MALTA
Mio fratello è morto 40 minuti fa! disse l’arcivescovo emerito mons. Paul Cremona OP
di Fra Mario Attard
L’arcivescovo
emerito Paolo Cremona ha celebrato 50 anni come sacerdote nella Chiesa
cattolica domenica 24 marzo. Ma, nello stesso giorno, ha anche perso un
fratello che gli stava vicino quando fu ordinato al sacerdozio. Il fratello di mons.
Cremona morì meno di un’ora prima dell’inizio di una messa di ringraziamento
del suo 50° Anniversario come
presbitero della Chiesa. “40 Minuti fa,
mio fratello è morto”, ha detto
con una voce carica di emozione l’arcivescovo emerito alla congregazione
presente nel co-cattedrale di San Giovanni a La Valletta. “Era uno dei testimoni della mia ordinazione. Due giorni fa, quando era malato, gli chiesi di pregare per me. Credo
che sia unito a noi oggi”.
Cremona, che ha servito come arcivescovo di Malta tra il 2007 e il 2014, prima
di dare le sue dimissioni, non era l’unico chierico che celebrava mezzo secolo
di ordinazione presbiterale.
Infatti,
l’arcivescovo George Frendo, che conduce la diocesi di Tirana in Albania, ha
celebrato anche lui il suo 50° Anniversario
come sacerdote. “Siamo cresciuti insieme
come domenicani, abbiamo vissuto una
vita parallela”, ha ricordato mons. Cremona. Affiancato dall’arcivescovo
Scicluna, dall’arcivescovo Frendo e dal nunzio apostolico per Malta, Alessandro
d’Errico, mons. Cremona ha usato la sua omelia per ringraziare Dio per averlo
adottato come figlio, e ha sottolineato che come sacerdote la sua dignità
riabitava con le persone che serviva, non lui stesso. Disse: “Ho dignità, perché ti servo”. Dopo la sua ordinazione nel 1969, mons. Cremona servì
come priore della Madonna della grotta a Rabat e ottenne il dottorato in
teologia sacra. Continuò a servire come parroco della parrocchia di Nostra
Signora di Fatima a Pietà e di Gesù di Nazaret a Sliema, così come il priore provinciale
domenicano della Provincia Domenicana Maltese.
In
questa bellissima occasione, mi vengono in mente le parole di Papa Francesco ai
16 neo sacerdoti consacrati il 22 aprile 2018: “Nondimeno, tra tutti i suoi discepoli, il Signore Gesù vuole sceglierne
alcuni in particolare, perché esercitando
pubblicamente nella Chiesa in suo nome l’officio sacerdotale a favore di tutti
gli uomini, continuassero la sua personale missione di maestro, sacerdote e
pastore... Dispensate a tutti quella Parola di Dio, che voi stessi avete
ricevuto con gioia. Leggete e
meditate assiduamente la Parola del Signore per credere ciò che avete letto,
insegnare ciò che avete appreso nella
fede, vivere ciò che avete insegnato... E qui mi fermo per chiedervi: per favore, non stancatevi di essere
misericordiosi. Pensate ai vostri peccati, alle vostre miserie che Gesù perdona. Siate misericordiosi... unicamente
intenti a piacere Dio e non a voi stessi o agli uomini, per altri interessi. Soltanto il servizio a Dio,
per il bene del santo popolo fedele di Dio... Abbiate sempre davanti agli occhi l’esempio del Buon
Pastore, che non è venuto per essere servito, ma per servire e per cercare e salvare ciò che era perduto”.
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