ROMA
Nota del presidente “Vittime della Strada”
di Redazione
 Non
è stato facile contrastare il connubio tra i poteri forti a danno dei più
deboli: le vittime. Era necessario smontare le pregiudizievoli considerazioni
dei politici che, per sostenere l’interesse di profitto privato delle
assicurazioni, contrabbandavano come interesse sociale l’abbassamento dei
risarcimenti alle vittime, ritenendolo necessario per diminuire le tariffe
assicurative.
Ci
siamo impegnati a chiarire che la valutazione delle tariffe, rappresentando un
introito, va correlata agli utili assicurativi, che essendo alti possono già
permettere l’abbassamento delle tariffe, ritenuto di interesse sociale; i
risarcimenti, invece, hanno a che fare con il danno alla persona, che è irreversibile,
e il loro abbassamento non provocherebbe la diminuzione del danno. Pertanto, il
risarcimento del danno alla persona non si tocca e per esso abbiamo continuato
a chiedere l’osservanza dei parametri delle Tabelle del Tribunale di Milano.
Una richiesta che ha trovato sostegno con la creazione di un vasto movimento,
centrato sulla Carta di Bologna dell’11 gennaio 2014, un documento contenente
le richieste dei danneggiati per la tutela dei loro diritti.
È
stata una lunga battaglia, fatta di convegni, rapporti con i politici,
partecipazione alle audizioni, diffusione di comunicati alla stampa e ai
politici anche tramite tutte le sedi dell’AIFVS, e, addirittura, pubblicazione
a pagamento di una lettera su “La Repubblica” il 12 settembre 2012! Una
battaglia iniziata dall’AIFVS ancor prima, poiché il 3 agosto del 2011 il
Governo aveva varato uno schema di tabelle che dimezzava i risarcimenti alle
vittime della strada rispetto alle Tabelle di Milano, riconosciute dalla
giurisprudenza quale parametro di riferimento nazionale. A nome delle vittime
della strada, abbiamo fatto sentire il nostro dissenso e il Parlamento ha
rimediato a fine ottobre con la votazione a larghissima maggioranza della
Mozione Pisicchio, impegnando il Governo “a
ritirare lo schema di decreto e a definire come valido criterio di riferimento
i valori previsti nelle Tabelle del Tribunale di Milano”.
La
decisione della Camera non era per niente scontata, tant’è che nel 2012, nei
successivi incontri con il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo
economico, prof. De Vincenti, riscontravamo sempre l’orientamento a sostenere
gli interessi delle assicurazioni e non le ragioni delle vittime. E anche il
Ministro alla Salute, Balduzzi, ha tentato di approvare uno schema di decreto
contrario ai diritti delle vittime, tentativo contrastato negli incontri con il
Capo di Gabinetto, il consigliere Guido Carpani, e nell’ulteriore incontro del
16 aprile 2013, a cui partecipò una delegazione dell’Ania, ci siamo opposti a
un accordo al ribasso in danno delle vittime, bloccando l’approvazione del
decreto.
Nell’audizione
del 14 novembre 2013, presso la VI Commissione Finanze della Camera, tenuto
conto di fuorvianti comparazioni, abbiamo dimostrato come il risarcimento del
danno alla persona in Italia si collochi in una posizione mediana. Nelle
successive audizioni, del 12 giugno 2015, presso la Commissione Finanze della
Camera riunita con la X Commissione delle Attività Produttive, dell’11 novembre
2015, con la Commissione X Industria del Senato, sono state ancora chiarite e
documentate le ambiguità del sistema assicurativo, frutto della creazione della
“Carta di Bologna”, ufficializzata come documento base del movimento per un
mercato assicurativo concorrenziale e in grado di garantire al danneggiato la
possibilità di scegliere il proprio medico, il proprio riparatore e di ottenere
un giusto ed equo risarcimento.
Il
movimento ha riscontrato l’attenzione dei politici, sostenendo la possibilità
di proposte di legge elaborate dal basso, che tengano conto dei diritti dei
danneggiati e non degli interessi dei poteri forti. Da parte nostra, il riferimento
era sia al tema delle pene con misure che ne assicurino l’espiazione, e sia al
tema del risarcimento, con l’indicazione delle Tabelle di Milano. I risultati
ottenuti con il Ddl concorrenza il 2 agosto 2017 rappresentano per l’AIFVS una
vittoria, poiché scongiurano l’abbassamento dei risarcimenti per le vittime
della strada e annullano le richieste riduttive dell’Ania, stabilendo per legge
che “la tabella unica nazionale è
redatta, tenuto conto dei criteri di
valutazione del danno non patrimoniale ritenuti congrui dalla consolidata
giurisprudenza di legittimità”.
Un’affermazione che rimanda alla Tabella del Tribunale di Milano, i cui valori
monetari sono ritenuti congrui dalla Suprema Corte di Cassazione.
Il
riconoscimento dei diritti delle vittime da parte dei decisori, ottenuto con
faticoso impegno, gratifica l’AIFVS degli sforzi compiuti e sollecita tutti noi
a continuare perché gli ulteriori sviluppi siano sempre a garanzia dei diritti
delle vittime. A tal fine dobbiamo vigilare perché il Ministero dello Sviluppo
economico rispetti rigorosamente il dettato normativo senza farsi influenzare
dalle numerose pressioni dei potenti gruppi assicurativi che, ora come allora,
possono continuare nella loro azione, anche alla luce della lettura di recenti
comunicati stampa.Auspichiamo,
inoltre, che la medicina legale indipendente e non soggetta alle pressioni
delle mandanti contribuisca all’elaborazione di tabelle medico-legali
aggiornate, che non ubbidiscano a freddi meccanicismi ma tengano conto delle
reali sofferenze delle Vittime della Strada.
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