Non pensate che io stia
scherzando! Il problema della “raccomandazione” esiste ancora e si pone,
talvolta, anche in modo “drammatico” o, forse..., anche ridicolo. Giorni fa, erano quasi le ore 21,00,
sono entrata in un supermarket che si trova sul viale che conduce alla zona
dove abito. Mi sono diretta, di gran fretta… vista l’ora, verso il bancone dei
salumi, dove già erano in attesa due persone. Esauditi i desideri di un giovane
che voleva solo qualche panino, una signora, non giovanissima, ma, certamente,
molto più giovane di me, con fare “affettato” (in una salumeria ci sta!), si è
rivolta al salumaio:
“Mi dia della scamorza, per favore”.
“Sì, signora, prego, quanti etti?”.
“Mah” – rispose lei – “tre, quattro,
non importa, tagli, tagli, senza problemi”.
“Bene signora, ecco, quattro etti vanno bene? Sa non le consiglio di
prenderne di più, dopo qualche giorno va a male con questo caldo”.
“Vuole altro, signora?”.
“Oh sì, però, dimenticavo di dirle una cosa. Lo sa chi sono io? Sono
l’amica di Marcella, si ricorda? Lei la deve conoscere”.
“Oh, signora mia, certo che la conosco, una cara cliente”.
“Mi tratti bene allora, le raccomando, sa Marcella mi conosce da una
vita!” – continuò animandosi, esageratamente.
“Tranquilla, signora, certo che la tratto bene, è amica di Marcella!
Vuole altro?” – aggiunse poi, con un sorriso a tutto tondo.
La signora, soddisfatta,
sorridente, rossa in viso e con gli occhi brillanti aggiunse:
“Mi dia del prosciutto”.
“Quanto, gentilissima signora?”.
“Faccia lei, faccia lei”.
Mentre il salumaio era intento ad
affettare e la signora ad inseguire sogni di gloria, profondamente disturbata,
mi sono allontanata di qualche passo per meditare. Con quale coraggio avrei
potuto chiedere le mie consuete cinque fettine di bresaola… e solo un etto, e
non più, di prosciutto di quello in offerta per giunta, senza sprofondare per
la vergogna?
E poi, senza avere alle spalle una “Marcella” che trattamento mi
avrebbe riservato il salumaio? Mi avrebbe rifilato salumi e prosciutti
avariati? Terrorizzata, presa da un attacco di panico irrefrenabile, con la
scusa della macchina fuori posto, sono scappata. Sarei tornata dal salumaio, ma
solo dopo avere trovato una persona che a lui mi raccomandasse. Diamine, che
stupida, a non averci pensato prima!