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 martedì 25 ottobre 2016

PADOVA

“Babele” culturale, protagonista e ideatore Vittorio Sgarbi

di Domenica Timpano


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“Babele a Nord-Est”, il Festival letterario a cura di Vittorio Sgarbi, su iniziativa del Comune di Padova, ha arricchito la settimana dal 18 al 23 ottobre di eventi culturali che hanno toccato diverse tematiche: dalla pittura alla letteratura, così alla scrittura creativa, all’Islam, agli spettacoli teatrali, alla storia, solo per citare alcuni dei temi che hanno attirato l’interesse di quanti hanno avuto il piacere e il privilegio di essere presenti. Nella splendida location del Palazzo della Ragione, edificio del XIII secolo dell’amministrazione della giustizia, autori di fama internazionale, attori, giornalisti, personaggi dello spettacolo, senza barriere ideologiche, si sono alternati per una settimana. Momenti clou sono state le Lectio Magistralis tenute da Vittorio Sgarbi, in particolare quella su “Giotto a Padova”. Con il consueto, simpatico estro polemico, prima di dare inizio alla Lectio, il professore ha lanciato strali contro alcuni politici che si muovono oggi senza identità, che hanno issato nuove bandiere, ovvero sigle di partito, prive di significato, contro l’UNESCO che non ha riconosciuto Padova, capitale assoluta dell’arte fin dal ‘300, più importante di Firenze ed altre città, patrimonio dell’umanità, contro i fautori delle pale eoliche che deturpano il paesaggio, i promotori del referendum considerato inutile e, dulcis in fundo, contro il Premio “Campiello”.

Padova – ha sottolineato Sgarbi –, dove si trova la Cappella degli Scrovegni con gli affreschi preziosi di Giotto, artista paragonabile (per valore e come antesignano dell’arte pura) a Picasso nel ‘900, è stata dimenticata e con la Città un maestro assoluto, inimitabile da quanti lo hanno nei secoli successivi conosciuto e apprezzato senza mai superare la sua arte. La Cappella degli Scrovegni, nata come bene per pochi colti e conoscitori dell’arte, è diventata oggi un bene di tutti da visitare per capire il significato della parola Arte, per conoscere il realismo in pittura che con Giotto ebbe inizio, e si legge in modo determinante nel Dipinto della “Fuga in Egitto” e in quello della “Deposizione”, esempi cui si sono ispirati gli artisti di tutti i tempi.

Dopo avere affascinato con la spiegazione particolareggiata degli affreschi di Giotto, Sgarbi ha fatto un excursus su artisti e movimenti culturali che hanno segnato le epoche: dal Caravaggio, del quale Messina custodisce con orgoglio alcune opere, al Tiepolo, dall’Impressionismo al Futurismo, al Dadaismo fino al nuovo millennio. Ascoltare Sgarbi, nelle sue dotte lezioni, seguirlo nella presentazione del libro del giornalista Carlo Volpio, all’interno del Tema trattato di un “Viaggio in Italia”, omaggio a Guido Piovene, Cesare Brandi e Raffaele La Capria o nella Lectio Magistralis de “I libri della mia vita”, ha rappresentato un piacere indicibile, un viaggio nel mondo della cultura che si vorrebbe non finisse mai. Un grazie al prof. Vittorio Sgarbi che possiede un bagaglio culturale invidiabile e una verve narrativa che tiene desta l’attenzione e che arricchisce senza mai stancare.


 


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