Nel Progetto di
servizio, di informazione e di conoscenza alla comunità, riportiamo l’intervista
a Michele Cupri, da 28 anni, delegato e corrispondente di Sicilia Mondo e membro
del Centro Culturale Italiano di Sydney. Nato a Catania, di anni 74, da 50 a
Sydney. Ristoratore, importatore di vini e di prodotti dolciari dall’Italia. A
Michele abbiamo domandato:
Come è vista la situazione italiana in Australia?
Con simpatia.
Gli australiani hanno tutti desiderio di visitare l’Italia dove si trovano i
migliori musei del mondo e una grande cultura, un clima bellissimo e la grande
cordialità degli italiani. Apprezzano i prodotti della moda, della cucina e del
modo di vivere italiano e siciliano in particolare. Dall’Italia importiamo
tante merci. Apprendiamo anche che arrivano molti rifugiati che scappano dalla
Siria e dall’Africa e portano disagio. Dalla stampa e dalla televisione
apprendiamo anche notizie negative dall’Italia, nel senso che tante cose non
funzionano bene. Ma non c’è da meravigliarsi. Anche qui a Sydney avvengono le
stesse cose negative. Tutto il mondo è paese. La globalizzazione ha portato in
tutto il mondo cose buone e cose cattive.
Come vive la comunità siciliana a Sydney?
Abbastanza bene.
A Sydney ci sono molte Associazioni siciliane tra cui la “Trinacria” che ha 40 anni di vita. Ci conosciamo un pò tutti. Le Associazioni,
con le conferenze e le riunioni, funzionano con le prime e seconde generazioni
e parlano italiano. Le terze generazioni in considerazione delle grandi
distanze, perdono i contatti e parlano sempre meno l’italiano. Sono circa 5000
i siciliani a Sydney. Stanno tutti bene e non c’è povertà. C’è grande
solidarietà tra tutti.
Come va l’economia in Australia?
L’Australia è un
grande continente, ricco di verde, di minerali e di risorse, con pochissimi
abitanti. Le città sono tutte vicino al mare. L’economia va bene perché le
risorse non mancano. Anche qui negli ultimi anni c’è stata un pò di crisi, ma è
stata superata brillantemente. Oggi si sta bene veramente.
C’è ospitalità per i giovani che arrivano a Sydney?
Una massa di
persone arriva dal mondo asiatico, indiani e cinesi. Gli arrivi dall’Europa si
sono bloccati. Chi dalla Germania e dall’Italia viene a Sydney deve avere una
professione, una specializzazione e deve portare soldi oppure deve essere
sponsorizzato da un datore di lavoro. Qualche giovane arriva, ma se non conosce
la lingua e non ha un mestiere, anche se ha titolo di studio, è costretto a
fare lavori umili, presso ristoratori, alberghi, nelle aziende e famiglie.