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 sabato 22 dicembre 2018

MALTA

Il significato delle decorazioni natalizie

di Fra Mario Attard


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Tutti abbiamo familiarità con le decorazioni natalizie. Anno dopo anno, tiriamo fuori le scatole, mettiamo le decorazioni, poi portarli giù, e conservarle per il prossimo anno. In questo senso, val la pena imparare di più il significato, la storia e il simbolismo che c’è dietro queste decorazioni. Cominciamo coi colori del rosso ed il verde. Ebbene, il colore rosso simboleggia il sangue di Cristo, offerto in sacrificio per i nostri peccati. Il verde è il colore della vita. Infatti, l’evergreen (sempre verde) nel mezzo dell’inverno ci danno la speranza che la nuova vita arriverà anche dopo il freddo agghiacciante dell’inverno. Per un mondo che era morto dal peccato, Gesù Cristo porta nuova vita.Poi, ci sono le corone. Il cerchio rappresenta la natura eterna di Dio. Si traccia la linea di un cerchio ed esso non finisce mai. Gesù Cristo è il figlio eterno di Dio, che è senza inizio e senza fine. Dopo viene l’albero di Natale.

Questa usanza viene dalla Germania. San Bonifacio era un arcivescovo cattolico in Germania nell’VIII secolo. Esso aiutò a rimpiazzare le pratiche pagane con la fede cristiana. C’era un enorme albero di quercia a Geismar, che era considerato sacro dai pagani. Infatti, esso era dedicato al Dio Thor. Nell’anno 723 D.C., Bonifacio sfidò quella pratica pagana. E, nella presenza di tribù ostili, tagliò l’albero di quercia e indicò un piccolo albero di abete che cresce accanto ad essa, e disse: “Questo umile albero di legno è usato per costruire le vostre case. Lasciate Cristo a essere il centro delle vostre famiglie. Le sue foglie rimangono sempreverdi nei giorni più bui. Lasciate che Cristo sia la vostra luce costante. I suoi rami raggiungono ad abbracciare e i suoi punti superiori, arrivano al cielo. Che Cristo sia il vostro conforto e guida. Così, quando vedi un albero di Natale, col suo fogliame sempre verde, serve a ricordare che l’amore di Dio non muore mai! Possa la sua forma farti ricordare che il cielo è il tuo obiettivo finale”.

Ora, diciamo una parolina sugli ornamenti dell’albero di Natale. Il 24 dicembre, nel calendario ecclesiastico si celebrava la festa di Adamo ed Eva. In Medio Evo, c’erano drammi religiosi che furono chiamati Drammi del Mistero. Essi raccontavano la storia della creazione di Adamo ed Eva. Una proprietà teatrale per quei drammi fu l’albero del Paradiso: albero di abete con le mele rosse su esso. Questi si sono evoluti nei nostri ornamenti dell’albero. Nel discorso delle decorazioni, si deve menzionare anche la stella. Essa ci fa ricordare la famosa stella che guidò i saggi fino al posto dove Gesù fu nato a Betlemme. Successivamente, troviamo anche i fiori Ponsiettia. Essi vengono dal Messico e America centrale e fioriscono nei brevi giorni d’inverno. La forma della fioritura è come la stella di Betlemme. Quando si parla dei fiori abbinati con il Natale, non si devono dimenticare i famosi flores de Noche Buena (Fiori della Santa Notte). I loro colori sono gli stessi colori tradizionale del Natale, cioè il rosso e il verde. Nella tradizione messicana del Natale, una giovane ragazza ha voluto portare un regalo al bambino Gesù. Sfortunatamente, non aveva soldi. La ragazza, con il nome Pepita, poteva soltanto raccogliere erbacce lungo la strada mentre andava a visitare il Cristo bambino. Ma, mentre si avvicinava all’altare nella Chiesa per presentare il suo regalo di Natale, le erbacce semplici improvvisamente si sono trasformati in vibranti bei Flores de Noche Buena (Fiori della Santa Notte).

Alcuni decorano anche coi bastoncini di caramella. La forma di questi bastoncini è quella del bastone di un pastore. Ovviamente, lo scopo di questo bastone rimane quello di guidare le pecore. Questo ci ricorda anche dei pastori che furono i primi testimoni della nascita di Cristo. Inoltre, Cristo stesso è il nostro buon pastore. Infatti, il profeta Micea dice: Egli starà là e pascerà con la forza del Signore (Mi 5,3). Un altro dettaglio nelle decorazioni natalizie sono sicuramente i colori della canna da zucchero. Innanzitutto, c’è il coloro bianco. Esso simboleggia la nascita della Vergine e la purezza di Cristo. Subito dopo viene il coloro rosso che simboleggia il sangue di Cristo, offerto in sacrificio per i nostri peccati. Infine, ci sono le strisce che ci ricordano i segni della sua flagellazione nella sua passione, come si dice in Isaia 53 e 1 Pietro 2: mediante le sue lividure noi siamo stati guariti (Is 53, 5) e dalle sue piaghe siete stati guariti (1P 2,25).

Anche le campane hanno la loro importanza nella decorazione del Natale. La campana sull’albero in oro o argento ci ricorda quel suono fatto dalle pecore che aiuta il pastore a trovare la pecora smarrita. La campana simboleggia la guida e il ritorno al gregge dell’umanità. L’agrifoglio di natale, pungente, con le foglie aguzze: sono un promemoria della corona di spine di Gesù. Le bacche rosse sono un ricordo delle gocce del suo sangue versato in sacrificio per i peccati dell’umanità. La lettera agli Ebrei ci dice: “Siamo stati consacrati con l’offerta del corpo di Gesù Cristo una volta per tutte. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre (Eb 10,10)”.

Le candele simboleggiano il fatto che Cristo è la luce del mondo. Egli dissipa l’oscurità del peccato. Le candele nelle finestre hanno una storia specifica in Irlanda. Durante i periodi penali, quando il governo inglese governò l’Irlanda, gli inglesi presero le chiese cattoliche, demolirono i monasteri cattolici, resero illegale la celebrazione della santa messa. I sacerdoti cattolici furono espulsi dal paese e se trovati diventavano oggetto di esecuzione immediata. Allora i sacerdoti viaggiarono in segreto e celebrarono la messa nelle case di notte. Nel periodo natalizio, le famiglie cattoliche irlandesi avrebbero lasciato la porta aperta e le candele alle finestre proprio per segnalare al sacerdote che poteva venire a stare e a pregare con loro. Dunque, i soldati inglesi posero delle domande sulle candele. E, il popolo irlandese gli avrebbe risposto così: “Queste candele sono lì per far sapere a Maria e Giuseppe che possono venire a stare qui alla nostra casa. I soldati risposero: Stupidi cattolici!”.

La decorazione principale di Natale è sicuramente il presepe. Esso fu inventato da San Francesco d’Assisi per la messa di mezzanotte dell’anno 1223, nella Cittadina di Greccio, in Italia. In quel famoso presepe, composto da animali vivi, la gente del posto prese il ruolo dei personaggi biblici nell’evento evangelico. Esso fu un modo molto creativo per meditare il mistero del Natale. Alcune decorazione ci ricordano la renna di Babbo Natale. Infatti alcune tradizioni natalizie hanno avuto origine dall’Europa pre-cristiana. Le renne volanti di Babbo Natale, come lo stesso Babbo Natale contemporaneo, risalgono probabilmente al 1821, da “Una visita da San Nicola”. Poco più di un secolo dopo, Rudolph fu aggiunto al gruppo come parte di una campagna di marketing dell’ormai defunto magazzino americano Montgomery Ward.

E quando si menziona il Natale chi non ricorda di Babbo Natale? Il folclore principale storico di Santa Claus indica un San Nicola anche se quest’ultimo visse in Turchia e non nel Polo Nord. Nel lontano 300, Nicola fu il vescovo di Myra con una reputazione di dare i regali nel modo più segreto possibile. Per secoli, gli europei avrebbero festeggiato il giorno di San Nicola il 6 dicembre regalando regali ai bambini. Nel corso del tempo, la tradizione, come il cristianesimo stesso, si è evoluta e si è sempre più associata al Natale e non al giorno di San Nicola. In molte parti del Nord Europa, tuttavia, i cristiani si scambiano doni il 6 dicembre e non il 25 dicembre. In questo contesto, Santa Claus rappresenta la generosità e la buona volontà che sentiamo in questa stagione di fede. Facciamo bene se ricordiamo sempre che Gesù è la ragione per questa stagione di festività, non i nuovi vestiti, i viaggi organizzati per lo shopping, le vacanze e la commercializzazione che ora è talmente associata al Natale. Il cibo delizioso, le torte, il vino e altre prelibatezze ci aiutano a curare e condividere con chi ne ha più bisogno di noi.

Lo spirito natalizio si diffonde anche coi gesti particolari e forti. Uno di questi gesti è, certamente, il caroling. Anche se i canti natalizi sono in circolazione ormai da secoli, e suonare a ogni porta per cantare canti di Natale è una usanza che risale dall’Europa pagana, andare porta a porta a cantare canti natalizi è una tradizione nata nell’Inghilterra vittoriana. I cantori di queste canti natalizi (carolers) speravano di ricevere regali, come il budino figgy, in cambio del loro buon umore. Alla fine, c’è anche la tradizione di baciarsi sotto il vischio. Questa tradizione ha le sue origini nell’Europa pre-cristiana. Dai druidi agli antichi greci, il vischio era considerato una pianta sacra, un simbolo di fertilità e romanticismo maschile, specialmente, nelle culture di tutto il continente. Anche se nessuno è abbastanza sicuro di come sia nata la tradizione dei baci sotto il vischio è molto probabile che essa abbia le sue radici in Scandinavia.

Così, durante questa settimana, mentre ti siedi e guardi le decorazioni natalizie, puoi riflettere di più sul significato e la storia di tutte quelle meravigliose usanze cristiane. Dopo tutte queste usanze, ci ricordano di Gesù Cristo, l’eterno Figlio di Dio, che umiliò se stesso al punto di essere nato persona umana, divenne povero come noi, e visse in mezzo a noi. E lui fece tutto questo per mostrarci ciò che Dio è veramente, l’eterno donarsi a tutte le sue creature. Appunto, Gesù donò la sua vita per noi, come sacrificio d’amore perenne. Ora che hai compreso il significato di questi simboli cristiani dietro le decorazioni natalizie puoi anche condividerle con gli altri. Così facendo, attrarrai tanti cuori e menti a Cristo. Sii socievole, condividi questo messaggio! Almeno il mondo, attraverso di te, conoscerà il vero motivo del natale.


 


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