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 martedì 13 gennaio 2015

TEATRO VITTORIO EMANUELE

È andato in scena “Penso che un sogno così…”

di Tiziana Santoro


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Al Teatro “Vittorio Emanuele”, di Messina, è andata in scena l’ultima fatica dell’attore siciliano Beppe Fiorello, scritta in collaborazione con Vittorio Moroni. Il titolo trae spunto da una celebre canzone del cantautore Domenico Modugno, ma chi pensa che lo spettacolo si limiti a omaggiare il celebre artista pugliese si sbaglia. Nella sceneggiatura – scritta con maestria – Domenico Modugno più che un cantautore è un “uomo simbolo” che partendo dal Sud ha saputo conquistare i cuori del pubblico internazionale, pertanto egli diventa, per Beppe Fiorello, l’emblema del “sogno americano”.

Quando il talento di Modugno imperversava nelle tv di Stato e nei teatri di tutto il mondo, Bebbe Fiorello era ancora un timido bambino che viveva ad Augusta e che coltivava il sogno di diventare attore. Colonna sonora delle sue speranze è stato il repertorio di Domenico Modugno, attraverso cui riaffiora alla sua mente un mondo di affetti familiari e il legame con una comunità: quella d’origine, che si intreccia con le vicende sociali e culturali degli anni del Dopoguerra.

Imperversa nella rappresentazione la storia della Sicilia, del disagio meridionale, della disoccupazione, della migrazione, ma anche dell’unione familiare, delle gite domenicali, della solidarietà tra gli umili. Non manca l’immagine di una Sicilia che, grazie alla Tv, per la prima volta esce dai confini territoriali per affacciarsi sul mondo e assistere alla tragedia di Marcinelle e allo scandaloso dissesto che l’industria petrolchimica ha recato alle coste isolane. La storia della Sicilia e la storia d’Italia s’interfacciano nei monologhi di Fiorello con la sua storia personale e con gli affetti più cari: quello paterno, che ha compreso e incoraggiato i suoi sogni di gioventù e gli abitanti del borgo natio, che come macchiette pullulano sulla scena creando riso e ilarità. La trama, ben articolata, conquista la sua efficacia anche grazie alle intuizioni del regista Giampiero Solari.

Gli intervalli musicali sono resi memorabili dall’esperienza di musicisti celebri tra cui Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma, la voce è quella calda ed espressiva di Beppe Fiorello, il quale ha scelto di eseguire alcuni dei brani memorabili consegnati alla storia della musica da Domenico Modugno, tra cui: Nel blu dipinto di blu, Donna riccia, Io mammeta e tu, Lu pisci spada e l’immancabile Vecchio frack. La storia di Modugno diventa così la storia di tutti noi, che abbiamo legato i ricordi della nostra vita alle sue melodie e ai suoi testi.


 


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