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 martedì 22 gennaio 2019

MALTA

Lo sviluppo sostenibile di Malta. Una visione per il 2050

di Fra Mario Attard


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Nella sua presentazione nell’esercizio di consultazione relativo alla visione dello sviluppo sostenibile di Malta per il 2050, che è stata effettuata lo scorso novembre, la Commissione per l’ambiente interdiocesano (KA) evidenzia in quattro punti davvero significanti. Il primo, per quanto riguarda la responsabilità a livello ministeriale, vari ministeri tendono a essere troppo concentrati sul proprio mandato per rispondere alle questioni di sostenibilità. Inoltre, l’alloggiamento dello sviluppo sostenibile all’interno del Ministero per l’ambiente, lo sviluppo sostenibile e il cambiamento climatico tende a rafforzare l’equivoco che lo sviluppo sostenibile si occupa di ‘roba ambientale’. Di conseguenza, il KA suggerisce che SD (Sustainable Devolopment o lo Sviluppo Sostenibile) dovrebbe formare parte del portafoglio del primo ministro. Il secondo, il KA suggerisce l’istituzione di una Commissione parlamentare composta da entrambe le parti dell’Assemblea che decide su una strategia nazionale di sviluppo sostenibile con le sue azioni politiche di accompagnamento.

Il terzo, anche se l’impegno a tutti i livelli è importante, il governo deve fare la relativa parte. A livello politico, questo impegno verso la sostenibilità potrebbe significare che: (a) l’attuazione dello sviluppo sostenibile potrebbe richiedere una discriminazione positiva delle politiche per salvaguardare l’ambiente e promuovere il benessere sociale sui guadagni economici a breve termine; (b) il Consiglio di Malta per lo sviluppo economico e sociale (Malta Council for Economic and Sustainable Development) evolve nel Consiglio di Malta per lo sviluppo sostenibile (Malta Council for Sustainable Development), e (c) i consulenti sulle questioni inerenti allo sviluppo sono scelti da una coorte di persone che sanno cosa significhi lo sviluppo sostenibile.

Il KA elogia il Ministero per l’ambiente, lo sviluppo sostenibile e il cambiamento climatico, per presentare una visione a lungo termine per la sostenibilità e per la sua relazione con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). Essa approva anche l’ampio esercizio di consultazione che ha accompagnato il documento, come un buon segno di come il processo si evolverà. Tuttavia, ritiene piuttosto strano che in un documento che affronta lo sviluppo sostenibile in un paese densamente popolato come Malta i concetti di “capacità di trasporto” e “limiti alla crescita” non siano sufficientemente esplorati. Bisogna esaminare se ciò che va ad aumentare il nostro prodotto interno lordo sia, di fatto, contribuendo al costante benessere delle generazioni attuali e particolarmente future.

Di conseguenza, ci sono aspetti che devono essere presi in considerazione nel documento proposto a riguardo dei quattro principi fondamentali di governanza normativa. Il primo, è una questione di lungo termine. Cioè, essenzialmente uno ha bisogno di iniziare a indirizzare le cause delle questioni e non i loro sintomi. Il secondo è una questione di integrazione. Pur riconoscendo la necessità di integrare le politiche ambientali, sociali ed economiche, il documento, tuttavia, ripete l’errore di affrontarle separatamente. Lo sviluppo economico di un paese sarà, sicuramente, vacillato se la qualità del suo ambiente e il suo tessuto sociale non sono date priorità. Il terzo è una questione di partecipazione. Garantire un’ampia consultazione e partecipazione dei cittadini è fondamentale per generare proprietà e, conseguentemente, attuare la strategia di sviluppo sostenibile. La partecipazione non può essere relegata semplicemente a una volta ogni 5 anni per una semplice approvazione di un manifesto elettorale. Il quarto è una questione di riflessività. Il KA si sarebbe aspettato lo sviluppo della visione di includere una valutazione del passato. Ritiene che il documento, ancora una volta, presuppone che un cambiamento di politica comporterà automaticamente un cambiamento di comportamento.

Inoltre, il KA vorrebbe suggerire l’onestà come un altro principio chiave di governanza normativa per la strategia sostenibile di Malta (Sustainable Development). Ci sono questioni, come il numero eccessivo di auto private che popolano le nostre strade e gli impatti negativi sulla sostenibilità del settore edile, che sono stati completamente ignorati dal documento pur essendo la causa principale di problemi. Il settore edile è andato ben oltre la sua capacità di trasporto e sta influenzando negativamente i nostri spazi abitativi e il tessuto sociale.La visione riconosce che l’educazione è cruciale per raggiungere la sostenibilità. Comunque, la KA sottolinea che l’istruzione per lo sviluppo sostenibile (ESD) per gli adulti (in particolare dei politici e consigli locali) è ancora piuttosto carente. Il documento promuove giustamente l’abilità e lo sviluppo di una forza lavorativa flessibile e adattabile. Questo aiuterebbe Malta ad allontanarsi da guadagni insostenibili a breve termine per i pochi che traggono profitto da un approccio di business che vede i benefici a lungo termine per la comunità che sicuramente guadagnerebbe da un approccio pro-persona per l’economia.


 


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