STORIA
Emanuele Filiberto di Savoia, Duca d’Aosta
di Alfonso Saya
Messina deve
ricordare, il Duca d’Aosta, il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, per due
motivi: nella Prima Guerra Mondiale, di cui ricorre il Centenario, fu il Comandante
della Terza Armata ininterrottamente, dal 1915 al 1919. Il Duca ha combattuto
tutte le11 celebri battaglie del Carso: dove i soldati italiani dimostrarono
tutto il loro valore. Furono, difatti, gloriose le loro offensive perché
riuscirono a liberare Gorizia. Sul Piave, un tempo nelle scuole l’Inno del
Piave, lo cantavamo e lo conoscevamo bene, il Duca, si segnalò per l’invincibile
coraggio, per la Battaglia del Piave, fu decorato di Medaglia d’argento al
valor militare, e venne poi insignito della Gran Croce dell’Ordine Militare di
Savoia, per aver condotto alla vittoria finale la sua imbattibile Armata. Nel
1919, venne promosso Generale dell’Esercito e nel 1926, fu nominato dal Governo
Fascista, Maresciallo d’Italia.
L’altro motivo per cui Messina deve ricordare
il “Duca Invitto”, questo il suo soprannome, è che nella sciagura del terremoto
del 28 dicembre, fu il primo ad accorrere insieme alla Regina Elena, e si è
prodigato nelle opere di soccorso per cui gli fu decretata la Medaglia d’oro di
benemerenza. È morto nella sua Torino, baciando il Crocifisso con sentimenti
profondamente cristiani, lasciando un testamento in cui innalza a Dio il
pensiero riconoscente per avergli concesso infinite grazie ed esprime il
desiderio che la sua tomba sia, se possibile, nel Cimitero di Redipuglia, in
mezzo agli Eroi della Terza Armata: “ Sarò
con essi vigile e sicura scolta al cospetto di quel Carso che vide epiche gesta
ed innumeri sacrifici, vicino a quel mare che accolse le Salme dei Marinai d’Italia”.
Il suo voto fu esaudito e fu, davvero, un’apoteosi, un trionfale trasporto
verso il glorioso Cimitero di Redipuglia
|