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 sabato 16 giugno 2018

“PESCATORI FELUCHE DELLO STRETTO”

Stretto di Messina - L’amore per la pesca e il turismo di Giusy e Antonella Donato

di Domenico Interdonato


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Due donne hanno colorato di rosa l’Associazione “Pescatori Feluche dello Stretto”, dopo tanti anni finalmente è nata, grazie a Giusy e Antonella Donato, c’è voluta una grande tenacia che le ha portate, dopo la laurea, a investire nel territorio dei Laghi di Ganzirri, di Capo Peloro e dello Stretto di Messina. Abbiamo conosciuto Antonella, durante un incontro preparatorio alla scoperta del territorio per le attività turistiche del “Progetto Sicilia nel Mondo”, la sua storia ci ha incuriosito a tal punto, che gli abbiamo chiesto una intervista. Il dialogo è continuato con Antonella per mail e poi di presenza per l’intervista, accanto ad una antica Feluca, lasciata a secco sulla incantevole spiaggia di Ganzirri.

Cosa proponete ai turisti che vengono a visitare Ganzirri?

Il tour classico del borgo di Ganzirri è un tuffo nel mondo delle tradizioni marinare a 360 gradi. Si parte dal lago, dove si illustrano le caratteristiche naturali che ne hanno fatto una riserva unica e preziosa, si fa birdwatching, si approfondisce la storica coltivazione delle cozze, le imbarcazioni tipiche, i canali e infine si visiona la storica feluca di S. Nicola patrono dell’antico borgo marinaro di Ganzirri”.

Sulla spiaggia oltre al panorama cosa può trovare il turista?

Appena lasciamo il lago e attraversiamo il borgo, si vedono subito le acque dello Stretto e, a bordo spiaggia, possiamo notare un vero museo del mare a cielo aperto, le barche, le reti, le nasse, le feluche... che con facilità si illustra ai turisti di tutto il mondo”.

La pescaturismo si può praticare sulle acque dello Stretto?

Certamente, quando facciamo una battuta di pescaturismo i turisti vivono, insieme a noi, l’ebbrezza di una vera battuta di pesca da pescatori. Escono in barca e assistono a tutte le fasi della battuta, visionano il fondale, la rete e poi vengono coinvolti in prima persona a staccare i pesci dalla rete, gli stessi pesci che poi cuciniamo, con loro seguendo le originali ricette tradizionali messinesi. Non ci sono regole da rispettare in barca, né in feluca, la principale regola è quella di seguire e non intralciare il pescatore a lavoro”.

Quando nasce l’idea di cominciare a investire sul vostro progetto?

Io e mia sorella Giusy, nel 2012, abbiamo creato una cooperativa di pesca e pescaturismo chiamata ‘I Mancuso soc.coop.’, rilevando di fatto l’impresa del nostro nonno materno Marco Mancuso, grande maestro di pesca. Inizialmente, nessuno pensava che avremmo potuto fare questo mestiere, in quanto molto faticoso e totalmente nuovo per noi. Ma data la nostra insistenza, hanno deciso di farci provare per un periodo, così abbiamo iniziato questa esperienza andando a pesca in orario notturno. Notando la nostra perseveranza, hanno cominciato a prenderci sul serio e, da allora, portiamo avanti con passione e orgoglio questo antico mestiere”.

Chi era per voi il nonno materno Marco Mancuso?

Per noi, il nonno era, intanto, ‘il nonno’ e come tutti i nonni era un ‘papà maggiore’. Ma abbiamo cominciato presto a capire che il nonno era anche di più. Il fatto che molti nella nostra piccola comunità si sedessero accanto a lui il pomeriggio, quando tornava della pesca, e parlassero sempre di mare di pesci di come faceva questo o quello, poi più avanti, il fatto che ci bastasse rispondere con la sua nomea alla domanda ‘a cu appatteni?’, ci ha cominciato a dare l’idea di quanto il nonno avesse raggiunto con la sua umiltà e semplicità, l’eccellenza nel suo lavoro”.

Perché avete voluto continuare la tradizione familiare della pesca nello Stretto di Messina?

Ci ha spinto l’amore verso la tradizione della pesca, avvicinandoci anche alle altre tipologie di pesca dello Stretto di Messina. Abbiamo scelto di vivere il territorio, di continuare le tradizioni familiari con la fierezza di essere donne e pescatrici”.

Quale sarà l’obiettivo dell’Associazione “Pescatori feluche dello Stretto”, che è nata di recente?

Lo scopo è quello di proteggere e pubblicizzare la pesca con le Feluche, unica al mondo nel suo genere, altamente selettivo e di grande valore storico e culturale”.

Che formazione avete tu e tua sorella Giusy?

Io ho frequentato Scienze Politiche, mia sorella Giusy Lingue Straniere. Sono percorsi lontani dal mondo della pesca, ma che comunque ci tornano sempre utili, io per interfacciarmi con la pubblica amministrazione e lei utilizza la conoscenza delle lingue per le attività turistiche”.


 


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