MESSINA
“Sogno di una notte di mezz’estate” per il Festival Shakespeariano
di Angela Saccà
Il
27, 28 e 29 luglio, nella cornice suggestiva del Monte di Pietà a Messina, sono
state notti all’insegna di un magico e brillante spettacolo teatrale diretto
dal regista Daniele Gonciaruk, inscenato dagli allievi della sua Scuola Sociale
di teatro, con testo fedele a quello shakespeariano, sebbene con
interpretazioni moderne come canzoni briose anni’50, come “Un bacio a
Mezzanotte” del Quartetto Cetra oppure altre canzoni in chiave comica.È
stata rappresentata una delle opere più belle scritte da William Shakespeare a
fine Cinquecento: “Sogno di una notte di
mezz’estate”, ambientata ad Atene. Si ipotizza che la commedia sia stata
scritta in occasione delle nozze tra Sir Thomas Berkeley ed Elizabeth Carey.
Tre
mondi si contrappongono: il mondo della realtà (quello di Teseo, Ippolita e
della corte), il mondo della realtà teatrale (gli artigiani che si preparano
alla rappresentazione di Piramo e Tisbe) e il mondo della fantasia (quello
degli spiriti del bosco, delle ombre, delle fate).Teseo,
duca di Atene, è in procinto di sposare la regina delle Amazzoni, Ippolita. Per
l’occasione è prevista una cerimonia
di quattro giorni e giunge, in vista dei festeggiamenti, Egeo, con la figlia
Ermia e due giovani, Lisandro e Demetrio. Egeo vorrebbe che Ermia sposasse
Demetrio, ma purtroppo, la ragazza è innamorata di Lisandro, dunque, non
intende sottostare ai voleri del padre. Egeo, allora, minaccia la figlia e le
dà tempo fino al matrimonio: se non sposerà Demetro, Ermia sarà spedita in
convento o addirittura uccisa, sebbene sia Demetrio che Lisandro siano pari per
lignaggio, reputazione e ricchezza.
La
fanciulla, allora, organizza una fuga con Lisandro e insieme i due progettano
di sposarsi il giorno successivo presso la casa dello zio di Lisandro. I
giovani comunicano poi il piano a Elena, la quale, innamorata segretamente di
Demetrio, gli confida il piano, sperando così di riconquistarlo. Demetrio ed
Elena sono stati, infatti, fidanzati, ma il ragazzo l’ha poi abbandonata dopo
aver conosciuta Ermia. Demetrio segue, allora, Lisandro ed Ermia nei boschi, ed
è a sua volta seguito da Elena. Nei boschi ci sono altri personaggi: le fate,
la cui regina è Titania e il re degli elfi Oberon, tornati dall’India per
benedire il matrimonio di Ippolita e Teseo. Oltre alle fate, c’è anche un
gruppo di artigiani ateniesi che prova una commedia da rappresentare al
matrimonio.
Oberon
e Titania discutono sul destino di un principe indiano affidato a Titania da un’amica
umana: Oberon vorrebbe farne un cavaliere, ma Titania non glielo consente. Così,
il re, per dispetto, manda il servitore folletto Puck a cogliere un fiore
magico di viola del pensiero il cui succo, applicato sulle palpebre di una
persona addormentata, può farla innamorare della prima persona che vedrà al
risveglio.Oberon
intende applicare la pozione sulle palpebre di Titania e, inoltre, avendo visto
Demetrio trattare male Elena, ordina a Puck di metterne un po’ anche sugli
occhi del giovane. Puck, però, incontra Lisandro ed Ermia e, scambiandoli per l’altra
coppia, applica la pozione sugli occhi di Lisandro: al risveglio, però, il
giovane vede Elena e se ne innamora perdutamente, abbandonando Ermia. Puck
cerca di rimediare, ma alla fine fa innamorare di Elena anche Demetrio: Ermia
si ingelosisce e sfida Elena in una lotta. Anche Demetrio e Lisandro lottano
tra di loro, ma Puck li confonde mimando le loro voci e alla fine i ragazzi si
perdono nel bosco.
Intanto,
si sveglia la regina Titania e la prima persona che vede è Bottom, un tessitore
ateniese al quale Puck ha trasformato la testa in quella di un asino per fare
uno scherzo ai mortali. Alla fine, però, tutto torna alla normalità: scioglie
Titania dall’incantesimo, ritrasforma la testa di Bottom, re Oberon può
nominare il giovane indiano cavaliere e Puck fa innamorare di nuovo Lisandro di
Ermia e Demetrio si avvicina a Elena. Teseo e Ippolita scoprono gli amanti nel
bosco e li riportano ad Atene, affinché si sposino: Demetrio con Elena e
Lisandro con Ermia. In seguito, ai matrimoni si assiste alla commedia preparata
da Bottom e gli altri, una versione in chiave comica della storia tragica di
Piramo e Tisbe. Terminata la commedia, i quattro giovani si ritirano e le fate
li benedicono. Vanno tutti via e rimane Puck, per chiedere perdono al pubblico
e rivelandogli che tutto è stato solo un bellissimo sogno.
In
effetti, tutta l’opera sembra un sogno, una favola dai personaggi fantastici,
come le fate, gli spiriti del bosco. Poi, tutti gli inconvenienti, pure
surreali e incomprensibili, si risolvono con la magia. L’amore è una tematica
centrale dell’opera. Ma sebbene c’è un corrersi e rincorrersi tra gli amanti,
si intrecciano pure litigi tra innamorati, imposizioni di matrimonio,
incantesimi capovolti, vendette, il dispotismo sia di Egeo che di Oberon.Il
mondo è folle e folle è l’amore. In questa grande follia della natura, l’attimo
di felicità è breve. A volte, i sogni si trasformano in incubi. Ma alla fine il
risveglio è possibile. Su tutto, alla fine, vincerà l’amore, l’amore tornerà
alla posizione originaria, dove l’amore è iniziato e vivranno tutti felici e
contenti come nelle favole.
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