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 lunedì 18 settembre 2017

LETTERA APERTA

Santino Franchina, l’Ordine dei Giornalisti deve tutelare i meno garantiti

di Redazione


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Il vicepresidente nazionale Santino Franchina nell’imminenza delle prossime votazioni nazionali e regionali, che si svolgeranno in Sicilia a Palermo, Catania e Messina, domenica 1 ottobre 2017, ha inviato una lettera aperta a tutti i giornalisti siciliani. Santino Franchina, giornalista pubblicista e figura di spicco nel panorama giornalistico nazionale, con la sua squadra si prefigge di tutelare i giornalisti “meno garantiti”, quelli che in questi anni hanno subito e stanno subendo, una vessatoria campagna di revisione, che non ha eguali.

Ecco la sua lettera

Cari Colleghi, grazie al vostro sostegno il gruppo “Giornalisti Pubblicisti 2.0”, in questi ultimi anni, ha consolidato in tutta la Sicilia una presenza sempre più determinante diventando un affidabile riferimento che non ha mai tradito le aspettative dei colleghi. Lo dimostra il consenso ottenuto in tutti gli appuntamenti elettorali e l’attività svolta in ogni sede per rappresentare al meglio le esigenze della categoria. Un percorso condiviso grazie al quale si è resa possibile la mia elezione a vicepresidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine. Un incarico che rappresenta il massimo successo per i pubblicisti siciliani e che è stato possibile solo grazie al grande supporto dei colleghi e a quello della squadra.

Sono stati anni molto intensi e, nonostante i numerosi impegni istituzionali, tra cui anche una presidenza ad interim, non ho mai fatto mancare il mio apporto ogni qualvolta sul territorio si è resa necessaria la mia presenza o un mio intervento. Voglio evitare di essere autoreferenziale elencando tutte le mie iniziative, le deleghe o l’attività svolta – che, comunque, è possibile trovare su internet –, ma voglio almeno ricordare l’input dato per il “Testo unico dei doveri del giornalista”, la modifica del regolamento della Formazione per il conseguimento di tutti crediti con i corsi online, la convenzione “pecgiornalisti” e i nuovi documenti di indirizzo per le revisioni e le iscrizioni.

Ci aspettano altre sfide importanti nella difesa di una categoria che troppo spesso viene ingiustamente individuata quasi come gli “abusivi” di questo Ordine Professionale o come l’origine di tutti i problemi che affliggono la professione. La grave crisi editoriale penalizza particolarmente i Pubblicisti e si assiste a corrispondenti licenziati o non retribuiti da anni e che, oltre il danno, devono subire anche la beffa della cancellazione dall’Albo per una vessatoria “campagna” di revisioni, che non ha precedenti e paragoni in nessun’altra regione d’Italia. Da un’indagine del Cnog, è emerso poi un altro primato negativo dell’Ordine siciliano sia per il numero di ricorsi che per le procedure e i costi per le iscrizioni (un aspirante pubblicista deve spendere in Sicilia circa 754 euro rispetto ai 284 euro della Sardegna).

Noi vogliamo un Ordine che tuteli i meno garantiti e faremo di tutto per difendere questo principio. In questo momento, inoltre, si aggiunge anche una nuova legge dell’Ordine che rivoluziona la composizione del Consiglio Nazionale, riservando alla Sicilia un solo rappresentante per i professionisti e uno per i pubblicisti. Si tratta, quindi, di un momento particolarmente importante e delicato: per questo motivo il Gruppo “Giornalisti Pubblicisti2.0” ha pensato di dovere scendere in campo puntando sull’esperienza di colleghi che hanno già autorevolmente rappresentato la categoria. In questo senso, il gruppo propone la mia candidatura per l’unico seggio disponibile al Consiglio Nazionale e quella di colleghi altrettanto esperti nella difesa dei nostri diritti al Consiglio Regionale come Attilio Raimondi, Santo Gallo e Salvatore Li Castri.


 


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