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 domenica 3 febbraio 2019

MALTA

La personalità di Don Bosco

di Fra Mario Attard


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Giovedì 31 gennaio, si è celebrata la Festa di San Giovanni Bosco. Ma chi era veramente questo grande santo che, per mezzo di lui, il Signore ha fatto e sta facendo tantissimo bene alla sua santa chiesa e tutta l’umanità? Giovanni Bosco era figlio di un contadino piemontese, sua madre Margherita Occhiena, viveva nella piccola frazione di Becchi con il fratellastro Antonio e il fratello Giuseppe. Suo padre morì quando aveva solo due anni, lasciando la sua santa e laboriosa madre a far fronte alla fattoria e all’educazione dei tre ragazzi. All’età di nove anni, Giovanni ebbe una visione onirica in cui la sua vita futura era in essa dettagliata. Secondo questa visione, Giovanni doveva trasformare gli “animali selvaggi” in cittadini onesti e amanti di Dio. Con l’incoraggiamento e i sacrifici di mamma Margherita, il giovane Bosco iniziò un’educazione che lo avrebbe preparato per il sacerdozio e la realizzazione del suo sogno nel 1841.

Sotto la tutela del santo torinese, Giuseppe Cafasso, “Don Bosco”, divenuto sacerdote, iniziò il suo apostolato nelle strade di Torino e nelle prigioni della Città. Nelle domeniche e nei giorni di festa, radunava giovani ragazzi che erano venuti in Città per trovare lavoro, portandoli a messa e ai sacramenti. Il giovane sacerdote trovò un posto dove essi potettero rilassarsi e godere della libertà di amicizia e ricreazione. Alla fine, si stabilirono nel distretto di Valdocco dove acquistò una proprietà che sarebbe diventata l’“Oratorio”, centro e fulcro del suo lavoro. Qui costruì alloggi per gli orfani che erano diventati la sua famiglia e ispirò alcuni di questi ragazzi a seguirlo più intimamente diventando salesiani, collaboratori e membri fondatori della congregazione religiosa che più tardi furono conosciuti come i Salesiani di Don Bosco. La famiglia Salesiana ha continuato a crescere: con la futura santa Maria Domenica Mazzarello, don Bosco ha fondato la congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice, l’Associazione dei Salesiani Cooperatori, l’Associazione dei devoti di Maria Ausiliatrice e l’Associazione degli ex allievi salesiani.

Ma dov’è Don Bosco, oggi? Cosa è rimasto dalla sua visione originaria? San Giovanni Bosco ha sempre sognato di mandare i suoi sacerdoti e fratelli nelle missioni. Il suo sogno per i suoi confratelli salesiani in Sud America e in Cina fu realizzato durante e poco dopo la sua morte, nel 1888. Ora, i Salesiani si trovano in tutto il mondo. Tanti sono i missionari dall’Italia e da altri paesi d’Europa, dove i Salesiani hanno creato scuole e oratori, promuovendo, in tal modo, vocazioni alla vita religiosa nelle sue molteplici forme.I Salesiani giunsero a Malta poco dopo la morte del fondatore, San Giovanni Bosco, stabilendosi a Sliema all’inizio del secolo e espandendosi a Dingli prima dell’inizio del nuovo millennio. Nel loro splendido percorso, seguirà, poi, la casa di San Filippo a Senglea, che fornisce cappellani a Mcast e che ha un fiorente oratorio. La St Patrick’s School a Sliema è stata inaugurata nel 1903 per aiutare i ragazzi bisognosi di assistenza sociale. Essa continua efficientemente la sua missione fino a oggi. Il Savio College è stato costruito con lo scopo di promuovere e coltivare le vocazioni delle nuove generazioni di Salesiani, proseguendo sulla stessa guida che hanno ricevuto a Dingli. Il concetto dell’Oratorio festivo è stato sempre fondamentale per l’apostolato di Don Bosco. Is-Salesjani ta ‘tas-Sliema (I Salesiani di Sliema) risale ai primi giorni maltesi della congregazione, per essere seguito brevemente dagli oratori di Birkirkara e Luqa, e, più recentemente e in modo permanente, a Dingli e Senglea.

L’Oratorio di Sliema è anche noto per il suo splendido teatro dove molti aspiranti attori hanno onorato il suo palcoscenico. L’oratorio si trovava non solo sull’Isola di Malta, ma anche in Victoria, a Gozo, dove porta il nome del patronato di Don Bosco. Negli ultimi anni, soprattutto a causa della questione migratoria, viene offerta assistenza nelle due residenze salesiane di Sliema, cioè quelle di Osanna Pia House e Dar Mamma Margarita. Un’altra delle soluzioni pratiche di Don Bosco per lo scopo di diffusione della propaganda avversa è stata la stampa e la vendita di pubblicazioni religiose. Questo obiettivo è stato realizzato a Malta presso la Salesian Press di St Patrick’s e presso la libreria LTN di Sliema.Come educatori, tutta la famiglia salesiana, come suggerisce il nome, è influenzata dalla dolce saggezza di San Francesco di Sales.

Distillati da Don Bosco in ciò che ha chiamato “Il sistema preventivo”, i loro principi guida sono i tre concetti della ragione, religione e gentilezza amorevole, vissuti e praticati sotto il manto amorevole di Maria Ausiliatrice dei Cristiani, dove il sogno è iniziato. Nella sua omelia nella messa a Santa Marta, ricordando San Giovanni Bosco, Papa Francesco ha detto che don Bosco era il maestro della gioia. Infatti, lui rendeva felici gli altri ed era sempre felice lui stesso. E soffriva lui stesso. Perciò, oggi chiediamo al Signore, per l’intercessione di don Bosco, la grazia che i nostri preti siano gioiosi: gioiosi perché hanno il vero senso di guardare le cose della pastorale, il popolo di Dio con occhi di uomo e con occhi di Dio.


 


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