DICCI LA TUA
Nel rispetto della Disabilità
di Redazione
Da anni mi batto perchè vengano rispettati i diritti dei diversamente abili. Puntualmente mi
ritrovo a vivere situazioni di DISAGIO
e DISCRIMINAZIONE. Una di queste è
la situazione che troviamo ai concerti. Ho avuto modo di andare a diversi
concerti tenutesi al PalaTupparello di Acireale, e purtroppo ho potuto
constatare che vi sono concerti di serie A e di serie B, poichè in quelli di
serie A, l’area riservata ai diversamente abili, oltre ad essere accessibile,
viene posizionata su di una pedana rialzata che, permette ad una persona in
carrozzina di avere la visibilità di tutto il palco, nei concerti di serie B,
invece, viene garantita solo l’accessibilità, poichè vi è un’area a terra delimitata
con delle transenne, distanti circa tre metri dal muro, e non essendoci dunque
la distanza corretta, l’unica cosa che vediamo sono le teste delle persone in
piedi situate oltre le transenne. Per non parlare poi della capienza dell’area. Nel concerto del 2 gennaio di Jovanotti era solo di 3x5 metri, dove vi erano circa 20 disabili più i loro rispettivi
accompagnatori, più altre persone con pass di altro genere, e come si evince
dalle foto, sembravamo tante pecore rinchiuse nel recinto. Ho chiesto più volte
agli organizzatori il perchè di queste discriminazioni, e mi è stato detto che
dipende dalla grandezza del palco dell’artista. I diversamente abili, non
possono fare miracoli alzandosi in piedi, ed appunto per questo l’area deve
essere progettata dalla visuale di una persona seduta. È obbligo dell’agenzia
organizzatrice, che si deve adeguare come previsto dalla legge. Noi paghiamo un
regolare biglietto, per poi non vedere nulla. Precise norme regolamentano i
principi costituzionali a noi riferiti, ma spesso, questi nostri diritti
vengono disattesi. È decisamente il caso di rifarsi a una norma tanto
importante, quanto ancora poco conosciuta e applicata, come la Legge 67/06 (Misure per la tutela
giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni), che all’articolo 2, comma 2, recita
testualmente: “Si ha discriminazione
diretta quando, per motivi connessi alla disabilità, una persona è trattata
meno favorevolmente di quanto sia, sia stata o sarebbe trattata una persona non
disabile in situazione analoga”. Ed è ad essa che ricorrerò se mi dovessi
trovare in una situazione analoga. Pertanto invito tutte le agenzie di
spettacolo, a provvedere al posizionamento corretto dell’AREA DISABILI. Lettera firmata da Roberta Macrì
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