FORMARE I CITTADINI
2019 – Anno dell’Educazione Civica nelle scuole
di Giuseppe Adernò
Accogliendo
l’invito del Comune di Firenze e dell’ANCI – Associazione dei Comuni d’Italia –
sono state raccolte 55mila firme a sostegno della proposta di legge per
introdurre l’Educazione alla Cittadinanza come materia autonoma nelle scuole di
ogni ordine e grado. Anche il Comune di Catania ha contribuito a tale raccolta
di firme. L’ha detto soddisfatto il presidente dell’ANCI e sindaco di Bari,
Antonio Decaro, annunciando che la proposta di legge dei sindaci ha compiuto il
suo cammino e nei primi giorni del 2019 verrà depositata per essere discussa e
approvata, speriamo, entro l’anno come ha dichiarato anche Il vicepremier e ministro
dell’interno, Matteo Salvini, “Dall’anno prossimo,
ci saranno 33 ore di educazione civica che si inseriscono nella normale
programmazione scolastica. Educazione civica è espressione un po’ alla vecchia
maniera, adesso è educazione all’ambiente, educazione allo sport, educazione
alla conoscenza della Costituzione, dei trattati europei”.
Sono
trascorsi 60 anni dal 13 giugno 1958, quando il ministro all’Istruzione Aldo
Moro, accogliendo la proposta dell’UCIIM che aveva organizzato sui temi dell’educazione
alle virtù civili un convegno nazionale al Castello Ursino di Catania nel
febbraio del 1957, decretò con il DPR 136 n. 585, l’introduzione dell’Educazione
Civica nella scuola italiana. Conosciamo le disavventure della materia “cenerentola”
che ha preso anche il nome di “Cittadinanza e Costituzione”, considerata
trasversale e rimasta marginale o collegata alla sensibilità di alcuni docenti
e confinata in specifici progetti di legalità, senza lasciare un “segno” di
vero senso civico a vantaggio di tutti gli studenti. Anche se prenderà il nome
di “Educazione alla Cittadinanza” attiva e responsabile, sarà sempre un’opportunità
educativa al senso civico che la scuola offre in maniera sistematica e
organica, facente parte del curricolo formativo di tutti gli studenti e non
solo opportunità riservata ai pochi che aderiscono ai diversi progetti di
legalità, come avviene oggi nelle diverse scuole.
Lo
studio sistematico della Costituzione contribuirà a formare il cittadino
italiano, fedele ai valori proclamati e definiti nella Carta Costituzionale; la
presenza di docenti esperti nel settore sarà una precisa garanzia. La bozza di
legge prevede l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione alla
cittadinanza con voto autonomo e ove non si optasse per l’introduzione di una
nuova ora ai quadri orari, comporterà la rimodulazione degli orari delle
discipline storico-filosofico-giuridiche. La trasversalità che la disciplina
richiede e sollecita necessita, innanzitutto, una solida base di conoscenze e
di efficace educazione al binomio: “Diritti e doveri”. Ne ha parlato fra l’altro
il Presidente Mattarella nel saluto di fine anno, definendo i cardini della “comunità
di vita” che caratterizza il valore di Nazione e di Patria. “Sentirsi ‘comunità’ significa condividere
valori, prospettive, diritti e doveri. Significa ‘pensarsi’ dentro un futuro
comune, da costruire insieme. Significa responsabilità, perché ciascuno di noi
è, in misura più o meno grande, protagonista del futuro del nostro Paese. Vuol
dire anche essere rispettosi gli uni degli altri. Vuol dire essere consapevoli
degli elementi che ci uniscono e nel battersi, com’è giusto, per le proprie
idee rifiutare l’astio, l’insulto, l’intolleranza, che creano ostilità e timore”.
Queste
parole del Presidente della Repubblica motivano e guidano le scelte del Governo
e diventano regola di vita per tutti i cittadini d’Italia e ricordando che nel
mese di maggio saremo chiamati a rinnovare il Parlamento europeo, l’Istituzione
che rappresenta nell’Unione i popoli europei, a quarant’anni dalla sua prima
elezione diretta, il Presidente ha detto che questo “è uno dei più grandi esercizi
democratici al mondo: più di 400 milioni di cittadini europei si recheranno
alle urne”. Saranno pronti i
giovani ad affrontare questa sfida? Sono preparati a esercitare il diritto di
voto con responsabilità e consapevolezza civica? Sono questi gli interrogativi
che fanno registrare un vuoto didattico che va colmato mediante uno studio
attento e diligente dei diritti e dei doveri dei cittadini.
Nel
corso degli anni, l’insegnamento della Cittadinanza dovrà comprendere tra l’altro
lo studio della Costituzione e di elementi di educazione civica, delle
Istituzioni dello Stato italiano e dell’Unione europea, ma anche i diritti
umani, l’educazione digitale, l’ambiente, elementi fondamentali di diritto e di
educazione alla legalità. Nei giorni 29, 30 e 31 gennaio, si celebrerà a
Catania la seconda edizione della Biennale della
Cittadinanza e quest’argomento farà da fulcro agli altri temi correlati, che
descrivono come mettere in atto la “cittadinanza attiva”, coinvolgendo le 100
associazioni catanesi che operano nel sociale e contribuiscono alla costruzione
del “bene comune”. La presenza dei ragazzi sindaci e il progetto del Consiglio
Comunale dei ragazzi, lezione di Educazione civica applicata attraverso un “imparare
facendo”, che ha compiuto 25 anni. Noi ci crediamo…. Gli altri non so.
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