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 domenica 25 maggio 2014

ASPETTANDO L'ESTATE

Il mio giorno più bello...d'estate

di Lally Famà


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Emanuele è un bambino di 10 anni, che frequenta la prima media alla “Junior International”, una scuola di Roma, è primogenito di 4 figli e quest’estate è venuto in visita nella nostra città a trovare alcuni amici. Il padre di Emanuele, l’ing. Pietro Cum, è un carissimo amico di Biagio e la storia che Emanuele vuol farvi conoscere ha a che fare con una bellissima giornata, da lui vissuta, su una barca da pesca, in compagnia di Biagio, di suo padre, dott. Armando Russo, nostro direttore responsabile del giornale FiloDirettonews, e dell’ing. Cum, papà del piccolo.

Il ragazzo, che era alla sua prima esperienza di pesca, ne ha raccontato la storia in un tema in classe, al suo ritorno dalle vacanze, dal titolo Il mio giorno più bello.. d’estate.

Entusiasta ce ne ha inviato copia e noi ve la presentiamo.

Sono andato a fare una visita ad un amico di mio padre, che si chiama Biagio. Ho deciso di farlo per un motivo ben preciso: andare per la prima volta, nella mia vita, a pescare in barca. Così, sono andato a pescare insieme a mio padre, a Biagio e suo padre, Armando.

Questa barca era di forma rettangolare, tranne la prua che era semicircolare, e siamo andati a pescare sullo Stretto di Messina.

Prima di mettere la barca in mare, Armando ha preso un lungo galleggiante, di forma ovale, e lo ha posto sotto la prua, per meglio farla scivolare in acqua.

Dopo abbiamo preparato alcune cose che ci sarebbero servite per pescare: un secchio con quattro canne da pesca, il piombo, gli ami e una scatoletta piena di gamberetti, che erano le esche per i pesci.

Finalmente, dopo cinque minuti di preparazione, siamo saliti sulla barca e Armando ha deciso di andare circa trenta metri a largo, dove lui sapeva che avremmo trovato scazzupole e ope.

Prima ci siamo fermati a una boa, ma, subito dopo, siamo ripartiti per andare un po’ più a largo a calare l’ancora.

Per mettere il piombo, gli ami e le esche ci sono voluti solo cinque minuti.

Io non vedevo l’ora di iniziare, era tanta la mia felicità, e, infatti, l’impazienza nasceva da quello. E, così, dopo solo pochi minuti ho calato la mia lenza in acqua e, qualche secondo dopo (non per modo di dire), mi ritrovavo con un pesce che aveva abboccato, così, ho tirato la lenza e ho visto che era una scazzupola.

Ho rimesso i gamberetti negli ami e ho aspettato, perché Armando aveva cambiato subito posto per pescare.

Abbiamo pescato ope, scazzupole, una tracina, quattro grossi saraghi e altri pesci, ancora.

Dopo due ore di pesca avevamo, già, due chili di pesce e dopo tre ore siamo tornati a riva con.. oltre 2 chili e mezzo di pesce!

È stata la prima volta che sono andato a pescare e mi sono divertito moltissimo. Questo è stato il giorno più bello dell’estate”.


 


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