Fino
a quando, dunque…abuserai della nostra pazienza? Ci consiglierebbe di
rispondere Cicerone, se fosse interpellato riguardo agli attacchi che, da
qualche giorno, il Liceo Seguenza sta subendo da parte dei due licei classici
messinesi, Maurolico e La Farina. Infatti, finché a blaterare su argomenti a
loro non ben chiari, sono gli studenti del La Farina, in una lettera aperta,
densa di imprecisioni, illazioni e deduzioni destituite d’ogni fondamento,
TRANSEAT, passi pure; si tratta di esternazioni di giovani poco informati dei
fatti, o, potremmo pensare, artatamente strumentalizzati da adulti arroccati
sull’interesse a mantenere lo status quo di privilegi di cui, ormai da troppi
anni, godono a Messina solo i due Licei classici.
Ma
che tali esternazioni siano espressione della Dirigenza di uno dei due Licei,
sconcerta, oltre che per l’inconsistenza dei contenuti, anche per l’espressione
linguistica, offensiva e, a tratti, volgare. Infatti, quale persona di stile si
lascerebbe andare ad insulti, indirizzati a studenti, operatori scolastici e
genitori, definiti “gonzi” da raggirare? Quale educatore definirebbe “una balla
colossale” la dichiarazione, rilasciata dall’assessore Lagalla, allorché, il 22
ottobre u.s. all’incontro con una delegazione del liceo Seguenza, manifestò l’intenzione
di istituire dei Poli Liceali, Tecnici e Professionali, sul modello di quelli
delle scuole del Nord? Per entrare nel merito dei, cosiddetti, 10 motivi, elencati
dal La Farina per giustificare il proprio no al paventato accorpamento con il Liceo
Maurolico, si confutano tutti gli addebiti al Liceo Seguenza, più o meno
velatamente attribuiti come “colpe”.
1) In
primo luogo, in quale parte della Legge regionale siciliana n. 6/2000 si
leggerebbe che è previsto anche il dimensionamento delle scuole
sovradimensionate, oltre quelle sottodimensionate?Al
contrario, all’art. 2 comma 3 è testualmente normato che, per mantenere la
personalità giuridica e l’autonomia, le scuole devono avere una popolazione
scolastica di almeno 600 studenti (numero indicato in disposizioni successive).
2) Se
ne deduce che i due Licei, da tempo al di sotto di tali numeri, avrebbero
dovuto perdere l’autonomia già da alcuni anni, se non fossero intervenute in
soccorso disposizioni “ad personam” che, in barba al brocardo “dura lex, sed
lex”, ha piegato la legge 6/2000 alle esigenze dei due Licei, apprestando loro
il soccorso dell’accorpamento del Basile, per il La Farina, e del Galilei di
Spadafora, per il Maurolico.
3) Sempre
la Legge regionale 6/2000, art. 2 comma 5, afferma che l’indice massimo dei 900
alunni, può essere superato nelle aree ad alta densità demografica e per le
scuole superiori che, sostanzialmente, come il Seguenza, l’Archimede, l’Antonello,
ed altre scuole ben funzionanti, hanno la capacità di intercettare le istanze
del territorio grazie ad una offerta formativa ampia, diversificata,
innovativa, al passo dei tempi. Pertanto, avere alti numeri di iscritti non è
da considerare come una colpa, ma, al contrario, come un merito.
4) Il
Liceo Seguenza, con la propria progettualità qualificata, con i propri corsi di
Lingue (Cinese, Russo, Spagnolo, Tedesco, Francese, Inglese), con l’ESABAC che
consente il conseguimento del doppio diploma francese ed italiano, con gli
stage esteri, con i progetti Erasmus, con il progetto nazionale di
sperimentazione Biomedico, con la curvatura STEM, ecc…, costituisce una realtà
scolastica radicata nel territorio ed insostituibile, per gli studenti e le
famiglie che lo scelgono.
5) L’altro
cavallo di battaglia impiegato dai due licei classici, per denigrare il liceo
Seguenza, è quello relativo al presunto “danno economico” che la nostra scuola
avrebbe arrecato a causa della mancanza di aule e che avrebbe costretto l’ex
Provincia a sborsare parecchi soldi per i fitti passivi dei locali di Cristo
Re.
6) Il
problema è da guardare da un punto di vista diametralmente opposto. È stato il Liceo
Maurolico che si è reso responsabile di tale dispendio di denaro pubblico, a
causa del proprio reiterato rifiuto a consegnare al Liceo Seguenza le aule
vuote disponibili presso lo stabile del classico, svuotatesi negli anni in
conseguenza del decremento della popolazione scolastica di tale liceo.
7) Se
detto Liceo fosse stato sensibile alla questione “risparmio dei costi dei fitti
passivi” sobbarcatisi dalla ex Provincia, avrebbe potuto e DOVUTO consegnare le
aule al Seguenza, facendo così risparmiare parecchi soldi alla collettività
8) Comunque,
al riguardo, si vuol rassicurare i due licei circa il fatto che, finalmente
dopo anni, è stata risolta la questione delle aule carenti al Seguenza, con il
reperimento, da parte del sindaco della Città metropolitana, delle 20 aule
esistenti presso l’immobile di Via Don Orione, di proprietà dell’Ente stesso e
quindi a costo zero.
9) Per
inciso, a fronte del grande senso di rispetto della res publica manifestata anche dal Liceo La Farina, in merito alle
famigerate 20 aule mancanti al Seguenza, ci preme ricordare come, anche il La
Farina, in tempi più floridi, abbia usufruito delle aule di Cristo Re, pagate
dalla ex Provincia, nonché della fruizione di UN MILIARDO di vecchie lire,
investito per la sopraelevazione della palestra e per la costruzione di un
nuovo corpo di fabbrica a tre elevazioni per l’ampliamento degli spazi all’epoca
necessari. Anche il Maurolico si è visto elargire gli spazi precedentemente
occupati dall’Antonello, nonché di tre aule della scuola media Mazzini. A fronte
di ciò, NESSUN INVESTIMENTO, per risolvere la carenza di aule, È STATO MAI
FATTO PER IL SEGUENZA.
10) E
ancora, non si comprende il motivo di tanta avversione alla creazione di un
unico Polo liceale classico, costituito dalla fusione dei due licei messinesi
che, in tal modo, potrebbero smettere di farsi concorrenza, con grave
pregiudizio del raggiungimento della soglia minima di 600 studenti, utili per
la “salvezza” dell’autonomia. Ne uscirebbe un unico Liceo classico, forte nei
numeri, stabile nel tempo, ricco di un’offerta formativa che sarebbe la sintesi
dei due attuali Licei.
Infine,
fuor di polemica, si vorrebbero porre le seguenti domande:
•
Il problema della soprannumerarietà per il personale del Maurolico e del La
Farina, in caso di accorpamento, vale solo per loro? E per il Seguenza, in caso
di scorporo del Linguistico, no?
•
Il problema della perdita dell’identità storica e sociale lamentata dagli
studenti del Maurolico e del La Farina, vale solo per loro, e non anche per gli
studenti del Seguenza?
•
Il “nobile senso di appartenenza” rivendicato dagli studenti del classico, è
una loro esclusiva prerogativa? Gli studenti degli altri Licei e di altri
istituti scolastici non possono avvalersi del medesimo sentimento di
immedesimazione con la propria scuola?
•
Sono troppo “plebei” per nutrire così nobili ideali?
Dai
quesiti sopra postulati, qualche malpensante potrebbe dedurre che gli studenti
del Liceo Seguenza siano figli di un dio minore, e come tali, possono
tranquillamente essere oggetto di “deportazione” o, nella migliore delle
ipotesi, di “transumanza” da una scuola all’altra, alla stregua di bestiame. Direi
che sia giunta l’ora di smetterla di alimentare ostilità, che spingono i nostri
giovani allo scontro, anziché al dialogo costruttivo, al quale la scuola deve
ambire nella formazione dei propri studenti.
Se,
da una parte è condivisibile che ogni scuola possa contribuire alla vexata quaestio con una proposta, è
tuttavia auspicabile che ciò avvenga con toni pacati, civili, rispettosi della
dignità di ciascuno, essendo memori dell’importante e delicato esempio e ruolo
che la scuola ricopre nella società.
Il
dirigente scolastico prof.ssa Lilia Leonardi e tutto l’organico Docente ed ATA
del Liceo “ G. Seguenza”