CINEMA
Recensione film “La Bella e la Bestia”
di Maria Schillaci
È
dalla regia di Bill Condon, con tutto il suo cast e i protagonisti Emma Watson,
Dan Stevens, che prende di nuovo vita una delle fiabe con cui siamo cresciuti,
un classico Disney che insegna a guardare sempre oltre ogni apparenza,
arrivando al cuore di chi ci è intorno. Il film
Disney ci porta a Villeneuve, Paesino della Francia, dove la vita è ripetitiva,
e Belle (Emma Watson), figlia dell’artista Maurice, si sente come un “pesce
fuor d’acqua”, amando immergersi in nuovi mondi grazie alla lettura.
Gaston,
ragazzo del Paese che si dava sempre delle arie, s’innamorò di lei, ma Belle
non amava per nulla la sua arroganza e sapeva che non era il ragazzo giusto per
lei. Come ogni anno, suo padre, era partito per un lungo viaggio. Questa volta,
però, Maurice, inoltrandosi nel bosco oscuro, si trovò bloccato nella neve con
il suo cavallo e si salvò, miracolosamente, dai lupi affamati grazie alla
destrezza e intelligenza del suo cavallo. Così, Maurice cercò rifugio in un
castello che sembrava abbandonato, poi se ne andò non fidandosi delle stranezze
di quel posto e prese una rosa dal giardino, come regalo per Belle. Maurice non
immaginava proprio che lì abitava una Bestia (Dan Stevens) e che, vedendolo
come intruso nel suo castello, lo fece prigioniero.
Belle,
nel frattempo, non vedendo arrivare suo padre a casa, preoccupata andò a
cercarlo... trovò il castello e superando il terrore nel vedere la Bestia,
prese il posto del padre, imprigionandosi in quella cella per salvarlo. Suo
padre non avrebbe mai voluto tutto questo, così cercò aiuto nel Paese dove
nessuno credeva alla storia del castello con dentro la Bestia. Gaston si offrì
per aiutarlo, ma solo con l’interesse di voler sposare Belle. Non appena capì
che il padre poteva essere d’intralcio per il suo piano, lo tramortì
abbandonandolo nel bosco in mezzo ai lupi, con una crudeltà immensa. Maurice,
per fortuna, venne salvato da una signora che lo curò.
Intanto,
Belle al castello fa amicizia con Il candelabro Lumière, l’orologio Tockins, la
teiera Mrs Brick, e gli altri simpatici oggetti animati che la accolsero con
amore. Belle non sapeva che quegli oggetti e la Bestia erano sotto la
maledizione di una maga che, nelle vesti di anziana signora, anni prima,
vedendosi rifiutata dal principe (la Bestia), reagì dando loro quelle sembianze
insieme a una rosa che ogni giorno perdeva un petalo e quando sarebbe sfiorita
del tutto, l’incantesimo sarebbe durato per l’eternità. Solo un amore forte e
vero avrebbe potuto spezzarlo, ridando vita al castello e i suoi abitanti.
Quei
simpatici oggetti speravano, in cuor loro, che la ragazza giusta per rompere
quella maledizione fosse Belle, così, pian piano diedero consigli alla Bestia
per far sì che la conquistasse. Inizialmente, fu difficile, dato il dolore di
Belle nel non poter vedere più suo padre e il sentirsi prigioniera tra quelle
mura, ma pian piano, dopo esser stata salvata dalla Bestia nel bosco, dopo
esser fuggita, capì che il cuore di quella belva non era malvagio. Giorno dopo
giorno, si accorse della sua gentilezza, della passione per i libri che avevano
in comune e nacque tra loro una splendida amicizia.
La
Bestia desiderava dichiarare l’amore che provava per Belle, pur sapendo quanto
fosse difficile e organizzò un ballo. La bellissima Belle entrò in sala con il
suo splendido abito giallo da principessa, curato in ogni minimo dettaglio, con
decori in oro e incantò ancora di più la Bestia. Belle, improvvisamente, grazie
allo specchio magico, regalatole dalla Bestia, vide il padre in pericolo e la
Bestia la lasciò libera di fuggire, di andare a salvarlo, pur pensando di non
rivederla mai più.
Belle
si trovò di nuovo di fronte alla cattiveria di Gaston che voleva rinchiudere
suo padre al manicomio... dopo l’irruzione di tutto il Paese capitanato da
Gaston nel castello della Bestia, i piani rocamboleschi degli oggetti animati
per mettere in salvo la Bestia e il castello stesso, Maurice aprì le grate dove
era rinchiuso con sua figlia Belle. Gaston voleva uccidere la Bestia, anche
dopo aver visto che quest’ultima non era crudele e gli aveva salvato la vita.
Sparò un colpo a tradimento, la Bestia cadde morente tra le lacrime di Belle
che aveva cercato di salvarlo. Cadde l’oscurità, il gelo su quel castello,
sulla teiera Mrs Brick, Lumiere e tutti gli altri ormai senza vita...
Le
lacrime piene d’amore di Belle accanto alla Bestia, insieme alla dichiarazione
del suo amore per lui, commossero una maga che spezzò per sempre quella
maledizione. La Bestia tornò a essere un bellissimo principe, gli oggetti
diventarono nuovamente umani e tutto nel castello s’illuminò pieno di vita, con
la gioia dei tempi trascorsi. Il regno accolse felice Belle, dato che grazie alla
sua forza, alla sua tenacia e al suo amore incondizionato, aveva salvato tutti
loro. Con la benedizione di Maurice, Belle e il suo principe si sposarono e
vissero per sempre la meravigliosa vita che avevano sognato.
La
fiaba de “La Bella e La Bestia” anche oggi, nel 2017, rivivendo sui grandi
schermi, grazie alla regia di Bill Condon e alla Disney fa rifiorire nuovamente
i grandi valori della vita come l’amore per i propri familiari, la tenacia nel
realizzare i propri sogni oltre ogni difficoltà e crudeltà, e lo sguardo dentro
l’anima di chi ci è intorno, che molto spesso non è come appare esternamente, poiché
in ognuno di noi esiste un mondo da scoprire e la chiave per farlo è proprio
quella della saggezza, dell’amore che non conosce giudizi.
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