sito gli Enti riconosciuti e accreditati per l’esercizio della suddetta
formazione, in modo conforme alle linee programmatiche previste per il personale
docente. Già nel 1955 Gaetano Martino - Ministro degli Affari Esteri noto per
aver promosso il rilancio della Comunità Economica Europea - discuteva con i
partner europei della possibilità di creare un’unica Università e di instaurare
una rete di relazioni necessaria alla formazione del “cittadino europeo”,
basata sulla condivisione di valori e il rilascio di titoli aventi una validità
legale attraverso cui agevolare la libera circolazione delle professionalità.
La creazione di consorzi interuniversitari riconosciuti in Europa fornisce
nuove prospettive e agevola i giovani anche a compiere esperienze professionali
e di formazione fuori dalla propria circoscrizione territoriale, in modo che
siano maggiormente attinenti al profilo professionale con cui desiderano
identificarsi. Il docente-tutor ha il ruolo di interpretare le richieste del
discente e di agevolarlo a compiere scelte di formazione che corrispondano alle
sue esigente di conoscenza, ma anche di realizzazione nel contesto di lavoro.
Alcune università
telematiche, infatti, offrono persino opportunità di stage e fungono da
mediatrici con i datori di lavoro. Attraverso un portale telematico, che
informa sulle figure professionali richieste dal mercato, mettono in rete le
candidature, accettano le auto-candidature, consentendo ai giovani di proporsi
celermente presso un numero sempre crescente di soggetti, senza recarsi sul
luogo personalmente. Le università telematiche, inoltre, contribuiscono alla
ricerca e agevolano le relazioni tra ricercatori, consentono una diffusione
degli esiti dei loro studi in tempo reale, la compartecipazione a distanza
delle attività laboratoriali e la costituzione di equipe di ricerca anche tra
poli universitari distinti. Tutto ciò è realizzabile utilizzando strumenti che
sono alla portata di tutti: una connessione ad internet e una strumentazione
idonea alla ricezione e alla registrazione delle informazioni (pc,
registratore, tv, telecamera), oltre ad una piattaforma interattiva per la
gestione delle lezioni, messa a disposizione dall’ente che materialmente eroga
i corsi.
Bastano un username e una
password per accedere alla piattaforma, iscriversi ai corsi online disponibili
e seguirli. Anche le relazioni tra studenti si modificano, perché incentrate
sull’alto tasso di interattività tra gli allievi (comunicazioni in forum,
discussioni aperte per ogni corso, e-mail), sul contenimento dei costi dei
corsi, sulla facilità di distribuzione del materiale didattico (anche
interattivo, che spesso viene caricato sulla piattaforma o inviato via mail) e
sull’aumento della personalizzazione della formazione e dell’apprendimento.
Questo approccio consente anche la creazione di “classi virtuali inclusive” che
democratizzano e permettono l’accesso alla formazione anche a studenti con bisogni
educativi speciali o disturbi specifici di apprendimento. Le uniche
controindicazioni all’apprendimento in piattaforma e-learning attengono,
piuttosto, alla sfera umana delle relazioni tra discente-docente che non è
certamente agevolata dalla mediazione dei mezzi telematici; alla difficoltà per
gli studenti alle prime armi di scegliere l’Ente di Formazione o l’Università
più accreditata e rispondente alle linee guida ministeriali; alla
diversificazione dei costi anche in funzione di sovvenzioni e della politica
formativa imposta dai rettori.
Un panorama così vasto,
che moltiplica in modo crescente le offerte per l’apprendimento e le proposte
di stage, implica uno sforzo da parte dei ragazzi, i quali devono tenersi
aggiornati e saper monitorare il mercato dell’offerta formativa per operare
scelte consapevoli e funzionali al conseguimento dei loro obiettivi di studio e
lavorativi; costoro devono essere in grado di filtrare consapevolmente le
proposte di formazione che vengono pubblicizzate sui portali. L’avvertenza
indispensabile da considerare, quando si ha a che fare con le tecnologie, è
sempre la medesima: spetta all’uomo la capacità di utilizzare il potenziale
offerto dalle macchine, di dominarle senza finire a sua volta dominato o
strumentalizzato da esse. Ben venga la formazione e-learning, dunque, per tutti
coloro che sanno porsi come attori attivi e non passivi del proprio processo di
formazione-apprendimento.
|