MANIFESTAZIONI CULTURALI
Anfiteatro Sicilia – La programmazione 2018 della Fondazione Taormina Arte Sicilia
di Redazione
La
Fondazione Taormina Arte Sicilia presente nella programmazione di Anfiteatro
Sicilia, la manifestazione culturale promossa dall’Assessorato regionale al
Turismo, che contamina la storia, i luoghi, il territorio siciliano con
spettacoli unici di alto livello artistico con l’intento di promuovere la
Sicilia e racchiudere in circuito le produzioni messe in scena negli
incantevoli teatri di pietra siciliani (Taormina, Catania, Tindari, Morgantina,
con l’aggiunta della Villa Romana del Casale). Dopo il grande successo dello
scorso anno, la Fondazione Taormina Arte Sicilia ripropone nella stupenda Villa
del Casale a Piazza Armerina “Suoni e luci” (10, 18, 24 e 31 agosto). Suoni e
Luci è un progetto che riporta la villa romana alle atmosfere originali con la
presenza di musicisti all’interno della villa. Il tutto è reso suggestivo da un’illuminazione
artistica realizzata appositamente per l’evento. In programma, le arpe del Duo
Palazzolo, gli archi e il clavicembalo di Ensemble Barocco di Messina, la
musica barocca con il Duo Ars Vetus e il concerto conclusivo su musiche di
Mozart del Quintetto Almeyda. Il progetto è realizzato con la collaborazione
dell’Orchestra da Camera di Messina e la Fondazione Orchestra Sinfonica
Siciliana.
Nella
meravigliosa cornice del Teatro Antico di Taormina, il 12 agosto la Fondazione
Taormina Arte Sicilia propone “Antigone” di Sofocle, con Massimo Venturiello,
Giulia Sanna, Ludovica Bove, Stefano De Santis, Francesco Patanè, Carla
Cassola, Andrea Monno, Franco Silvestri, Andrea Colangelo, Angelo Tanzi, Giuseppe
Spezia. La regia è curata dallo stesso Venturiello, le scene da Alessandro
Chiti, i costumi da Helga William, le luci di marco Laudando e le musiche da
Germano Mazzocchetti. Dopo tanti secoli, il conflitto tra Creonte e Antigone
continua a interrogare la coscienza degli uomini, opponendo alle ragioni e alla
potenza dello Stato, quelle del cuore. È la grande forza politica del testo a
renderlo sempre attuale: l’eterna lotta tra ribellione libertaria e potere
tirannico, Pietas contro politica. È la rappresentazione della lotta mai
arrivata a conclusione tra autorità e potere: un tema tuttora di costante
attualità, purtroppo. Si pensi ai regimi totalitari in cui l’autorità è
esercitata in maniera disumana. In
replica, il 13 agosto al Teatro Antico di Tindari. Sempre a Tindari, il 19
agosto “Le Troiane” di Seneca con Paolo Bonacelli, Edoardo Siravo, Alessandra
Fallucchi, Silvia Siravo, Marcella Favilla, Cecilia Zingaro e Gabriella Casali,
per la regia di Alessandro Machìa. In una Troia avvolta dalle fiamme dall’inizio
alla fine della tragedia, Seneca mette in scena un universo segnato dal lutto,
dalla perdita del controllo sulle passioni, in cui l’umano si afferma soltanto
nella sua possibilità di fare il male. Gli dei sono, ormai, presenze lontane e
insignificanti, c’è solo l’uomo nella sua infinita solitudine e sofferenza. A
dominare, è la guerra. E la morte: una morte che è anche liberazione dal dolore
e dall’assurdo della vita.
La
Fondazione Taormina Arte Sicilia anche quest’anno inaugura la sua programmazione
nel cuore della Sicilia antica nel magico Teatro di Morgantina. L’11 agosto “Kkore.
Canto delle accorate per chi ha un cuore” di Lina Prosa e il 12 agosto “Empedokles”
per la regia di Enzo Gambino. “Kkore” con Sara Donzelli e Giulia Quagliarella,
per la rega di Giorgio Zorcù, è uno dei miti fondanti dell’umanità, legato alla
fertilità e, quindi, al futuro della specie. Al centro, c’è una giovane donna,
col suo carico di trasgressione, di attrazione, di pericolo; la “ragazza
indicibile”, come l’ha chiamata il filosofo Giorgio Agamben. La grande
drammaturga palermitana Lina Prosa – l’autrice italiana attualmente più
tradotta all’estero – ha ripreso il mito per creare un nuovo testo teatrale al
centro del quale ha posto la coppia madre-figlia. “Empedokles”, con Enzo
Gambino, Barbara Capucci, Sandro Sciarratta ed Edoardo Savatteri, è un eroe
tragico moderno perché supera la scissione ontologica con il binomio
colpa-espiazione. È vittima delle violente tensioni tra natura e arte, figlio
della sua epoca, vittima delle tensioni tra la forza universale e quella
organica maneggiata dall’uomo. Egli è l’incarnazione stessa del destino che
solo nella scelta estrema può riunificare soggetto e oggetto.
La
programmazione 2018 della Fondazione si conclude al Teatro Antico di Taormina l’11
settembre con “Orlando furioso. Il cavalier e l’Angelica”, opera musicale di
Salvatore Guglielmino con l’Orchestra Sinfonica diretta dal Maestro Giuseppe
Romeo. Un’opera che narra una successione di avventure, duelli, amori e magie,
l’amore di Orlando per Angelica, la sua pazzia, le sue gesta, la sua dipartita
a Roncisvalle attraverso la narrazione di due personaggi presenti anche nelle
fantastiche avventure di Re Artù: il Mago Merlino e la Maga Morgana.
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