PADOVA
“Babele” culturale, protagonista e ideatore Vittorio Sgarbi
di Domenica Timpano
“Babele a
Nord-Est”,
il Festival letterario a cura di Vittorio Sgarbi, su iniziativa del Comune di Padova, ha arricchito la settimana dal 18
al 23 ottobre di eventi culturali che
hanno toccato diverse tematiche: dalla pittura alla letteratura, così alla
scrittura creativa, all’Islam, agli spettacoli teatrali, alla storia, solo per
citare alcuni dei temi che hanno
attirato l’interesse di quanti hanno avuto il piacere e il privilegio di essere
presenti. Nella splendida location del Palazzo della Ragione, edificio del XIII
secolo dell’amministrazione della giustizia, autori di fama internazionale,
attori, giornalisti, personaggi dello spettacolo, senza barriere ideologiche,
si sono alternati per una settimana. Momenti clou sono state le Lectio Magistralis tenute da Vittorio
Sgarbi, in particolare quella su “Giotto
a Padova”. Con il consueto, simpatico estro polemico, prima di dare inizio
alla Lectio, il professore ha lanciato
strali contro alcuni politici che si muovono oggi senza identità, che hanno
issato nuove bandiere, ovvero sigle di partito, prive di significato, contro l’UNESCO
che non ha riconosciuto Padova, capitale assoluta dell’arte fin dal ‘300, più
importante di Firenze ed altre città, patrimonio dell’umanità, contro i fautori
delle pale eoliche che deturpano il paesaggio, i promotori del referendum
considerato inutile e, dulcis in fundo,
contro il Premio “Campiello”.
Padova
– ha sottolineato Sgarbi –, dove si trova la Cappella degli Scrovegni con gli
affreschi preziosi di Giotto, artista paragonabile (per valore e come
antesignano dell’arte pura) a Picasso nel ‘900, è stata dimenticata e con la Città
un maestro assoluto, inimitabile da quanti lo hanno nei secoli successivi
conosciuto e apprezzato senza mai superare la sua arte. La Cappella degli
Scrovegni, nata come bene per pochi colti e conoscitori dell’arte, è diventata
oggi un bene di tutti da visitare per capire il significato della parola Arte,
per conoscere il realismo in pittura che con Giotto ebbe inizio, e si legge in
modo determinante nel Dipinto della “Fuga in Egitto” e in quello della “Deposizione”, esempi cui si sono
ispirati gli artisti di tutti i tempi.
Dopo
avere affascinato con la spiegazione particolareggiata degli affreschi di
Giotto, Sgarbi ha fatto un excursus su
artisti e movimenti culturali che hanno segnato le epoche: dal Caravaggio, del
quale Messina custodisce con orgoglio alcune opere, al Tiepolo, dall’Impressionismo
al Futurismo, al Dadaismo fino al nuovo millennio. Ascoltare Sgarbi, nelle sue
dotte lezioni, seguirlo nella presentazione
del libro del giornalista Carlo Volpio, all’interno del Tema trattato di un “Viaggio
in Italia”, omaggio a Guido
Piovene, Cesare Brandi e Raffaele La Capria o nella Lectio Magistralis de “I
libri della mia vita”, ha rappresentato un piacere indicibile, un viaggio
nel mondo della cultura che si vorrebbe non finisse mai. Un grazie al prof.
Vittorio Sgarbi che possiede un bagaglio culturale invidiabile e una verve
narrativa che tiene desta l’attenzione e che arricchisce senza mai stancare.
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