domenica 20 settembre 2015
ISTITUZIONI
La riforma del Terzo Settore
di Redazione
La riforma del Terzo Settore è da più di un anno in
discussione alle Camere. Il provvedimento è, però, in coda alle riforme
costituzionali. Ben 5 milioni di volontari, 12 mila Cooperative sociali, almeno
800 mila occupati, oltre 300 mila istituzioni attive, il mondo del “non profit”
rappresenta il 4% del Pil. Il concetto di Terzo
Settore deriva, nel sistema economico e sociale, di un Primo Settore (lo Stato) e di un Secondo Settore (il Mercato). Si identifica di solito con quell’insieme
di attività produttive che non rientrano né nella sfera dell’impresa
capitalistica tradizionale (poiché non ricercano un profitto), né in quella
delle amministrazioni pubbliche. Insomma, tutte quelle realtà che all’interno
del nostro sistema socio-economico si collocano a metà tra Stato e Mercato. Associazioni
riconosciute e non riconosciute, Fondazioni, Comitati, Cooperative sociali, Associazioni
di promozione sociale, Società di mutuo soccorso e Onlus, hanno in comune l’assenza
di “scopo di lucro”.
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