Nel Progetto di
servizio, di informazione, di conoscenza e di ascolto alla comunità, riportiamo
l’intervista a Raffaele Fragapane, fondatore e presidente della Associazione “Casa Famiglia Siciliana di Rosario” per decenni, aderente a Sicilia
Mondo. 88 anni, nato a Santa Elisabetta (AG), da 68 anni in Argentina. Dottore
in Odontoiatria, docente all’Università
Nazionale di Rosario.
Come è vista la situazione italiana a Rosario?
Gli italiani che
hanno avuto possibilità di emigrare in questa nostra seconda patria, hanno
acquistato la cittadinanza argentina; i discendenti si sentono italiani come se
fossero nati in Italia. Che vuol dire questo? Vuol dire che ci sentiamo
cittadini con gli stessi obblighi, doveri e diritti di tutti quelli che sono
arrivati. E quindi guardiamo sempre l’Italia come la nostra patria, con gioia
per le grandi realizzazioni nella moda, nella innovazione, nel turismo e nella
cultura e preoccupazione per le notizie di tanti immigrati che invadono l’Italia.
Qui a Rosario tutti sogniamo di visitare l’Italia.
Come vive la comunità italiana e siciliana a
Rosario?
La colonia
italiana è molto onorata e, nello stesso tempo, oriundi e discendenti hanno
occupato e ancora continuano ad assumere cariche d’importanza, sia nell’ambito
politico, sia nell’industria, nel commercio, nella letteratura e nelle carriere
universitarie. Quelli che sono arrivati si sono dedicati con sacrificio alla
realizzazione della futura famiglia. Rosario è una città che ha un milione e
duecentomila abitanti circa. Secondo il mio parere, posso assicurare, con
certezza, che il cinquanta per cento di loro sono di origine italiana. Siamo
stati noi, nella città di Rosario, a dare il calcio iniziale per formare una
associazione allo scopo di diffondere la nostra millenaria cultura. Abbiamo
impiegato l’intelligenza per trasmettere ai nostri figli i sentimenti e l’amore
verso il vessillo tricolore e in modo speciale tramandando tutti i valori
umanistici e cristiani che la cultura sicula
ha dato esempio incancellabile. Non c’è nessuna differenza come altri nativi
nelle distinte provincie italiche. Questo è di rilevanza e faccio notare le
famose federazioni regionali, come anche nell’ordine nazionale.
Come va l’economia argentina?
Storicamente la
Repubblica Argentina era nominata “il granaio del mondo” per la capacità di
produrre grani di qualità, i quali esportava al mondo, giacché possedeva una
terra fertile, mano d’opera adatta e l´attrezzatura necessaria. I direttivi del
Paese non hanno saputo approfittare dei momenti di abbondanza e dell’ottima
terra. È mancata la destrezza nel condurre l’economia del paese messa nelle
mani di funzionari inabili, ignoranti e corrotti. Quindi, oggi, stiamo male sul
piano economico, c’è disoccupazione e
molto scoraggiamento di animo in tutti.
C’è ospitalità per i giovani che arrivano a Rosario?
Giovani dall’Italia
in cerca di lavoro non arrivano perché da vari decenni l’immigrazione è
cessata. Anche i nostri giovani, a Rosario, soffrono la mancanza di lavoro
adeguato e tanti si spostano altrove, verso Paesi dell’industria e del
commercio.