Nel Progetto di servizio, di informazione, di
conoscenza e di ascolto alla comunità, riportiamo l’intervista a José
Viviano, rappresentante di “Sicilia Mondo”
a Valencia (Venezuela) da 16 anni ed oggi nel Direttivo dell´ARS (Associazione
Regionale Siciliana) di Carabobo. Vincitore del “I Premio Letterario Giovanile Sicilia Mondo” del 2000. 37 Anni, nato
ad Arlington, Virginia (USA), di origine trapanese e residente a Valencia. Direttore
della FEGIV (Federazione di Giovani
Italo-Venezuelani), chef di cucina professionale, imprenditore nel settore
alimentare per la produzione e la confezione di prodotti tipici italiani all’ingrosso
e al dettaglio. A José abbiamo domandato:
Come è vista la situazione italiana in Venezuela?
Gli Italiani in
Venezuela vivono una situazione critica come tutti gli altri cittadini
venezuelani. Una situazione che sembra diventare sempre più complicata con l’uscita
degli investimenti stranieri ed anche italiani che crea mancanza di lavoro e di
prodotti. Gli Italiani preferiscono il “Made in Italy” ma é un prodotto poco
accessibile per la maggioranza degli Italiani e non visto che i prezzi sono
troppo elevati, dovuti alla politica del governo che non stimola la produzione
nazionale e privilegia solo l’importazione. I discendenti di italiani hanno
sempre un grande senso di appartenenza per la cultura e la tradizione italiana,
dimostrandosi orgogliosi delle loro radici. Sono molti i giovani che vorrebbero
rientrare in Italia ma anche intere famiglie, a causa della difficile
situazione che vive il Venezuela. La risposta alla domanda è questa: sia gli
italiani che i loro discendenti ma anche la popolazione venezuelana vede l’Italia
come un grande Paese dove vorrebbero andare.
Come vive la comunità siciliana in Venezuela?
Gli emigrati
arrivati tanti anni fa si sono adeguati e mescolati perfettamente con il
Venezuela ed i venezuelani. Le famiglie siciliane e siculo-venezuelane ci
tengono ai valori delle due culture ma dimostrano di sentire una differenza
culturale in confronto con quella puramente venezuelana, senza creare una
frontiera ma integrandosi sempre di più con la consapevolezza di avere una
origine e formazione diversa. I siciliani spesso fanno parte di un
associazionismo regionale diviso in tante organizzazioni e centri culturali che
hanno vita nella lunghezza di quasi tutto il Venezuela. Ma c’è da dire che
anche molti non partecipano alle associazioni ed alle attività delle stesse per
mancanza di informazioni. Altri, invece, anche se non partecipano, vivono la
loro sicilianità in modo più intimo, nell’ambito delle famiglie e delle conoscenze
dei paesi di origine.
Come va l’economia in Venezuela?
Va molto male.
Tutti i settori sono colpiti dalla situazione difficile che il Paese
attraversa. Lavoratori e imprenditori vivono una situazione caotica di completa
incertezza attuale e futura. Non c’è sicurezza né economica né personale per
nessuno. L’unica soluzione più attraente è quella di emigrare altrove, soprattutto
per i giovani. Altri sperano ancora che le politiche ed il Governo possano
cambiare.
C´è ospitalità per i giovani che arrivano in
Venezuela?
Quella sentimentale
e quella della buona volontà c’è sempre. Ma il paese in questo momento non può
offrire alcuna possibilità nemmeno per i giovani che stanno già qui, lo stesso
si può dire per quelli che provengono dall’estero per inserirsi in Venezuela,
salvo per chi porta risorse e attività imprenditoriali in modo da crearsi nuove
opportunità personali che io chiamo “colpo di fortuna”.