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 mercoledì 14 novembre 2018

MALTA

La Commissione Interdiocesana per l’ambiente propone che gli Stati membri dell’UE siano più attenti alla voce delle persone

di Fra Mario Attard


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In occasione della giornata mondiale della pianificazione urbana, celebrata il giovedì 8 novembre, la Commissione Interdiocesana per l’Ambiente ha inviato una lettera al presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ai commissari del Collegio europeo e al presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. In questa lettera, la Commissione per l’ambiente propone che gli Stati membri dell’Unione europea siano più attenti e ascoltino la voce del popolo su progetti che avranno un impatto sulla comunità. La Commissione per l’ambiente insiste sul fatto che la consultazione pubblica non dovrebbe essere fatta solo a causa delle procedure, ma perché la voce di ogni cittadino è importante.

Messaggio per la giornata mondiale della pianificazione della città – partecipazione pubblica al processo di analisi costi e benefici

La Commissione dell’Ambiente Interdiocesano di Malta (Kummissjoni Ambjent, KA) è nata nel 2003, dopo che il documento del Sinodo diocesano maltese, intitolato “Cultura-Società-Chiesa”. Questo documento ha suggerito la creazione di una Commissione per l’ambiente all’interno della segreteria pastorale della Chiesa cattolica romana locale. Il suo obiettivo è quello di creare consapevolezza della responsabilità e dell’etica della salvaguardia dell’ambiente, definendo le politiche/regole che dovrebbero guidare i responsabili nelle diocesi di Malta e Gozo in questioni ambientali. Esso offre anche suggerimenti tecnici e scientifici alle autorità ecclesiastiche in questioni specifiche riguardanti l’ambiente. Inoltre, ha sostenuto gli stili di vita ambientalmente sostenibili e le politiche basate sulla comunità sin dalla sua nascita.

In occasione della giornata mondiale della pianificazione della Città 2018, che si celebra l’8 novembre, il KA vorrebbe fare una proposta sia alla Commissione che al Parlamento europeo relativa alla partecipazione del pubblico in quanto riguarda il Costi-Benefici-Analisi (CBA). Stiamo prendendo questa iniziativa sapendo che l’Unione europea è costituita da comunità che vivono in ambienti urbani e rurali in tutti gli Stati membri. Il KA ritiene che la sua proposta sia pertinente non solo a Malta, ma anche a tutti gli Stati membri dell’UE, qualunque sia la loro dimensione. Come voi ben sapete, il CBA è uno strumento analitico da utilizzare per valutare una decisione di investimento allo scopo di valutarne il cambiamento previdenziale e, in tal modo, il contributo agli obiettivi della politica di coesione dell’UE. Lo scopo dell’CBA è quello di facilitare una ripartizione più efficiente delle risorse, dimostrando la convenienza per la società di un particolare intervento piuttosto che possibili alternative. È necessario nell’ambito di una domanda per l’uso dei fondi dell’Unione europea per la realizzazione di progetti di una certa dimensione. Come parte è richiesto nell’ambito di una domanda di tapping dell’Unione europea fondi per la realizzazione di progetti di una certa dimensione. Il CBA richiede che le opzioni siano studiate e, poi, dipende dell’esito degli studi di tali opzioni, viene scelta l’opzione preferita.

La preoccupazione del KA è che, finora, la guida del CBA o i requisiti di finanziamento per i progetti che richiedono una CBA non richiedono una consultazione obbligatoria pubblica sulle opzioni da studiare nella fase più precoce della CBA. Tali opzioni sono scelte dai sostenitori del progetto, in molti casi governi nazionali o locali. Inoltre, non vi è alcun obbligo che il CBA, nella sua interezza, deve essere messa a disposizione del pubblico. Il KA invita, pertanto, la Commissione e il Parlamento europeo a apportare le modifiche necessarie agli strumenti giuridici appropriati che regolano i finanziamenti che richiedono una CBA in modo che:

- c’è una consultazione pubblica nella scelta delle opzioni da studiare nell’CBA;

- nella relazione CBA che viene presentata alla Commissione nell’ambito della domanda di finanziamento di un progetto, è necessario allegare un addendum che elenca le opzioni presentate dal pubblico nell’ambito della consultazione pubblica che è menzionato nel punto 1;

- oltre agli studi particolareggiati sulle opzioni scelte per l’esame e da cui si sceglie l’opzione preferita, la relazione deve fornire ragioni finanziarie, economiche, sociali e ambientali meno dettagliate che giustifichino il rigetto (se ciò sarebbe caso) delle altre opzioni presentate dal pubblico;

- la relazione CBA nella sua interezza deve essere resa disponibile al pubblico e non si possono invocare “ragioni commerciali” dai sostenitori del progetto per giustificare la mancata pubblicazione della relazione CBA.

Le ragioni della proposta del KA sono le seguenti:

- I progetti finanziati dall’UE e che richiedono una CBA sono progetti che hanno un impatto sulle comunità. Il buon senso richiede che le comunità hanno il diritto di parlare nella fase iniziale della considerazione di tali progetti. Le comunità sono, normalmente, coinvolte troppo tardi nel giorno in cui vi è l’effettiva domanda di pianificazione presentata alle pertinenti autorità di pianificazione e/o ambientali, e la consultazione pubblica è richiesta in conformità con la legislazione di pianificazione locale e la Direttiva dell’EIA. In alcuni casi, i progetti possono anche essere basati su piani di sviluppo che sarebbero diventati obsoleti, dato che non sarebbero stati rivisti per molti anni dalla loro adozione originale, e quindi non avrebbero riflesso le esigenze attuali e future delle Comunità. Così, la partecipazione pubblica tempestiva diventa più importante.

- La consultazione pubblica adeguata, come suggerito dal KA, ha il potenziale di minimizzare il rischio che una opzione più redditizia, ecologicamente sostenibile e innovativa, potrebbe essere perduta a causa del finanziamento, mentre altre opzioni meno sostenibili sarebbero approvati.

- Molti sostengono che tale proposta è ancora un altro ostacolo burocratico per lo sviluppo economico. Al contrario, la burocrazia, che è al servizio delle Comunità, è lodevole e non deve essere respinta. L’abbandono della burocrazia può essere un argomento proposto da coloro che favoriscono alcuni in certi settori economici e non in altri, e che non mettono la trasparenza e parità di condizioni come priorità nella loro definizione delle politiche.

Mario Camenzuli, presidente della Commissione Interdiocesana dell’Ambiente, dell’Arcidiocesi di Malta.


 


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