AVVISO: Questo sito a breve non sarà più raggiungibile, Filo Diretto News con le sue notizie ed i suoi servizi sono disponibili al nuovo indirizzo web: www.filodirettonews.it
Oggi è 
 
 
   
Prima Pagina > Cultura e Società > Internet e Tecnologia > Rischio dismissione delle Cabine di monitoraggio ambientale

 martedì 13 settembre 2016

CITTADINANZATTIVA

Rischio dismissione delle Cabine di monitoraggio ambientale

di Redazione


alt

L’ing. Giovanni Caminiti, responsabile per l’ambiente di “CittadinanzAttiva”, ritiene che la rete di monitoraggio ambientale, dati e software di gestione, installati sul territorio messinese e calabrese, dal Monitore Ambientale (MA – ATI Fenice), per conto della Stretto di Messina, sia un patrimonio prezioso per l’Area dello Stretto da non disperdere, anche in vista della redazione di un indispensabile serio piano preventivo antisismico in detta area.

Pertanto, l’Associazione, in occasione dell’Incontro tenutosi qualche giorno fa, ha chiesto al dott. Eller, competente per materia, di acquisire al patrimonio comunale le attrezzature, attraverso la definizione di un accordo procedimentale con il Ministero delle Infrastrutture, oggi succeduto allo Stretto di Messina, affidandone poi la gestione, giacché il comune non è, sufficientemente, attrezzato per farlo in modo diretto, rispettivamente al Dipartimento di Ingegneria dell’Università ed all’“ARPA” Sicilia, che hanno già dichiarato la loro disponibilità di massima, in occasione di un Incontro tenuto al Genio Civile, presente l’ass. reg. Lo Bello.

In particolare, all’“ARPA” dovrebbe essere anche consegnata la Banca dati ambientali (alfanumerici e cartografici) relativi alla qualità di aria e acqua, acquisiti nel corso delle attività di monitoraggio per un periodo di osservazione delle componenti ambientali di circa 3 anni che, contenendo milioni di dati, rappresenta un patrimonio prezioso per il nostro territorio, mentre alla Facoltà di Ingegneria andrebbero affidate la gestione delle apparecchiature, che servono ad osservare i movimenti del suolo nelle aree in frana (gli inclinometri), ed i risultati dei sondaggi effettuati in moltissime località urbane, e non.

Per entrambe le strutture menzionate, la necessità di agire con la massima urgenza dipende dal fatto che dall’1 marzo 2013, secondo quanto previsto dal DL 2 novembre 2012 n. 187, sono caducate tutte le convenzioni, tra cui quella con il Monitore Ambientale, per cui al momento sono state sospese le attività e le apparecchiature installate che rischiano la totale dismissione impedendo l’acquisizione di un costante flusso di dati ambientali, assolutamente, unico nel territorio italiano ed utilissimo per il controllo e la gestione delle qualità ambientali di una area di pregio ambientale ed ad elevato rischio sismico, qual è quella dello Stretto di Messina.

Infatti, il Progetto di Monitoraggio Ambientale Territoriale e Sociale (PMATSU) non è stato pensato solo per un mero controllo delle condizioni ambientali, ma anche come strumento di conoscenza del territorio e delle sue dinamiche, per cui non è stato condotto solo all’interno delle “aree di cantiere” (pari a circa 20 km2), in riferimento ai limiti ed agli obiettivi normativi, ma su una più estesa porzione di territorio (“area vasta”), interessata dalle possibili trasformazioni territoriali indotte dalla realizzazione del Progetto “Ponte”.

Il monitoraggio di “area vasta”, eseguito dal Monitore Ambientale (MA – ATI Fenice), ha incluso, quindi, oltre una porzione di territorio a terra (circa 100 km2), anche un paraggio marino (circa 1.500 km2), a nord e a sud delle coste, direttamente, interessate dall’Opera, dedicato al monitoraggio dei mammiferi marini. Gli ambiti presi in esame dal monitoraggio hanno riguardato le seguenti componenti ambientali: Atmosfera, Acque superficiali, Acque sotterranee, Ambiente marino, Suolo e sottosuolo, Vegetazione e flora, Fauna, Ecosistemi, Rumore, Vibrazioni, Paesaggio, Stato Fisico dei Luoghi e Viabilità dei cantieri, Campi elettromagnetici, Ambiente sociale. La rete di monitoraggio, nella fase ante operam, ha compreso più di 2.300 stazioni di misura, di cui circa 250 hanno operano in continuo. In particolare, rischiano la totale dismissione le Cabine di qualità dell’aria (14 centraline), la Rete inclinometrica (160 inclinometri), le Stazioni topografiche totali (6 stazioni), i Correntometri e le sonde CTD (3 correntometri e 3 sonde CTD), le Centraline meteo (3 centraline), i Sensori traffico (8 sensori).


 


Altre Notizie su

Cultura e Società > Internet e Tecnologia






 
Sostenitori
 
 
© 2011/24 - Filo Diretto News | Reg. Tribunale di Messina n° 4 del 25/02/2011 | Dir. Resp. Domenico Interdonato | Condirettore Armando Russo
Redazione - Via S. Barbara 12, 98123 Messina - P.Iva 02939580839