RIFLESSIONI
COME RENDERE IL DURC PIÙ GIUSTO
di Pippo Previti
La discussione
sull’art. 18 – di cui auguro il mantenimento – ci distrae, forse.. ‘volutamente’,
da tante altre cose, assai, importanti, con la falsa e banale scusa che la sua
abolizione creerebbe più posti di lavoro. La discussione sarebbe troppo lunga!
Vorrei suggerire ai nostri parlamentari e, se fosse possibile, anche, al nostro
governo, che una delle sofferenze maggiori delle nostre piccole e medie
imprese, comprese quelle artigiane, sta nell’impossibilità di produrre il DURC
(documento unico di regolarità contributiva) negli enti pubblici, che rende impossibile
la partecipazione alle gare d’appalto, di qualsiasi genere e natura. Ciò
avviene, in quanto le stesse imprese hanno dei debiti con l’Inps o con l’Inail,
etc. Ma, nello stesso tempo, essi vantano dei crediti da parte di altri enti pubblici.
Allora, perché non consentire alle imprese di compensare i propri debiti con i
crediti? Ovvero, se una ditta vuole partecipare ad una gara con il comune di
Messina, ma non può farlo perché dovrebbe versare, ad esempio, trentamila euro
per oneri contributivi, o quant’altro, per avere il DURC in regola, mentre la provincia
o la regione o un qualsiasi altro ente pubblico dovrebbero versare ottantamila
euro alla stessa ditta, ma non possono farlo perché sprovvisti di liquidità
finanziaria, perché non far sì, allora, che l’Inps (soggetto deputato al
rilascio del DURC) accetti la certificazione rilasciata dall’ente pubblico
creditore (provincia o regione) nei confronti della ditta, al fine di compensare
i debiti e, quindi, rilasciare il relativo DURC? Questo tipo di norma, a costo
zero per lo stato, allevierebbe le tantissime sofferenze “bancarie”,
consentirebbe alle ditte di rientrare nel circuito lavorativo uscendo da zone “grigie”,
se non, addirittura, “nere”. Questo provvedimento, accompagnato dalla “compensazione
classica” di cui si sta discutendo in questi giorni, ovvero, la possibilità di
compensare debiti e crediti nella denuncia dei redditi (ma che avviene una
volta l’anno), aiuterebbe molto, ma molto di più della supposta abolizione dell’art.18.
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