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 martedì 2 aprile 2013

CHIESA APOSTOLICA ROMANA

FRANCESCO, IL PAPA CHE SOGNA UNA CHIESA POVERA

di Paola Saladino


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Ha spiazzato tutti l’elezione al soglio pietrino del cardinale argentino, Jorge Maria Bergoglio. Infatti, inaspettatamente, questo gesuita di origini italiane, conosciuto ai più, ha avuto la meglio su cardinali italiani ed americani molto più quotati. Un papa, dunque, venuto dall’altro emisfero, l’America Latina, in cui convivono povertà e grandi ricchezze, sete di riscatto sociale e voglia di affermarsi sullo scenario mondiale. Un papa questo che ha subito conquistato per la semplicità, emblematica la sua croce di ferro, la cordialità, come quando saluta ad uno ad uno i partecipanti alla Messa da lui celebrata nella chiesa di Santa Marta, per la tenerezza con la quale s’inchina su bambini e disabili, per l’umiltà con cui lava i piedi ai giovani detenuti. Bergoglio sorprende, anche, per il nome che si è scelto, Francesco, pensando, come ha confessato, ai tanti poveri e alle tante guerre esistenti sulla terra, invitando, così, come Francesco d’Assisi, all’amore per i poveri, la pace ed il creato.

Certamente, fa riflettere come il nostro tempo sia molto simile a quello in cui visse Francesco: diseguaglianze sociali, povertà e miseria diffuse, instabilità politica, crisi profonda della Chiesa sofferente per molti scandali e, spesso, più interessata all’economia ed alla politica che all’annuncio del Vangelo. Papa Francesco sollecita la Chiesa, libera da condizionamenti mondani, a riscoprire la verità del suo essere: annunciare Cristo crocefisso a tutti gli uomini, in particolare agli ultimi, per dare loro speranza, aiutarli a ripartire e a prospettarsi nel futuro. Ma quella che papa Bergoglio vuole è, anche, una Chiesa aperta al dialogo ecumenico, sia con i fratelli cristiani che con le altre religioni, per costruire insieme ponti di pace. I cattolici aspettano, con fiducia, di essere guidati dal loro Pastore su piste autentiche di vita che non siano solo quelle, rivelatesi fallimentari, dell’economia e della politica, per una piena realizzazione umana.


 


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