mercoledì 13 settembre 2017
ZURIGO
Sport e Diabete: un binomio possibile, parola di “IronMan”
di Redazione
Samuele
Fenu, 38 anni di origine sarde, affetto da diabete mellito di tipo 1 dall’età
di 12 anni, ha da poco portato a compimento la gara regina del triathlon, l’IronMan,
dimostrando che anche con il diabete si possono compiere delle vere imprese
sportive. “Ho gareggiato con il logo I
LOVE DIABETE che mi accompagna in
ogni gara, per dimostrare che con l’accettazione della patologia sono riuscito a costruire e realizzare un
sogno e che lo #sport, anche più estremo non rappresenta più un limite con il diabete se gestito con
attenzione”, dice Samuele Fenu.
Le
realtà ormai sono tante, praticare sport estremi o per lo meno quelli che prima
erano “proibiti e sconsigliati” si può. È questo il senso dell’impresa appena
compiuta in Svizzera a Zurigo lo scorso 30 luglio da Samuele, l’IronMan è una
competizione del triathlon la più estrema che appunto comprende tre diverse
discipline, 4 km a nuoto, 180 km in bicicletta e 42 km di corsa finali, insomma
non una attività per tutti. “Ci sono
volute 13 ore per arrivare alla finish line, tanti mesi di preparazione, con 12/15 ore di allenamento
settimanale, dove mi sono concentrato sempre sullo scopo mai pensando al risultato – continua Fenu – studiando le reazioni del mio corpo, capire
di cosa avesse bisogno, ma
soprattutto adattarlo ad uno sforzo simile tenendo sotto controllo la glicemia”.“Il messaggio che vorrei condividere –
conclude Samuele Fenu – è che con cuore
determinazione e sacrificio si può
arrivare ovunque, con il diabete si può fare tutto e molto di più preparandosi
bene senza sottovalutare nessun
particolare e ascoltando sempre il nostro corpo”.
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