TEATRO
“Volevo essere brava”: il successo di uno psico-dramma al femminile
di Tiziana Santoro
Già in scena a
Messina, nella Sala Laudamo, i primi giorni del mese, lo psico-dramma al
femminile “Volevo essere brava”
approderà al Teatro Primo di Villa San Giovanni il prossimo 29 marzo. A portare
in giro lo spettacolo è il regista Paride Acacia che dirige la Compagnia
teatrale “Vaudeville”, produttrice
dello spettacolo. Ad ispirare la rappresentazione teatrale è la penna della
scrittrice newyorkese Eve Ensler, che nell’opera “The perfect body” ha dato voce ad 8 donne dei nostri tempi. Le
protagoniste, alcune delle quali sono dei personaggi reali, denunciano una
società che chiede e pretende dalle donne solo efficienza e perfezione. Al
centro della scena tra scatoloni, cyclette, specchi e bilance si consuma il
dramma di otto donne, tutte diverse per condizione economica ed estrazione
culturale, tuttavia, costrette a fare i conti con il proprio corpo, i propri
difetti e le aspettative di fidanzati, mariti, amanti e datori di lavoro. Il
sogno da bambina, quello di “essere brava”, diventa da adulte il peggiore
incubo: la ricerca spasmodica di un’utopica perfezione. Le protagoniste: Helen,
Bernice, Carmen, Tiffany, Dana, Carol e Nina raccontano ad Eve i loro calvari:
le operazioni chirurgiche per migliorarsi, le diete estreme per rimanere magre
e giovani.
Eve, piglio da femminista, accoglie le testimonianze e gli stati d’animo
delle donne con cui dialoga e contestualmente affronta un percorso attraverso
cui affermerà la propria identità. Il registro linguistico, dissacrante e
cinico, è smorzato da un’irriverenza leggera e malinconica che trasporta lo
spettatore dal piano di considerazioni meramente estetiche ed esteriori ad un
piano che è tutto intimo e privato. Il regista snoda un percorso interiore che
muove dalla volontà di ritrovare una felicità perduta guardando dentro di sé e
alle relazioni umane, quelle più intime che si consumano tra figli e genitori e
che stanno alla base della consapevolezza di ciascuno e del proprio valore come
individuo. Acacia, pur ispirandosi alla più irriverente tra le scrittrici, supera
il limite estremo della prospettiva femminista per percorrere un viaggio
esistenziale che partendo dal corpo approda all’anima e alle sue ombre, per
affermare che “felicità” altro non è se non “consapevolezza di sé”.
In questa
rinnovata presa di coscienza, tuttavia, è insita la denuncia delle protagoniste
ad una società che rimane ancora inconsapevole del valore e del potenziale
della donna-individuo. A smorzare i toni dello psico-dramma contribuiscono le
coreografie di Sarah Lanza eseguite sulle note ribelli e punk-rock di Lou Reed,
David Bowie, Sex Pistols, The Prodigy e Beatles e magistralmente interpretate
da: Gabriella Cacia, Laura Giamone, Elvira M. Ghirlanda, Rita Lauro, Anna
Musicò, Francesca Gambino, Giovanna Verdelli, Milena Bartolone.
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