In
occasione della giornata mondiale della pianificazione urbana, celebrata il
giovedì 8 novembre, la Commissione Interdiocesana per l’Ambiente ha inviato una
lettera al presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ai commissari
del Collegio europeo e al presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. In
questa lettera, la Commissione per l’ambiente propone che gli Stati membri dell’Unione
europea siano più attenti e ascoltino la voce del popolo su progetti che
avranno un impatto sulla comunità. La Commissione per l’ambiente insiste sul
fatto che la consultazione pubblica non dovrebbe essere fatta solo a causa
delle procedure, ma perché la voce di ogni cittadino è importante.
Messaggio
per la giornata mondiale della pianificazione della città – partecipazione
pubblica al processo di analisi costi e benefici
La
Commissione dell’Ambiente Interdiocesano di Malta (Kummissjoni Ambjent, KA) è
nata nel 2003, dopo che il documento del Sinodo diocesano maltese, intitolato “Cultura-Società-Chiesa”.
Questo documento ha suggerito la creazione di una Commissione per l’ambiente
all’interno della segreteria pastorale della Chiesa cattolica romana locale. Il
suo obiettivo è quello di creare consapevolezza della responsabilità e dell’etica
della salvaguardia dell’ambiente, definendo le politiche/regole che dovrebbero
guidare i responsabili nelle diocesi di Malta e Gozo in questioni ambientali.
Esso offre anche suggerimenti tecnici e scientifici alle autorità
ecclesiastiche in questioni specifiche riguardanti l’ambiente. Inoltre, ha
sostenuto gli stili di vita ambientalmente sostenibili e le politiche basate
sulla comunità sin dalla sua nascita.
In
occasione della giornata mondiale della pianificazione della Città 2018, che si
celebra l’8 novembre, il KA vorrebbe fare una proposta sia alla Commissione che
al Parlamento europeo relativa alla partecipazione del pubblico in quanto
riguarda il Costi-Benefici-Analisi (CBA). Stiamo prendendo questa iniziativa
sapendo che l’Unione europea è costituita da comunità che vivono in ambienti
urbani e rurali in tutti gli Stati membri. Il KA ritiene che la sua proposta
sia pertinente non solo a Malta, ma anche a tutti gli Stati membri dell’UE, qualunque
sia la loro dimensione. Come voi ben sapete, il CBA è uno strumento analitico
da utilizzare per valutare una decisione di investimento allo scopo di
valutarne il cambiamento previdenziale e, in tal modo, il contributo agli
obiettivi della politica di coesione dell’UE. Lo scopo dell’CBA è quello di
facilitare una ripartizione più efficiente delle risorse, dimostrando la
convenienza per la società di un particolare intervento piuttosto che possibili
alternative. È necessario nell’ambito di una domanda per l’uso dei fondi dell’Unione
europea per la realizzazione di progetti di una certa dimensione. Come parte è
richiesto nell’ambito di una domanda di tapping dell’Unione europea fondi per
la realizzazione di progetti di una certa dimensione. Il CBA richiede che le
opzioni siano studiate e, poi, dipende dell’esito degli studi di tali opzioni,
viene scelta l’opzione preferita.
La
preoccupazione del KA è che, finora, la guida del CBA o i requisiti di
finanziamento per i progetti che richiedono una CBA non richiedono una
consultazione obbligatoria pubblica sulle opzioni da studiare nella fase più
precoce della CBA. Tali opzioni sono scelte dai sostenitori del progetto, in
molti casi governi nazionali o locali. Inoltre, non vi è alcun obbligo che il
CBA, nella sua interezza, deve essere messa a disposizione del pubblico. Il KA
invita, pertanto, la Commissione e il Parlamento europeo a apportare le
modifiche necessarie agli strumenti giuridici appropriati che regolano i
finanziamenti che richiedono una CBA in modo che:
-
c’è una consultazione pubblica nella scelta delle opzioni da studiare nell’CBA;
-
nella relazione CBA che viene presentata alla Commissione nell’ambito della
domanda di finanziamento di un progetto, è necessario allegare un addendum che
elenca le opzioni presentate dal pubblico nell’ambito della consultazione
pubblica che è menzionato nel punto 1;
-
oltre agli studi particolareggiati sulle opzioni scelte per l’esame e da cui si
sceglie l’opzione preferita, la relazione deve fornire ragioni finanziarie,
economiche, sociali e ambientali meno dettagliate che giustifichino il rigetto
(se ciò sarebbe caso) delle altre opzioni presentate dal pubblico;
-
la relazione CBA nella sua interezza deve essere resa disponibile al pubblico e
non si possono invocare “ragioni commerciali” dai sostenitori del progetto per
giustificare la mancata pubblicazione della relazione CBA.
Le ragioni della proposta del KA sono
le seguenti:
-
I progetti finanziati dall’UE e che richiedono una CBA sono progetti che hanno
un impatto sulle comunità. Il buon senso richiede che le comunità hanno il
diritto di parlare nella fase iniziale della considerazione di tali progetti.
Le comunità sono, normalmente, coinvolte troppo tardi nel giorno in cui vi è l’effettiva
domanda di pianificazione presentata alle pertinenti autorità di pianificazione
e/o ambientali, e la consultazione pubblica è richiesta in conformità con la
legislazione di pianificazione locale e la Direttiva dell’EIA. In alcuni casi,
i progetti possono anche essere basati su piani di sviluppo che sarebbero
diventati obsoleti, dato che non sarebbero stati rivisti per molti anni dalla
loro adozione originale, e quindi non avrebbero riflesso le esigenze attuali e
future delle Comunità. Così, la partecipazione pubblica tempestiva diventa più
importante.
-
La consultazione pubblica adeguata, come suggerito dal KA, ha il potenziale di
minimizzare il rischio che una opzione più redditizia, ecologicamente
sostenibile e innovativa, potrebbe essere perduta a causa del finanziamento,
mentre altre opzioni meno sostenibili sarebbero approvati.
-
Molti sostengono che tale proposta è ancora un altro ostacolo burocratico per
lo sviluppo economico. Al contrario, la burocrazia, che è al servizio delle
Comunità, è lodevole e non deve essere respinta. L’abbandono della burocrazia
può essere un argomento proposto da coloro che favoriscono alcuni in certi
settori economici e non in altri, e che non mettono la trasparenza e parità di
condizioni come priorità nella loro definizione delle politiche.
Mario
Camenzuli, presidente della Commissione Interdiocesana dell’Ambiente, dell’Arcidiocesi
di Malta.