I TESORI DI MESSINA
Riviera nord: un litorale in balìa dell’incuria e del disordine
di Domenica Timpano
Non è una fortuna che tutti possono avere, quella di godere
di un litorale ricco di fascino come quello che si dipana, per diversi
chilometri, lungo la zona nord della città di Messina, quella, per intenderci,
che dalla Rada San Francesco arriva a Torre Faro, per poi proseguire fino al
Mar Tirreno. Un litorale che, per le bellezze paesaggistiche che offre, è
motivo di vanto per i cittadini che possono godere di numerosi fenomeni
naturali unici, spettacoli della natura straordinari, che si verificano tra due
sponde, che affondano radici nel mistero, nei miti e in quelle leggende che
hanno reso l’antica “Messana” famosa nel mondo.
Motivo indiscutibile di
orgoglio per i messinesi, come già detto, ma anche d’imbarazzo per il degrado
che esiste in quel tratto di riviera, per lo stato di abbandono dovuto sia a
taluni cittadini, che non hanno a cuore la propria città, che ad amministratori
cittadini, i quali, presi da problemi ritenuti, forse, più importanti, hanno
rivolto, solo marginalmente, la loro attenzione alla zona che meriterebbe
miglior fortuna. Su gran parte di quelle spiagge “libere” si può trovare
di tutto. Dalle erbacce incolte ai pezzi di legno, dai vecchi indumenti alle
bottiglie di vetro, dai sacchetti di plastica ai residui di cibo in
putrefazione che ricreano l’habitat privilegiato per cani randagi o, peggio
ancora, topi.
È deludente prendere atto di tanto disinteresse ed è sconfortante
prendere atto che per accedere al mare, per una naturale balneazione, si renda
necessario fare una sorta di gimkana, assai pericolosa soprattutto per i
bambini e gli anziani. Ma non finisce qui! La riviera nord, dove insistono
villaggi che riportano nomi che fanno pensare a stati soavi dell’animo o a
luoghi ameni, come “Pace”, “Paradiso”, o “Contemplazione”, è un piccolo inferno
dove regna il disordine, anche se basterebbero pochi correttivi e più controlli
per renderla dignitosa e fruibile ai residenti, oltreché gradevole agli occhi
dei numerosi visitatori che rappresentano una risorsa preziosa per il turismo
della città. Ma se non c’è coscienza di sé come cittadini e amministratori e se non
c’è senso civico, ma, soprattutto, consapevolezza del bene posseduto, ogni
parola spesa sarà destinata a cadere, irrimediabilmente, nel vuoto. E sarà un
vero peccato!
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