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 mercoledì 11 maggio 2016

STORIA

Emanuele Filiberto di Savoia, Duca d’Aosta

di Alfonso Saya


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Messina deve ricordare, il Duca d’Aosta, il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, per due motivi: nella Prima Guerra Mondiale, di cui ricorre il Centenario, fu il Comandante della Terza Armata ininterrottamente, dal 1915 al 1919. Il Duca ha combattuto tutte le11 celebri battaglie del Carso: dove i soldati italiani dimostrarono tutto il loro valore. Furono, difatti, gloriose le loro offensive perché riuscirono a liberare Gorizia. Sul Piave, un tempo nelle scuole l’Inno del Piave, lo cantavamo e lo conoscevamo bene, il Duca, si segnalò per l’invincibile coraggio, per la Battaglia del Piave, fu decorato di Medaglia d’argento al valor militare, e venne poi insignito della Gran Croce dell’Ordine Militare di Savoia, per aver condotto alla vittoria finale la sua imbattibile Armata. Nel 1919, venne promosso Generale dell’Esercito e nel 1926, fu nominato dal Governo Fascista, Maresciallo d’Italia.

L’altro motivo per cui Messina deve ricordare il “Duca Invitto”, questo il suo soprannome, è che nella sciagura del terremoto del 28 dicembre, fu il primo ad accorrere insieme alla Regina Elena, e si è prodigato nelle opere di soccorso per cui gli fu decretata la Medaglia d’oro di benemerenza. È morto nella sua Torino, baciando il Crocifisso con sentimenti profondamente cristiani, lasciando un testamento in cui innalza a Dio il pensiero riconoscente per avergli concesso infinite grazie ed esprime il desiderio che la sua tomba sia, se possibile, nel Cimitero di Redipuglia, in mezzo agli Eroi della Terza Armata: “ Sarò con essi vigile e sicura scolta al cospetto di quel Carso che vide epiche gesta ed innumeri sacrifici, vicino a quel mare che accolse le Salme dei Marinai d’Italia”. Il suo voto fu esaudito e fu, davvero, un’apoteosi, un trionfale trasporto verso il glorioso Cimitero di Redipuglia


 


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