MALTA
Lo sviluppo sostenibile di Malta. Una visione per il 2050
di Fra Mario Attard
Nella
sua presentazione nell’esercizio di consultazione relativo alla visione dello
sviluppo sostenibile di Malta per il 2050, che è stata effettuata lo scorso
novembre, la Commissione per l’ambiente interdiocesano (KA) evidenzia in quattro
punti davvero significanti. Il primo, per quanto riguarda la responsabilità a
livello ministeriale, vari ministeri tendono a essere troppo concentrati sul
proprio mandato per rispondere alle questioni di sostenibilità. Inoltre, l’alloggiamento
dello sviluppo sostenibile all’interno del Ministero per l’ambiente, lo
sviluppo sostenibile e il cambiamento climatico tende a rafforzare l’equivoco
che lo sviluppo sostenibile si occupa di ‘roba ambientale’. Di conseguenza, il
KA suggerisce che SD (Sustainable Devolopment o lo Sviluppo Sostenibile)
dovrebbe formare parte del portafoglio del primo ministro. Il secondo, il KA
suggerisce l’istituzione di una Commissione parlamentare composta da entrambe
le parti dell’Assemblea che decide su una strategia nazionale di sviluppo
sostenibile con le sue azioni politiche di accompagnamento.
Il
terzo, anche se l’impegno a tutti i livelli è importante, il governo deve fare
la relativa parte. A livello politico, questo impegno verso la sostenibilità
potrebbe significare che: (a) l’attuazione dello sviluppo sostenibile potrebbe
richiedere una discriminazione positiva delle politiche per salvaguardare l’ambiente
e promuovere il benessere sociale sui guadagni economici a breve termine; (b)
il Consiglio di Malta per lo sviluppo economico e sociale (Malta Council for
Economic and Sustainable Development) evolve nel Consiglio di Malta per lo
sviluppo sostenibile (Malta Council for Sustainable Development), e (c) i
consulenti sulle questioni inerenti allo sviluppo sono scelti da una coorte di
persone che sanno cosa significhi lo sviluppo sostenibile.
Il
KA elogia il Ministero per l’ambiente, lo sviluppo sostenibile e il cambiamento
climatico, per presentare una visione a lungo termine per la sostenibilità e
per la sua relazione con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). Essa
approva anche l’ampio esercizio di consultazione che ha accompagnato il
documento, come un buon segno di come il processo si evolverà. Tuttavia,
ritiene piuttosto strano che in un documento che affronta lo sviluppo
sostenibile in un paese densamente popolato come Malta i concetti di “capacità
di trasporto” e “limiti alla crescita” non siano sufficientemente esplorati.
Bisogna esaminare se ciò che va ad aumentare il nostro prodotto interno lordo
sia, di fatto, contribuendo al costante benessere delle generazioni attuali e particolarmente
future.
Di
conseguenza, ci sono aspetti che devono essere presi in considerazione nel
documento proposto a riguardo dei quattro principi fondamentali di governanza
normativa. Il primo, è una questione di lungo termine. Cioè, essenzialmente uno
ha bisogno di iniziare a indirizzare le cause delle questioni e non i loro
sintomi. Il secondo è una questione di integrazione. Pur riconoscendo la
necessità di integrare le politiche ambientali, sociali ed economiche, il
documento, tuttavia, ripete l’errore di affrontarle separatamente. Lo sviluppo
economico di un paese sarà, sicuramente, vacillato se la qualità del suo
ambiente e il suo tessuto sociale non sono date priorità. Il terzo è una
questione di partecipazione. Garantire un’ampia consultazione e partecipazione
dei cittadini è fondamentale per generare proprietà e, conseguentemente,
attuare la strategia di sviluppo sostenibile. La partecipazione non può essere
relegata semplicemente a una volta ogni 5 anni per una semplice approvazione di
un manifesto elettorale. Il quarto è una questione di riflessività. Il KA si
sarebbe aspettato lo sviluppo della visione di includere una valutazione del
passato. Ritiene che il documento, ancora una volta, presuppone che un
cambiamento di politica comporterà automaticamente un cambiamento di
comportamento.
Inoltre,
il KA vorrebbe suggerire l’onestà come un altro principio chiave di governanza
normativa per la strategia sostenibile di Malta (Sustainable Development). Ci
sono questioni, come il numero eccessivo di auto private che popolano le nostre
strade e gli impatti negativi sulla sostenibilità del settore edile, che sono
stati completamente ignorati dal documento pur essendo la causa principale di
problemi. Il settore edile è andato ben oltre la sua capacità di trasporto e
sta influenzando negativamente i nostri spazi abitativi e il tessuto sociale.La
visione riconosce che l’educazione è cruciale per raggiungere la sostenibilità.
Comunque, la KA sottolinea che l’istruzione per lo sviluppo sostenibile (ESD)
per gli adulti (in particolare dei politici e consigli locali) è ancora
piuttosto carente. Il documento promuove giustamente l’abilità e lo sviluppo di
una forza lavorativa flessibile e adattabile. Questo aiuterebbe Malta ad
allontanarsi da guadagni insostenibili a breve termine per i pochi che traggono
profitto da un approccio di business che vede i benefici a lungo termine per la
comunità che sicuramente guadagnerebbe da un approccio pro-persona per l’economia.
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