LETTERA APERTA
Santino Franchina, l’Ordine dei Giornalisti deve tutelare i meno garantiti
di Redazione
Il
vicepresidente nazionale Santino Franchina nell’imminenza delle prossime
votazioni nazionali e regionali, che si svolgeranno in Sicilia a Palermo,
Catania e Messina, domenica 1 ottobre 2017, ha inviato una lettera aperta a
tutti i giornalisti siciliani. Santino Franchina, giornalista pubblicista e
figura di spicco nel panorama giornalistico nazionale, con la sua squadra si
prefigge di tutelare i giornalisti “meno garantiti”, quelli che in questi anni
hanno subito e stanno subendo, una vessatoria campagna di revisione, che non ha
eguali.
Ecco la sua lettera
Cari
Colleghi, grazie al vostro sostegno il gruppo “Giornalisti Pubblicisti 2.0”, in
questi ultimi anni, ha consolidato in tutta la Sicilia una presenza sempre più
determinante diventando un affidabile riferimento che non ha mai tradito le
aspettative dei colleghi. Lo dimostra il consenso ottenuto in tutti gli
appuntamenti elettorali e l’attività svolta in ogni sede per rappresentare al
meglio le esigenze della categoria. Un percorso condiviso grazie al quale si è
resa possibile la mia elezione a vicepresidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine.
Un incarico che rappresenta il massimo successo per i pubblicisti siciliani e
che è stato possibile solo grazie al grande supporto dei colleghi e a quello
della squadra.
Sono
stati anni molto intensi e, nonostante i numerosi impegni istituzionali, tra
cui anche una presidenza ad interim,
non ho mai fatto mancare il mio apporto ogni qualvolta sul territorio si è resa
necessaria la mia presenza o un mio intervento. Voglio evitare di essere
autoreferenziale elencando tutte le mie iniziative, le deleghe o l’attività
svolta – che, comunque, è possibile trovare su internet –, ma voglio almeno
ricordare l’input dato per il “Testo unico dei doveri del giornalista”, la
modifica del regolamento della Formazione per il conseguimento di tutti crediti
con i corsi online, la convenzione “pecgiornalisti” e i nuovi documenti di
indirizzo per le revisioni e le iscrizioni.
Ci
aspettano altre sfide importanti nella difesa di una categoria che troppo
spesso viene ingiustamente individuata quasi come gli “abusivi” di questo
Ordine Professionale o come l’origine di tutti i problemi che affliggono la
professione. La grave crisi editoriale penalizza particolarmente i Pubblicisti
e si assiste a corrispondenti licenziati o non retribuiti da anni e che, oltre
il danno, devono subire anche la beffa della cancellazione dall’Albo per una
vessatoria “campagna” di revisioni, che non ha precedenti e paragoni in nessun’altra
regione d’Italia. Da un’indagine del Cnog, è emerso poi un altro primato
negativo dell’Ordine siciliano sia per il numero di ricorsi che per le
procedure e i costi per le iscrizioni (un aspirante pubblicista deve spendere in
Sicilia circa 754 euro rispetto ai 284 euro della Sardegna).
Noi
vogliamo un Ordine che tuteli i meno garantiti e faremo di tutto per difendere
questo principio. In questo momento, inoltre, si aggiunge anche una nuova legge
dell’Ordine che rivoluziona la composizione del Consiglio Nazionale, riservando
alla Sicilia un solo rappresentante per i professionisti e uno per i
pubblicisti. Si tratta, quindi, di un momento particolarmente importante e
delicato: per questo motivo il Gruppo “Giornalisti Pubblicisti2.0” ha pensato
di dovere scendere in campo puntando sull’esperienza di colleghi che hanno già
autorevolmente rappresentato la categoria. In questo senso, il gruppo propone
la mia candidatura per l’unico seggio disponibile al Consiglio Nazionale e
quella di colleghi altrettanto esperti nella difesa dei nostri diritti al
Consiglio Regionale come Attilio Raimondi, Santo Gallo e Salvatore Li Castri.
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