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 mercoledì 20 agosto 2014

I TESORI DI MESSINA

Riviera nord: un litorale in balìa dell’incuria e del disordine

di Domenica Timpano


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Non è una fortuna che tutti possono avere, quella di godere di un litorale ricco di fascino come quello che si dipana, per diversi chilometri, lungo la zona nord della città di Messina, quella, per intenderci, che dalla Rada San Francesco arriva a Torre Faro, per poi proseguire fino al Mar Tirreno. Un litorale che, per le bellezze paesaggistiche che offre, è motivo di vanto per i cittadini che possono godere di numerosi fenomeni naturali unici, spettacoli della natura straordinari, che si verificano tra due sponde, che affondano radici nel mistero, nei miti e in quelle leggende che hanno reso l’antica “Messana” famosa nel mondo.

Motivo indiscutibile di orgoglio per i messinesi, come già detto, ma anche d’imbarazzo per il degrado che esiste in quel tratto di riviera, per lo stato di abbandono dovuto sia a taluni cittadini, che non hanno a cuore la propria città, che ad amministratori cittadini, i quali, presi da problemi ritenuti, forse, più importanti, hanno rivolto, solo marginalmente, la loro attenzione alla zona che meriterebbe miglior fortuna. Su gran parte di quelle spiagge “libere” si può trovare di tutto. Dalle erbacce incolte ai pezzi di legno, dai vecchi indumenti alle bottiglie di vetro, dai sacchetti di plastica ai residui di cibo in putrefazione che ricreano l’habitat privilegiato per cani randagi o, peggio ancora, topi.

È deludente prendere atto di tanto disinteresse ed è sconfortante prendere atto che per accedere al mare, per una naturale balneazione, si renda necessario fare una sorta di gimkana, assai pericolosa soprattutto per i bambini e gli anziani. Ma non finisce qui! La riviera nord, dove insistono villaggi che riportano nomi che fanno pensare a stati soavi dell’animo o a luoghi ameni, come “Pace”, “Paradiso”, o “Contemplazione”, è un piccolo inferno dove regna il disordine, anche se basterebbero pochi correttivi e più controlli per renderla dignitosa e fruibile ai residenti, oltreché gradevole agli occhi dei numerosi visitatori che rappresentano una risorsa preziosa per il turismo della città. Ma se non c’è coscienza di sé come cittadini e amministratori e se non c’è senso civico, ma, soprattutto, consapevolezza del bene posseduto, ogni parola spesa sarà destinata a cadere, irrimediabilmente, nel vuoto. E sarà un vero peccato!


 


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