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 martedì 13 novembre 2018

MESSINA

Messina. I carabinieri del Comando interregionale “Culqualber” ricordano le vittime di Nassiriya

di Redazione


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Il 12 novembre ricorre il quindicesimo anniversario della strage di Nassiriya, una delle pagine più tristi della storia recente italiana. Il 12 novembre del 2003, alle ore 10.40, nella Città a sud dell’Iraq, un camion-bomba esplose dentro il recinto della caserma “Maestrale”, una delle basi del contingente italiano MSU a cui era demandato il controllo di quella zona del paese. A bordo dei veicolo, c’erano due terroristi, un autista e un uomo armato che si sporse verso l’esterno e cominciò a sparare contro il posto di guardia all’ingresso della base. Il camion proseguì, sfondando la barra di metallo all’ingresso e si bloccò pochi metri dopo, scontrandosi contro le strutture di protezione che delimitavano il parcheggio della base, esplodendo. Crollò gran parte dell’edificio principale, molti mezzi militari presero fuoco e andò in fiamme anche il deposito delle munizioni. Il bilancio fu devastante 28 morti: 12 carabinieri, 5 soldati dell’Esercito Italiano, due civili italiani e nove civili iracheni. Inoltre, una ventina di italiani, tra militari e civili, rimasero feriti.

In coincidenza dell’anniversario della strage, viene celebrata anche la “Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace” istituita con legge 12 novembre 2009, n. 162. Per ricordare i carabinieri che hanno donato la loro vita nella strage di Nassiriya e, in particolare, coloro che erano originari della Sicilia, il gen. C.A. Luigi Robusto, comandante interregionale Carabinieri “Culqualber”, questa mattina ha commemorato i caduti di Nassyria, in una toccante messa di suffragio – nel cortile interno della Caserma “Bonsignore” – a cui hanno preso parte il prefetto di Messina, dott.ssa Maria Carmela Librizzi, il sindaco metropolitano, on. Cateno De Luca, il comandate della Legione Carabinieri “Sicilia”, gen. B. Giovanni Cataldo, il comandante della Legione Carabinieri Calabria, gen. B. Vincenzo Paticchio e le massime autorità civili e militari della Città.

La cerimonia è stata officiata dal cappellano militare della Legione Carabinieri Sicilia - don Rosario Scibilia, dal cappellano militare dell’Esercito - don Paolo Solidoro, dal cappellano della Polizia di Stato - don Giovanni Ferrari, e dal lettore in ambito militare - mar. ord. Daniele Gatto ed è stata celebrata, per la prima volta, su un altare realizzato da un’idea del generale Robusto per onorare i Carabinieri caduti a Nassirya, originari delle rispettive province di Sicilia. Il monumento è stato realizzato artigianalmente dagli alunni dell’istituto artistico “Ernesto Basile” di Messina. E proprio sul cippo commemorativo, il gen. Robusto si è soffermato in una sua breve, ma commovente allocuzione per spiegarne il significato: un piano d’altare in pietra siciliana lavorata a mano, che poggia su 4 gambi di rose, in acciaio, sorretti alla base da 4 pietre, provenienti delle Terre di origine di ciascun caduto siciliano, che circondano una roccia rossa giunta direttamente da Nassiriya.

Le quattro pietre italiche abbracciano la pietra irachena erappresentano, simbolicamente, le gocce di sangue che, sgorgate dal sacrificio di questi uomini, hanno fatto fiorire una rosa”. Infatti, dalle 4 pietre affiorano 5 rose in ferro battuto, sovrastate da un ripiano in pietra tipica siciliana, in ricordo di ciascuno dei caduti siciliani.A conclusione dell’evento, il generale Robusto, dopo aver consegnato un frammento di pietra irachena di Nassyria al vice comandante della Brigata Aosta, col. Gino Lisciandro, quale segno simbolico in ricordo del caporale maggiore dell’Esercito Italiano (Emanuele Ferraro), originario di Carlentini, ha voluto poi ringraziare i familiari delle vittime intervenute, ricordando come l’Arma si sia sempre stretta attorno ai loro familiari, nonché evidenziare l’impegno dei giovani dell’Istituto Artistico “Basile” unitamente all’entusiasmo posto da tutti i carabinieri in servizio della caserma “Bonsignore” che hanno partecipato a questo progetto.


 


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