MALTA
La dichiarazione dei vescovi maltesi sul salvataggio e la delocalizzazione dei migranti
di Fra Mario Attard
Un
gruppo di 49 migranti che sono stati lasciati bloccati a bordo di due navi di
salvataggio gestite da ONG sono, finalmente, sbarcati a Malta il mercoledì 9
gennaio al pomeriggio. I migranti sono stati portati a riva dalle forze armate
di Malta (AFM) dopo essere stati trasferiti in mare dalle due navi che li
portavano. Lo sbarco segna la fine di un calvario di quasi tre settimane che ha
visto gli Stati membri europei rifiutare lo sbarco delle persone salvate fino a
quando un accordo di delocalizzazione è stato raggiunto. In questa circostanza,
i vescovi maltesi hanno fatto una dichiarazione sul salvataggio e la
delocalizzazione dei migranti. Ecco il testo di questa dichiarazione:
“I vescovi di Malta e Gozo esprimono il loro
apprezzamento al Governo di Malta, alla Commissione europea e agli otto Paesi
europei per la solidarietà, finalmente, mostrata con i 49 migranti, la maggior parte
dei quali sono rimasti bloccati in mare per 18 giorni a bordo di due ONG barche
di salvataggio. Siamo anche grati a tutte le organizzazioni che hanno promosso
solidarietà concreta con le persone coinvolte. Riconosciamo che Malta, il più
piccolo stato membro dell’Unione europea, non era né l’autorità responsabile né
il porto più vicino di sicurezza, quando questi migranti sono stati salvati.
Noi lodiamo gli sforzi compiuti da tutte le parti coinvolte per garantire che la vita umana prevale su ogni
altro interesse. Ci uniamo al primo ministro di Malta nel ringraziare la
Commissione europea per aver fornito una soluzione europea per questa crisi
coordinando l’iniziativa della
delocalizzazione dei migranti, comprese le 249 persone salvate in mare dalle forze armate di Malta”.
Questo splendido gesto di
solidarietà è stato la risposta concreta per l’appello fatto da Papa Francesco dopo la preghiera dell’Angelus
nella solennità dell’Epifania, domenica 6 gennaio 2019: ‘Cari fratelli e sorelle, da parecchi giorni
quarantanove persone salvate nel Mare Mediterraneo sono a bordo di due navi di
ONG, in cerca di un porto sicuro dove sbarcare. Rivolgo un accorato appello ai Leader europei, perché dimostrino
concreta solidarietà nei confronti di queste persone’”.
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