MALTA
La personalità di Don Bosco
di Fra Mario Attard
Giovedì
31 gennaio, si è celebrata la Festa di San Giovanni Bosco. Ma chi era veramente
questo grande santo che, per mezzo di lui, il Signore ha fatto e sta facendo
tantissimo bene alla sua santa chiesa e tutta l’umanità? Giovanni Bosco era
figlio di un contadino piemontese, sua madre Margherita Occhiena, viveva nella
piccola frazione di Becchi con il fratellastro Antonio e il fratello Giuseppe.
Suo padre morì quando aveva solo due anni, lasciando la sua santa e laboriosa
madre a far fronte alla fattoria e all’educazione dei tre ragazzi. All’età di
nove anni, Giovanni ebbe una visione onirica in cui la sua vita futura era in
essa dettagliata. Secondo questa visione, Giovanni doveva trasformare gli “animali
selvaggi” in cittadini onesti e amanti di Dio. Con l’incoraggiamento e i
sacrifici di mamma Margherita, il giovane Bosco iniziò un’educazione che lo
avrebbe preparato per il sacerdozio e la realizzazione del suo sogno nel 1841.
Sotto
la tutela del santo torinese, Giuseppe Cafasso, “Don Bosco”, divenuto
sacerdote, iniziò il suo apostolato nelle strade di Torino e nelle prigioni
della Città. Nelle domeniche e nei giorni di festa, radunava giovani ragazzi
che erano venuti in Città per trovare lavoro, portandoli a messa e ai
sacramenti. Il giovane sacerdote trovò un posto dove essi potettero rilassarsi
e godere della libertà di amicizia e ricreazione. Alla fine, si stabilirono nel
distretto di Valdocco dove acquistò una proprietà che sarebbe diventata l’“Oratorio”,
centro e fulcro del suo lavoro. Qui costruì alloggi per gli orfani che erano
diventati la sua famiglia e ispirò alcuni di questi ragazzi a seguirlo più
intimamente diventando salesiani, collaboratori e membri fondatori della
congregazione religiosa che più tardi furono conosciuti come i Salesiani di Don
Bosco. La famiglia Salesiana ha continuato a crescere: con la futura santa
Maria Domenica Mazzarello, don Bosco ha fondato la congregazione delle Figlie
di Maria Ausiliatrice, l’Associazione dei Salesiani Cooperatori, l’Associazione
dei devoti di Maria Ausiliatrice e l’Associazione degli ex allievi salesiani.
Ma
dov’è Don Bosco, oggi? Cosa è rimasto dalla sua visione originaria? San
Giovanni Bosco ha sempre sognato di mandare i suoi sacerdoti e fratelli nelle
missioni. Il suo sogno per i suoi confratelli salesiani in Sud America e in
Cina fu realizzato durante e poco dopo la sua morte, nel 1888. Ora, i Salesiani
si trovano in tutto il mondo. Tanti sono i missionari dall’Italia e da altri
paesi d’Europa, dove i Salesiani hanno creato scuole e oratori, promuovendo, in
tal modo, vocazioni alla vita religiosa nelle sue molteplici forme.I
Salesiani giunsero a Malta poco dopo la morte del fondatore, San Giovanni
Bosco, stabilendosi a Sliema all’inizio del secolo e espandendosi a Dingli
prima dell’inizio del nuovo millennio. Nel loro splendido percorso, seguirà,
poi, la casa di San Filippo a Senglea, che fornisce cappellani a Mcast e che ha
un fiorente oratorio. La St Patrick’s School a Sliema è stata inaugurata nel
1903 per aiutare i ragazzi bisognosi di assistenza sociale. Essa continua
efficientemente la sua missione fino a oggi. Il Savio College è stato costruito
con lo scopo di promuovere e coltivare le vocazioni delle nuove generazioni di
Salesiani, proseguendo sulla stessa guida che hanno ricevuto a Dingli. Il
concetto dell’Oratorio festivo è stato sempre fondamentale per l’apostolato di
Don Bosco. Is-Salesjani ta ‘tas-Sliema (I Salesiani di Sliema) risale ai primi
giorni maltesi della congregazione, per essere seguito brevemente dagli oratori
di Birkirkara e Luqa, e, più recentemente e in modo permanente, a Dingli e
Senglea.
L’Oratorio
di Sliema è anche noto per il suo splendido teatro dove molti aspiranti attori
hanno onorato il suo palcoscenico. L’oratorio si trovava non solo sull’Isola di
Malta, ma anche in Victoria, a Gozo, dove porta il nome del patronato di Don
Bosco. Negli ultimi anni, soprattutto a causa della questione migratoria, viene
offerta assistenza nelle due residenze salesiane di Sliema, cioè quelle di
Osanna Pia House e Dar Mamma Margarita. Un’altra delle soluzioni pratiche di
Don Bosco per lo scopo di diffusione della propaganda avversa è stata la stampa
e la vendita di pubblicazioni religiose. Questo obiettivo è stato realizzato a
Malta presso la Salesian Press di St Patrick’s e presso la libreria LTN di
Sliema.Come
educatori, tutta la famiglia salesiana, come suggerisce il nome, è influenzata
dalla dolce saggezza di San Francesco di Sales. Distillati da Don Bosco in ciò
che ha chiamato “Il sistema preventivo”, i loro principi guida sono i tre
concetti della ragione, religione e gentilezza amorevole, vissuti e praticati
sotto il manto amorevole di Maria Ausiliatrice dei Cristiani, dove il sogno è
iniziato. Nella sua omelia nella messa a Santa Marta, ricordando San Giovanni
Bosco, Papa Francesco ha detto che don Bosco era il maestro della gioia.
Infatti, lui rendeva felici gli altri ed era sempre felice lui stesso. E
soffriva lui stesso. Perciò, oggi chiediamo al Signore, per l’intercessione di
don Bosco, la grazia che i nostri preti siano gioiosi: gioiosi perché hanno il
vero senso di guardare le cose della pastorale, il popolo di Dio con occhi di
uomo e con occhi di Dio.
|