STORIA
Messina sin dalle origini ( I Parte)
di Filippo Scolareci
La nostra bella Sicilia, con la
sua antica storia plurimillenaria, è una delle Isole più importanti del Mare
Nostrum, in quanto è la più adatta a offrirsi come uno dei migliori scenari
culturali in grado di scatenare grandi emozioni, predisponendo gli animi ad
altissime suggestioni di fronte alla più alta concentrazione di bellezze
naturali, artistiche e umane, con le sue tradizioni e i suoi valori rivenienti
da culle del passato come i Fenici, i Greci, i Romani, i Bizantini, gli Arabi,
i Normanni, gli Spagnoli e i Francesi, che hanno lasciato impronte indelebili
di inestimabili valori. Unitamente al forte senso dell’innata ospitalità dei
suoi abitanti, è la terra che ha dato i natali a filosofi, santi, artisti di
grande fama, scienziati a livello mondiale, grandi poeti e scrittori che hanno
contribuito e contribuiscono, fino ad oggi, ad aumentare, in modo particolare,
il fascino e la magnificenza di questa terra, crocevia di miti, leggende e
tradizioni sacre e profane. Pertanto, tenendo conto della sua
inconfondibile forma di un triangolo, inizieremo a sfogliare queste pagine
della memoria partendo proprio da Messina e da quel tratto di quel mitico mare
dell’omonimo Stretto, dove passarono e sostarono Enea e Ulisse, forse, anche in
questo porto a forma di falce, di questa falce che nell’immaginario del popolo
messinese rimane come un vero ed unico emblema della propria indiscussa
identità.
“Missina cc’era e Roma era campagna”, questo è l’inizio dei primi
versi di una poesia del nostro poeta Pasquale Salvatore, che non hanno assolutamente
bisogno di alcun commento in quanto descrivono con molta chiarezza che quando
Messina già esisteva la città definita “eterna” non era stata ancora fondata,
in quanto il Lazio oltre a essere pieno di acquitrini, fino a metà del VII sec.
a.C., era popolata da numerose tribù raggruppate in minuscoli villaggi; in
sostanza non possedeva né un’unità etnica, né quella politica e solo alla
vigilia della grande espansione degli Etruschi verso sud queste popolazioni
presero coscienza e, in qualche modo, anche religiosa e s’insediarono sulle
alture romane per formare una specie di federazione militare e il nome stesso
della futura Roma era “Septimontium” (federazione dei sette colli) e
rappresentava soltanto una rozza forma di associazione senza nessuna unità politica
né alcun potere centralizzato (cfr. quanto riportato ne La civiltà degli Etruschi, Zeus Editoriale – La Spezia 2000).
Le testimonianze degli antichi
scrittori danno di Messina una presenza storica a partire dal sec. VIII a.C.,
collegata con l’arrivo sulle sponde dello Stretto dei colonizzatori ellenici,
ma se vogliamo ancora andare indietro, agli albori della vita, quando giunsero
agli inizi del Neolitico medio all’età del bronzo in questi nuovi siti i primi
esseri umani (Sicani e successivamente Siculi), probabilmente tutta l’area
peloritana risentiva ancora degli assestamenti geologici con ripetuti e
violenti eventi sismici tra l’altro affiancati da fortissime tempeste marine,
ma anche da forti venti e piogge e, sicuramente, questi
eventi dovettero impressionare molto questi esseri semplici e per certi versi
inesperti, tanto da fare sorgere in loro la certezza di essere giunti in una
terra circondata da numi e da misteriose divinità.
Tuttavia, per quanto è già stato
detto sopra, conseguentemente alle difficoltà del territorio, le ricerche
archeologiche sui siti della preistoria e sulla topografia greca e romana, a
Messina risultano in qualche modo difficili. Gli scavi che sono stati
effettuati nel settore centrale della città, nella zona della Zaera, Santa
Maria della Valle del Camaro e nella valle del Boccetta, indicano chiaramente
che i suoli degli abitati sono sovrapposti in successione, come già è stato
detto, dal Neolitico all’Età del Bronzo, al Periodo Romano e al Periodo
Bizantino.
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