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 venerdì 3 aprile 2015

I TESORI DI MESSINA

La Badiazza: Il luogo ritrovato

di Matteo Allone


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In un mondo globalizzato e virtuale, che ha smarrito il contatto con le sue radici e, quindi, perso identità e valori, l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale e l’identità di appartenenza alla propria realtà locale e, contestualmente, lo spirito di cittadinanza europea, mediante la riscoperta di un bene storico-artistico del patrimonio collettivo: “La Badiazza”: opera mediterranea ed europea, è la principale mission del progetto Il luogo ritrovato. Il Monastero di Santa Maria della Valle (XI secolo), che insiste in una zona di criticità dal punto di vista ambientale, sociale e culturale (Quartiere Ritiro-San Leone), può rinascere con il coinvolgimento consapevole e responsabile di tutta la comunità, soprattutto quella che vi risiede, primo e vero baluardo del bene e delle aree circostanti.

La vulnerabilità dell’area, un tempo culla della spiritualità, della storia e dell’economia della città di Messina, e, contestualmente, il suo essere paradigmatica espressione della crisi e del degrado di un’intera città, ne possono fare il luogo simbolo della rinascita, di un’identità smarrita, ed il luogo di attrazione di un turismo culturale, religioso ecosostenibile, anche grazie alla particolare collocazione in una vallata che collega la città ai suoi monti Peloritani. Il filo conduttore è unire saperi, che mettano in relazione dinamica e creativa, i temi dell’unicità e della complessità, della località e della globalità per ritrovare la memoria di un passato glorioso e le radici di una rinascita spirituale, etica ed estetica della città.

Tutti noi sappiamo il coraggio che l’azione richiede e il rischio che comporta, ma non sappiamo di avere altri mezzi d’azione, mezzi che richiedono anch’essi coraggio: il coraggio del cuore di battersi per le proprie percezioni. E se non ci battiamo, se non ci esprimiamo in favore del nostro senso estetico, quel velo funebre, che è la conformità ottundente, finirà per togliere ogni forza al nostro linguaggio, al nostro cibo, ai luoghi dove lavoriamo, alle strade della nostra città.


 


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