Dire radio, per la maggior parte
di noi, significa pensare all’apparecchio che ci porta in casa musica, notizie,
bollettini meteo e quotazioni di Borsa. In realtà, ne è passata acqua sotto i
ponti dall’intuizione di Marconi e dalla sua geniale capacità di manovratore
delle onde hertziane.
Oggi, siamo di fronte ad un mondo
tecnologico che va dai ponti radio alle trasmissioni via satellite, includendo
tutto l’universo televisivo, i telefoni cellulari, i sistemi di
geolocalizzazione, nonché le immagini mai viste prima, inviate via radio dalle
sonde spaziali che hanno trasformato la nostra visione dell’universo.
Con l’evoluzione della
tecnologia, alla fine degli anni ‘70, mentre negli Stati Uniti s’incominciano a
vedere le prime antenne paraboliche per la ricezione diretta da satellite,
compare un’altra invenzione rivoluzionaria: la fibra ottica.
Una fibra in vetro che invia
messaggi tramite impulsi laser. Con
essa, entra nel linguaggio corrente la parola: cablare, dall’inglese cable che, se da un lato si traduce con
la semplice parola cavo, dall’altro racchiude, in un termine solo, il futuro
della comunicazione.
La radio, che non necessita di
cavi, ha un’enorme flessibilità di prestazioni e permette una rapidità di messa
in opera come null’altro. In questo panorama futuristico, la radio ha fatto
passi da gigante ed è, e rimane, un mass
media unico nel suo genere. Essa e il suo metodo di utilizzare la musica
stanno diventando la sonorità di internet, quello che Menduni chiama “l’orecchio
di internet”.
Nel legame diretto, che ha fatto
nascere e proliferare le web radio,
particolare importanza è dovuta alla facilità con la quale i file audio si possono trasmettere, a
differenza, ad esempio, dei file
audio-video. La strada della radio è, perciò, ormai interconnessa con il web.
Le web-radio hanno, difatti, rivoluzionato il mondo della
comunicazione trasformando i nostri computer nei nostri “mondi” per la consultazione,
la professione, il gioco, la socializzazione, distanziandoci sempre più dalla
tradizionale radio a modulazione di frequenza.
Resiste ancora come compagna dei
viaggi in auto, ma anche lì grazie alla complicità degli smartphone di ultima generazione si assisterà, a breve, ad un
cambiamento nel sistema di fruizione. In questo nuovo panorama che si va
delineando, le emittenti del futuro diventeranno sempre più settoriali e
specialistiche.
Per emergere serviranno idee,
creatività e un progetto emozionale forte, capace di sedurre e parlare al cuore
degli ascoltatori. La “libertà” del web
tende a definire “radio” anche un semplice streaming
di musica senza senso, senza un’identità, senza il calore che una vera Radio
dovrebbe trasmettere a chi l’ascolta.
Le web Radio per diventare il continuum
della Radio italiana devono arrivare a competere con la qualità dell’offerta
radiofonica delle grandi radio locali e nazionali.
È necessario, quindi, diminuire
il più possibile il numero delle radio generaliste, sostituirle con emittenti
più snelle e con palinsesti che prevedano più diversificazione musicale e più
varietà di contenuti, perché, parafrasando i Buggles, proprio la
standardizzazione del prodotto… “killed
the radio star”.