MALTA
Il significato delle decorazioni natalizie
di Fra Mario Attard
Tutti
abbiamo familiarità con le decorazioni natalizie. Anno dopo anno, tiriamo fuori
le scatole, mettiamo le decorazioni, poi portarli giù, e conservarle per il
prossimo anno. In questo senso, val la pena imparare di più il significato, la
storia e il simbolismo che c’è dietro queste decorazioni. Cominciamo coi colori
del rosso ed il verde. Ebbene, il colore rosso simboleggia il sangue di Cristo,
offerto in sacrificio per i nostri peccati. Il verde è il colore della vita.
Infatti, l’evergreen (sempre verde) nel mezzo dell’inverno ci danno la speranza
che la nuova vita arriverà anche dopo il freddo agghiacciante dell’inverno. Per
un mondo che era morto dal peccato, Gesù Cristo porta nuova vita.Poi,
ci sono le corone. Il cerchio rappresenta la natura eterna di Dio. Si traccia
la linea di un cerchio ed esso non finisce mai. Gesù Cristo è il figlio eterno
di Dio, che è senza inizio e senza fine. Dopo viene l’albero di Natale. Questa
usanza viene dalla Germania. San Bonifacio era un arcivescovo cattolico in
Germania nell’VIII secolo. Esso aiutò a rimpiazzare le pratiche pagane con la
fede cristiana. C’era un enorme albero di quercia a Geismar, che era considerato
sacro dai pagani. Infatti, esso era dedicato al Dio Thor. Nell’anno 723 D.C.,
Bonifacio sfidò quella pratica pagana. E, nella presenza di tribù ostili,
tagliò l’albero di quercia e indicò un piccolo albero di abete che cresce
accanto ad essa, e disse: “Questo umile
albero di legno è usato per costruire le vostre case. Lasciate Cristo a essere il centro delle vostre
famiglie. Le sue foglie rimangono sempreverdi nei giorni più bui. Lasciate che Cristo sia la vostra luce
costante. I suoi rami raggiungono ad abbracciare e i suoi punti superiori, arrivano al cielo. Che
Cristo sia il vostro conforto e guida. Così, quando vedi un albero di Natale, col suo fogliame sempre
verde, serve a ricordare che l’amore di Dio non muore mai! Possa la sua forma farti ricordare che il cielo è il tuo obiettivo
finale”.
Ora,
diciamo una parolina sugli ornamenti dell’albero di Natale. Il 24 dicembre, nel
calendario ecclesiastico si celebrava la festa di Adamo ed Eva. In Medio Evo, c’erano
drammi religiosi che furono chiamati Drammi del Mistero. Essi raccontavano la
storia della creazione di Adamo ed Eva. Una proprietà teatrale per quei drammi
fu l’albero del Paradiso: albero di abete con le mele rosse su esso. Questi si
sono evoluti nei nostri ornamenti dell’albero. Nel discorso delle decorazioni, si
deve menzionare anche la stella. Essa ci fa ricordare la famosa stella che guidò
i saggi fino al posto dove Gesù fu nato a Betlemme. Successivamente, troviamo
anche i fiori Ponsiettia. Essi vengono dal Messico e America centrale e
fioriscono nei brevi giorni d’inverno. La forma della fioritura è come la
stella di Betlemme. Quando si parla dei fiori abbinati con il Natale, non si
devono dimenticare i famosi flores de Noche Buena (Fiori della Santa Notte). I
loro colori sono gli stessi colori tradizionale del Natale, cioè il rosso e il
verde. Nella tradizione messicana del Natale, una giovane ragazza ha voluto
portare un regalo al bambino Gesù. Sfortunatamente, non aveva soldi. La
ragazza, con il nome Pepita, poteva soltanto raccogliere erbacce lungo la strada
mentre andava a visitare il Cristo bambino. Ma, mentre si avvicinava all’altare
nella Chiesa per presentare il suo regalo di Natale, le erbacce semplici
improvvisamente si sono trasformati in vibranti bei Flores de Noche Buena
(Fiori della Santa Notte).
Alcuni
decorano anche coi bastoncini di caramella. La forma di questi bastoncini è
quella del bastone di un pastore. Ovviamente, lo scopo di questo bastone rimane
quello di guidare le pecore. Questo ci ricorda anche dei pastori che furono i
primi testimoni della nascita di Cristo. Inoltre, Cristo stesso è il nostro
buon pastore. Infatti, il profeta Micea dice: Egli starà là e pascerà con la
forza del Signore (Mi 5,3). Un altro dettaglio nelle decorazioni natalizie sono
sicuramente i colori della canna da zucchero. Innanzitutto, c’è il coloro
bianco. Esso simboleggia la nascita della Vergine e la purezza di Cristo.
Subito dopo viene il coloro rosso che simboleggia il sangue di Cristo, offerto
in sacrificio per i nostri peccati. Infine, ci sono le strisce che ci ricordano
i segni della sua flagellazione nella sua passione, come si dice in Isaia 53 e
1 Pietro 2: mediante le sue lividure noi siamo stati guariti (Is 53, 5) e dalle
sue piaghe siete stati guariti (1P 2,25).
Anche
le campane hanno la loro importanza nella decorazione del Natale. La campana
sull’albero in oro o argento ci ricorda quel suono fatto dalle pecore che aiuta
il pastore a trovare la pecora smarrita. La campana simboleggia la guida e il
ritorno al gregge dell’umanità. L’agrifoglio di natale, pungente, con le foglie
aguzze: sono un promemoria della corona di spine di Gesù. Le bacche rosse sono
un ricordo delle gocce del suo sangue versato in sacrificio per i peccati dell’umanità.
La lettera agli Ebrei ci dice: “Siamo
stati consacrati con l’offerta del corpo di Gesù Cristo una volta per tutte. Mediante quella volontà siamo stati
santificati per mezzo dell’offerta del corpo
di Gesù Cristo, una volta per sempre (Eb 10,10)”.
Le
candele simboleggiano il fatto che Cristo è la luce del mondo. Egli dissipa l’oscurità
del peccato. Le candele nelle finestre hanno una storia specifica in Irlanda.
Durante i periodi penali, quando il governo inglese governò l’Irlanda, gli
inglesi presero le chiese cattoliche, demolirono i monasteri cattolici, resero
illegale la celebrazione della santa messa. I sacerdoti cattolici furono
espulsi dal paese e se trovati diventavano oggetto di esecuzione immediata.
Allora i sacerdoti viaggiarono in segreto e celebrarono la messa nelle case di
notte. Nel periodo natalizio, le famiglie cattoliche irlandesi avrebbero
lasciato la porta aperta e le candele alle finestre proprio per segnalare al
sacerdote che poteva venire a stare e a pregare con loro. Dunque, i soldati
inglesi posero delle domande sulle candele. E, il popolo irlandese gli avrebbe
risposto così: “Queste candele sono lì
per far sapere a Maria e Giuseppe che
possono venire a stare qui alla nostra casa. I soldati risposero: Stupidi cattolici!”.
La
decorazione principale di Natale è sicuramente il presepe. Esso fu inventato da
San Francesco d’Assisi per la messa di mezzanotte dell’anno 1223, nella Cittadina
di Greccio, in Italia. In quel famoso presepe, composto da animali vivi, la
gente del posto prese il ruolo dei personaggi biblici nell’evento evangelico.
Esso fu un modo molto creativo per meditare il mistero del Natale. Alcune
decorazione ci ricordano la renna di Babbo Natale. Infatti alcune tradizioni
natalizie hanno avuto origine dall’Europa pre-cristiana. Le renne volanti di
Babbo Natale, come lo stesso Babbo Natale contemporaneo, risalgono
probabilmente al 1821, da “Una visita da San Nicola”. Poco più di un secolo
dopo, Rudolph fu aggiunto al gruppo come parte di una campagna di marketing
dell’ormai defunto magazzino americano Montgomery Ward.
E
quando si menziona il Natale chi non ricorda di Babbo Natale? Il folclore
principale storico di Santa Claus indica un San Nicola anche se quest’ultimo
visse in Turchia e non nel Polo Nord. Nel lontano 300, Nicola fu il vescovo di
Myra con una reputazione di dare i regali nel modo più segreto possibile. Per
secoli, gli europei avrebbero festeggiato il giorno di San Nicola il 6 dicembre
regalando regali ai bambini. Nel corso del tempo, la tradizione, come il
cristianesimo stesso, si è evoluta e si è sempre più associata al Natale e non
al giorno di San Nicola. In molte parti del Nord Europa, tuttavia, i cristiani
si scambiano doni il 6 dicembre e non il 25 dicembre. In questo contesto, Santa
Claus rappresenta la generosità e la buona volontà che sentiamo in questa
stagione di fede. Facciamo bene se ricordiamo sempre che Gesù è la ragione per
questa stagione di festività, non i nuovi vestiti, i viaggi organizzati per lo
shopping, le vacanze e la commercializzazione che ora è talmente associata al
Natale. Il cibo delizioso, le torte, il vino e altre prelibatezze ci aiutano a
curare e condividere con chi ne ha più bisogno di noi.
Lo
spirito natalizio si diffonde anche coi gesti particolari e forti. Uno di
questi gesti è, certamente, il caroling. Anche se i canti natalizi sono in
circolazione ormai da secoli, e suonare a ogni porta per cantare canti di Natale
è una usanza che risale dall’Europa pagana, andare porta a porta a cantare
canti natalizi è una tradizione nata nell’Inghilterra vittoriana. I cantori di
queste canti natalizi (carolers) speravano di ricevere regali, come il budino
figgy, in cambio del loro buon umore. Alla fine, c’è anche la tradizione di
baciarsi sotto il vischio. Questa tradizione ha le sue origini nell’Europa
pre-cristiana. Dai druidi agli antichi greci, il vischio era considerato una
pianta sacra, un simbolo di fertilità e romanticismo maschile, specialmente,
nelle culture di tutto il continente. Anche se nessuno è abbastanza sicuro di
come sia nata la tradizione dei baci sotto il vischio è molto probabile che
essa abbia le sue radici in Scandinavia.
Così,
durante questa settimana, mentre ti siedi e guardi le decorazioni natalizie,
puoi riflettere di più sul significato e la storia di tutte quelle meravigliose
usanze cristiane. Dopo tutte queste usanze, ci ricordano di Gesù Cristo, l’eterno
Figlio di Dio, che umiliò se stesso al punto di essere nato persona umana,
divenne povero come noi, e visse in mezzo a noi. E lui fece tutto questo per mostrarci
ciò che Dio è veramente, l’eterno donarsi a tutte le sue creature. Appunto,
Gesù donò la sua vita per noi, come sacrificio d’amore perenne. Ora che hai
compreso il significato di questi simboli cristiani dietro le decorazioni
natalizie puoi anche condividerle con gli altri. Così facendo, attrarrai tanti
cuori e menti a Cristo. Sii socievole, condividi questo messaggio! Almeno il
mondo, attraverso di te, conoscerà il vero motivo del natale.
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