FEDE
La conversione di Napoleone nell’ isola di Sant’Elena
di Alfonso Saya
Il cardinale Giacomo
Biffi, ha curato la pubblicazione del Memoriale di Napoleone tradotto in
italiano. Dei tanti memoriali, è quello più interessante. È stato pubblicato a
Parigi nel 1840. Nella prefazione, il Porporato afferma che leggendolo, è
rimasto folgorato dalla scoperta di un nuovo Napoleone. Da questo Memoriale,
difatti, emerge la figura di Napoleone, evangelicamente cambiato; emerge l’uomo
nuovo, un vero, autentico credente affascinato dalla Persona di Cristo che lui
vedeva viva, presente. Questo Memoriale, raccoglie le testimonianze degli
uomini esiliati con lui a Sant’Elena che confermano la conversione dell’Imperatore
e l’adesione al Cattolicesimo, già
rivelata, poeticamente, nel “5 maggio”,
dal Manzoni. Il cardinale, nella prefazione, auspica che l’attenta lettura di
questo Memoriale, sia edificante e faccia chinare la testa al “Massimo Fattore/che volle in lui/ del
creator suo spirito/ più vasta orma stampar”.
Per me, e, penso per tutti
quelli che lo leggeranno, è stato, davvero, edificante. Si tratta, dicevo,
delle testimonianze degli uomini della sua Corte che condivisero gli ultimi sei
anni di vita: dei medici che l’ebbero in cura, e dell’esecutore testamentario
che, all’unisono, affermano l’intima religiosità di Napoleone.
All’approssimarsi della morte. Aveva in mano, il Vangelo e parlava,
serenamente, di Dio, di Gesù e del Cristianesimo… diceva: “Io, Lo sento questo Dio, Lo vedo, ne ho bisogno, credo in Lui !”
Quando inizia la lunga malattia che lo porterà alla morte. Dice al Generale Bertrad,
lasciandolo di stucco: “Se lei non
capisce che Gesù Cristo è Dio, ebbene, ho sbagliato a nominarla Generale!”
Sentendo avvicinarsi sorella Morte, esprime il desiderio struggente, di
rivedere la moglie e il figlio che lui aveva nominato “Re di Roma”, ma,
cristianamente rassegnato, dice: “Sia
fatta la volontà di Dio!”. Queste sante parole sono il suggello del
profondo sentimento religioso, sono il frutto della sua conversione dovuta ad
una “Valida Man del Cielo/ che l’avviò
pei floridi sentier della speranza/ ai Campi eterni, al Premio/ che i desideri
avanza/ dov’è silernzio e tenebre/ la gloria che passò.”
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