RECENSIONI LIBRARIE
Tiziana Santoro – La conferenza di Messina del 1955
di Armando Russo
I primi giorni del giugno del 1955, convocata dal
ministro Gaetano Martino, ebbe luogo a Messina la conferenza dei Ministri degli
Esteri della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (Ceca). Sei ministri,
dopo un lungo e difficile dibattito, si accordarono sulle linee guida del
futuro operare per la realizzazione di un ideale: l’Europa Unita. L’incontro
storico, però, non convinse tutti. Qualcuno definì la Conferenza, sotto il
profilo economico, come manifestazione di “deboli fermenti europei”, e lo
stesso Ugo La Malfa dichiarò che l’incontro di Messina rappresentava un “regresso
europeo”. Parole di fiducia e speranza furono, invece, espresse da Amintore
Fanfani, Mariano Rumor e J. Monnet, lo stesso giudicò la Conferenza di Messina
una pietra miliare. Anche Gaetano Martino, in gran parte soddisfatto per l’esito
dell’incontro, ebbe a dire: “Quello che
non abbiamo voluto a Messina, e nelle successive conferenze, è stato di mettere
il carro dell’unificazione politica avanti ai buoi dell’unione economica”,
come si legge nel libro di Tiziana Santoro.
Il tema dell’Unità Europea, rivestendo un grande
interesse storico, economico e culturale, è stato trattato, nel tempo, da molti
autori. Tra questi troviamo Tiziana Santoro che ha inteso, nel suo libro La conferenza di Messina del 1955
(edizioni Di Nicolò), riportare all’attenzione un evento rilevante che ebbe
luogo a Messina, sua città natale, e che rappresentò una tappa importante nel
processo che portò alla firma dei trattati di Roma e alla costituzione dell’Unione
Europea. Una tappa finalizzata al raggiungimento dell’integrazione tra i paesi,
nonostante le difficoltà incontrate per il rifiuto opposto, da Francia e Olanda,
alla sua realizzazione. L’analisi critica delle proposte poste in essere dagli
attori principali che vi parteciparono, primo fra tutti Gaetano Martino,
promotore e figura di spicco nel panorama politico di quegli anni, cultore dell’ideale
europeista, a cui l’Autrice dedica un intero capitolo, degli obiettivi fin qui
raggiunti e delle insufficienze, porta ad alcune considerazioni utili per
delineare l’identità dell’Europa, con riferimento soprattutto all’unificazione
monetaria che molti ritengono vantaggiosa, in maggior misura, per la Germania.
Dallo studio, minuzioso e serio che fa l’Autrice, delle componenti che
interagirono, degli sviluppi, degli ostacoli che si sono frapposti, e che tutt’oggi
persistono, come la prevalenza della Germania che ha mantenuto un ruolo leader
rispetto ai partner e la svalutazione della lira rispetto al marco, il lettore
può trarre un giudizio critico e meglio capire le ragioni della crisi in cui l’UE
versa ancora. Un libro, quello di Tiziana Santoro, interessante per conoscere
le radici di un processo evolutivo che, in larga misura, ci appartiene e di cui
la città di Messina può trarne vanto.
|