GRANDE ACCOGLIENZA
Caronia accoglie don Calogero Saia
di Santina Folisi
 Don
Calogero Saia, dopo la sua ordinazione sacerdotale avvenuta lo scorso 13
febbraio ad Avellino, per imposizione delle mani del vescovo s.e. mons. Arturo
Aiello e a cui ha partecipato una delegazione di sei sacerdoti della diocesi di
Patti, parenti e amici, ha raggiunto, seppure per qualche giorno, Caronia, suo Paese
d’origine e la sua gente. Grande l’accoglienza che gli è stata riservata, in
particolare, domenica scorsa nel centro, prima con la banda musicale dell’Associazione
Nino Merlino e poi con la Santa Messa da lui celebrata (il giorno prima nella
frazione Marina con i sacerdoti don Stefano Brancatelli e don Francesco De
Luca) animata dal gruppo liturgico e dal coro parrocchiale nella Chiesa Madre,
gremita di gente e in un clima di sentito raccoglimento. Don Calogero ha
presieduto la celebrazione con la semplicità del suo stile e ha incaricato l’arciprete
locale, don Carmelo Scalisi, di trattare l’omelia del giorno, infatti, questi
ha spiegato il messaggio dell’amore del Vangelo, esortando i fedeli a essere
misericordiosi e, poi, ha parlato della figura del sacerdote del “servo” di
colui che è “innamorato di Gesù” e del “dono per gli altri”. Presente anche il
giovane prete di Pettineo, don Giuseppe Capizzi.
Prima
di concludere, il sindaco, dott. Antonino D’Onofrio, a nome suo e della
comunità ha espresso gioia e auguri per il sacerdozio a don Calogero, e, sempre
a questi, gli è stato rivolto un omaggio poetico, infine, i commossi ringraziamenti
da parte sua a tutti i sacerdoti che lo hanno sostenuto nel suo cammino, alle
religiose, in particolare le Suore di Santa Dorotea di Caronia, alla famiglia,
agli amici: “A tutti dico grazie, a tutti
chiedo preghiere per il ministero sacerdotale”. Anche in serata, dopo la celebrazione
della Santa Messa, sono continuati i festeggiamenti nella Società operaia. Un
segno della Provvidenza divina il dono del sacerdozio di don Calogero Saia, per
la comunità di Caronia, attraversata da lunghissimi anni di vuoto vocazionale, che
è già rientrato ad Avellino, a svolgere la sua missione dai fedeli di
Sirignano, sempre nell’Irpinia.
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