VATICANO
Il messinese Franco Montenegro cardinale
di Paola Saladino
 È con grande gioia che Messina ha
accolto la notizia dell’elevazione a cardinale di un suo figlio molto amato,
mons. Franco Montenegro attuale arcivescovo di Agrigento. È dall’Ottocento,
quando fu fatto cardinale monsignor Guarino, che la città non viveva un evento
di tale portata. Nato a Messina il 22 maggio del 1946, ordinato sacerdote nell’agosto
del ‘69 e vescovo il 29 aprile del 2000, Montenegro è stato vescovo ausiliario
di Messina fino al febbraio del 2008 quando è stato eletto arcivescovo di
Agrigento. Cresciuto alla scuola del servo di Dio mons. Francesco Fasola,
arcivescovo di Messina, di cui è stato segretario, è stato direttore della “Caritas”, della “Pastorale della Salute”
e, attualmente, della “Consulta dei migranti”. Fin dall’inizio, nota distintiva
della missione di parroco e di vescovo di Montenegro è stata la scelta di stare
accanto ai malati, agli ultimi, ai poveri afflitti da povertà vecchie e nuove,
ai migranti che fuggono da guerre, fame, persecuzione.
Padre Franco – come ama farsi
chiamare – ha da sempre attenzionato le periferie che conosce bene avendo a
lungo vissuto a Villaggio Aldisio, una delle periferie più problematiche della
nostra città, invitando, continuamente, ad uscire dalle chiese per portare
fuori un autentico e concreto amore evangelico ai tanti affamati: di Dio, di
solidarietà e di amicizia. La sua porta è sempre stata aperta a quanti vi hanno
bussato, anche solo per avere conforto e consiglio, né si è mai negato a nessuno
quando si richiedeva la sua presenza per una celebrazione eucaristica o per una
catechesi, come quella appassionata tenuta, su invito del Movimento Apostolico,
sulla famiglia e sulla coppia. Non si può dimenticare la forza
con cui, in tale occasione, pur nella consapevolezza delle sofferenze della
famiglia di oggi, ha incoraggiato gli sposi a vivere il matrimonio come un’avventura
nuova ogni giorno, scommettendo sempre sull’altro, ma rimanendo strettamente
legati a Dio.
È evidente, senz’altro, la profonda sintonia che vi è tra il
magistero di Papa Francesco e Montenegro, un vescovo che ha, come dice Papa
Bergoglio, l’odore delle pecore perché si fa prossimo delle sue pecore, non
solo condividendo il percorso spesso accidentato della vita, ma anche portando
loro la tenerezza e la compassione di Gesù. Un vescovo, questo, mite e umile in
cui intelligenza e cuore, strettamente collegati, valorizzano le qualità
spirituali e umane a favore del suo gregge. Caro padre Franco – ci permetta di
continuare a chiamarlo così – le auguriamo di vivere con sorpresa ogni giorno
di questa sua nuova missione e di portare anche nei piani alti della gerarchia
ecclesiastica la sua calda umanità, espressione concreta del suo amore per Gesù
e per gli uomini.
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