UFFICIO POSTALE
Quando il Business supera la logica
di Rosario Lo Faro
“I
servizi dell’ufficio postale sono fondamentali per un intero territorio che
comprendono i villaggi di Ponte Gallo, Orto Liuzzo, Tarantonio, Marmora, Rodia,
San Saba, Calamona, San Flippo, Corridore, Piano Torre, villaggi
frequentatissimi nel periodo estivo. Oltre 15.000 persone risiedono come
turisti nelle località sopra indicate. Ricordo che gli uffici postali di Orto
Liuzzo e Rodia sono stati già soppressi con la chiusura, quindi per effettuare
operazioni bisogna spostarsi in un altro Comune oppure nell’ufficio postale di
Spartà, che dista oltre 9 km. Poste Italiane, sicuramente, riceve significativi
contributi da parte dello Stato per consentire agli uffici postali periferici
di garantire dei servizi essenziali, che per le famiglie e le imprese sono
fondamentali nello svolgimento di moltissime attività quotidiane, come il
pagamento delle utenze, il ritiro del denaro contante da parte dei titolari di
conto corrente postale e l’invio di comunicazioni soggette al rispetto
perentorio di scadenze, soprattutto quelle di carattere legale”.
È quanto
dichiara il consigliere della VI
Circoscrizione del Comune di Messina, Mario Biancuzzo (nella foto), in una
sua lettera di protesta indirizzata agli organi preposti per evitare, ancora
una volta, uno “scempio” che si perpetra nei confronti del Cittadino. Ma il business
non ha logica, i Conti del mero guadagno, il dividendo agli azionisti non può
influire sulla regolarità delle cose, non deve tenere conto della qualità dei servizi
che si devono riconoscere a chi paga, onestamente e profumatamente, le tasse.
In un Paese come il nostro, pieno di corruzione e disfattismo verso la
popolazione, conta solo la “ragione” dei forti, di quelli che ci governano
anche infrangendo le regole più ovvie. Insomma, un Paese nel quale la Legge e “debole
con i forti e forte con i deboli”. Quante riflessioni si possono trarre
leggendo le cronache del quotidiano e quanti bocconi amari siamo costretti a
inghiottire tutti i giorni. Bersagliati da notizie che ci evidenziano il
disfacimento italiano e la rabbia e la desolazione di chi vive nel territorio
di quello che è sempre stato definito il “Bel Paese”. Oggi, ci rendiamo conto
che è stato veramente un bel Paese, ma di chi? Solo di chi si è arricchito
sulle spalle di onesti lavoratori che hanno contribuito alla rinascita dopo le
vicissitudini catastrofiche del periodo bellico. E come diceva il Nostro amato
Totò: Poste Italiane… “Ma mi faccia il piacere”!
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