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 mercoledì 6 gennaio 2016

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Nel rispetto della Disabilità

di Redazione


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Da anni mi batto perchè vengano rispettati i diritti dei diversamente abili. Puntualmente mi ritrovo a vivere situazioni di DISAGIO e DISCRIMINAZIONE. Una di queste è la situazione che troviamo ai concerti. Ho avuto modo di andare a diversi concerti tenutesi al PalaTupparello di Acireale, e purtroppo ho potuto constatare che vi sono concerti di serie A e di serie B, poichè in quelli di serie A, l’area riservata ai diversamente abili, oltre ad essere accessibile, viene posizionata su di una pedana rialzata che, permette ad una persona in carrozzina di avere la visibilità di tutto il palco, nei concerti di serie B, invece, viene garantita solo l’accessibilità, poichè vi è un’area a terra delimitata con delle transenne, distanti circa tre metri dal muro, e non essendoci dunque la distanza corretta, l’unica cosa che vediamo sono le teste delle persone in piedi situate oltre le transenne. Per non parlare poi della capienza dell’area.

Nel concerto del 2 gennaio di Jovanotti era solo di 3x5 metri, dove vi erano circa 20 disabili più i loro rispettivi accompagnatori, più altre persone con pass di altro genere, e come si evince dalle foto, sembravamo tante pecore rinchiuse nel recinto. Ho chiesto più volte agli organizzatori il perchè di queste discriminazioni, e mi è stato detto che dipende dalla grandezza del palco dell’artista. I diversamente abili, non possono fare miracoli alzandosi in piedi, ed appunto per questo l’area deve essere progettata dalla visuale di una persona seduta. È obbligo dell’agenzia organizzatrice, che si deve adeguare come previsto dalla legge. Noi paghiamo un regolare biglietto, per poi non vedere nulla. Precise norme regolamentano i principi costituzionali a noi riferiti, ma spesso, questi nostri diritti vengono disattesi.

È decisamente il caso di rifarsi a una norma tanto importante, quanto ancora poco conosciuta e applicata, come la Legge 67/06 (Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni), che all’articolo 2, comma 2, recita testualmente: “Si ha discriminazione diretta quando, per motivi connessi alla disabilità, una persona è trattata meno favorevolmente di quanto sia, sia stata o sarebbe trattata una persona non disabile in situazione analoga”. Ed è ad essa che ricorrerò se mi dovessi trovare in una situazione analoga. Pertanto invito tutte le agenzie di spettacolo, a provvedere al posizionamento corretto dell’AREA DISABILI.

Lettera firmata da Roberta Macrì


 


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