INCONTRO CON L’AUTORE
L’opera di Alessandra Carbognin “La Ricchezza nell’Educazione”
di Redazione
La ricerca ha
per oggetto le istituzioni educative residenziali nazionali: gli educandati
statali. Il lavoro si sviluppa all’interno della realtà scolastica ed educativa
italiana in una trasversalità di obiettivi ed ipotesi di ricerca. Oltre a un’analisi
teorica del concetto di capitale sociale, la prima parte del lavoro si rivolge
ad una serie di macro-obiettivi di tipo esplorativo, che consentono di
osservare in quale modo il capitale sociale intervenga nei processi educativi
nella scuola secondaria di secondo grado. Il capitale sociale viene studiato
nelle sue diverse forme, in particolare nei suoi tre livelli: micro, meso e
macro. Il capitale sociale “micro” si riferisce ai rapporti degli studenti con
la famiglia, il capitale sociale “meso” viene inteso come relazioni tra pari e
con l’istituzione scolastica di appartenenza, ed infine, il livello “macro”,
viene indagato con riferimento alla fiducia interpersonale generalizzata e alla
fiducia nelle istituzioni sociali.
Tutta l’analisi approfondisce gli aspetti
della fiducia e della cooperazione. Particolare attenzione è stata data alla
valorizzazione della relazione sviluppatasi all’interno di tali istituzioni
educative, entità residenziali ospitanti, aperte agli studenti (detti
convittori) per tutto l’anno scolastico. Dentro a questi processi conoscitivi e
formativi, si indaga ciò che per le nuove generazioni rappresenta il futuro nel
panorama più ampio del capitale sociale, inteso come risorsa per la società
nella sua globalità. A partire dalle ipotesi, la seconda parte dell’indagine,
cerca di verificare tali dimensioni sociologiche. Vengono utilizzate forme
metodologiche sia di tipo quantitativo sia di tipo qualitativo. La specifica
istituzione educativa esprime contesti di vita comunitaria molto significativa.
Partendo dalla realtà storica del periodo napoleonico, che ha originato queste
istituzioni, si vuole far emergere quali furono i valori portanti alla nascita
ed origine di queste istituzioni. Ciò è stato possibile attraverso l’analisi
semiologica del Regio Decreto (non il testo del 1812 ma quello rivisto nel
1925) e delle regole fondanti, tramite l’analisi del loro testo, con il
software Atlas.
La medesima metodologia di analisi semiologica viene applicata
ai testi provenienti da una serie di focus group e dalle interviste in
profondità rivolte alle ragazze studentesse convittrici di oggi e le
ex-convittrici della prima metà del secolo scorso. In questo modo si è messa a
confronto la diversità generazionale, la diversa visione di genere, i valori
della società, la fiducia nelle istituzioni, l’orientamento alla fiducia e alla
cooperazione presente in convitto. Si è voluto scoprire la forma del capitale
sociale e il suo sviluppo. Dentro a queste manifestazioni del capitale sociale
emergono le sue diverse caratteristiche: “bridging” (proiettato verso relazioni
esterne) e “bonding” (concentrato nelle relazioni interne), indagate attraverso
un’analisi quantitativa. La fase quantitativa della ricerca è stata condotta
somministrando un questionario ad un campione rappresentativo degli studenti di
tutti gli educandati presenti sul territorio nazionale.
In particolare il
questionario è stato sottoposto alle studentesse, agli studenti, alle
convittrici e ai convittori dal secondo anno di frequenza sino al quinto anno
di liceo. Il confronto dei dati è avvenuto con un campione di controllo di una
scuola pubblica nazionale. Il complesso sistema di raccolta dei dati ha
necessitato l’elaborazione quantitativa attraverso il sistema software SpSs. La
comparazione tra i dati rilevati con i dati emersi, sia del questionario sia
dell’analisi testuale, fornisce risultati significativi e sociologicamente
rilevanti.
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