Giorno
7 aprile, nell’aula consiliare del Comune di Taormina, si è svolto il convegno
organizzato dal “Gardenclub Taormina”, presieduto dalla prof. Ilde Tomassetti,
dal “Movimento Azzurro” e dall’“Associazione Umanesimo e Solidarietà”, con il
patrocinio del comune di Taormina e della provincia regionale di Messina.
Argomento del convegno: “Isolabella: un giardino con l’anima”.
Le
istituzioni sbattono sullo scoglio dell’Isolabella. Dall’incontro è emersa la
volontà di evitare lo scontro per portare a nuova vita il simbolo di Taormina.
Dopo
i saluti del rag. Eugenio Raneri, presidente del consiglio comunale di Taormina
e del dott. Mauro Passalacqua, sindaco di Taormina, il moderatore
dell’incontro, dott. Giuseppe Pracanica, ha tenuto la relazione introduttiva con
un excursus storico sulla riserva naturale dell’Isolabella.
Il
primo simbolo di Taormina, oggi riserva naturale di proprietà della Regione,
come sostiene Mauro Passalacqua, il sindaco di Taormina “è oggetto di
mercificazione e, assieme al teatro greco-romano, subisce decisioni che vengono
da lontano e senza nessun coordinamento con le istituzioni locali”.
La
provincia regionale di Messina ha provveduto a diffidare la regione Sicilia per
stoppare la recente concessione data ad una associazione etnea vicina
all’ateneo catanese. L’avvocato Marcello Scurria, che ha avuto mandato a
rappresentare la provincia regionale di Messina, nel suo intervento ha
evidenziato “la mancanza di trasparenza negli atti prodotti dalla regione
Sicilia” ed ha richiamato “l’urgente necessità di far vivere la riserva
naturale dell’Isolabella, proponendo atti di evidenza pubblica, che diano
trasparenza e non permettano facili allusioni”.
Dopo l’intervento dell’avv.
Scurria si è aperto il dibattito con il pubblico presente in sala. Sono
intervenuti l’ex assessore taorminese, Salvatore Lo Re, il presidente del
Consorzio Ittico Taormina, Orazio La Torre e l’ex direttrice della Riserva, già
membro del WWF, Anna Maria Scifo, apportando, con i loro interventi, un valido
contributo al convegno. Ci sono stati picchi polemici e accorati appelli
affinché si sblocchi l’empasse e si possa tornare a far visitare lo scoglio
taorminese ai turisti, perché Isolabella non è della Regione, ma è patrimonio
del mondo intero ed è un vero peccato non poterla offrire ai tanti, in tutta la
sua naturale bellezza.
Oggi a causa della
burocrazia l’Isolabella è ancora “l’isola che non c’è”. Non si possono percorrere
i suoi sentieri e non si può sentire il profumo delle sue rare essenze
floreali.
Purtroppo, ci si deve accontentare
di vederla e poterla fotografare soltanto da lontano. Ma fino a quando tutto
questo?