MALTA
La maratona Oħloq Tbissima 2019
di Fra Mario Attard
 A 4.500 metri sul livello del mare,
una comunità di 200.000 persone vive senza acqua o elettricità sulle montagne
Ande. A Huancané, in Perù, la popolazione in cui nella stragrande maggioranza è
composta da agricoltori, vive un’esistenza incredibilmente difficile e
impegnativa. Situata a circa quattro ore e mezza di uscita da Arequipa, dove
mons. Giovanni Cefai, un Gozitano, è stato recentemente nominato vescovo, fa
anche parte della nuova prelatura territoriale di Santiago Apèstol de Huancané.
Come può confermare lo stesso mons. Cefai, le esigenze della comunità sono così
grandi e varie che sarebbe molto più facile rinunciare che affrontare una sfida
così tremenda. I neonati e gli anziani sono, probabilmente, i peggiori a causa
della mancanza di servizi sanitari in quella parte della Regione. Ad altitudini
così elevate, la temperatura media si trova a -15° e può scendere a bassi
ancora più letali. Senza ospedali o cliniche locali per curare i malati, molti
finiscono per subire una morte lenta e dolorosa.
La gente di Huancané vive in piccole
capanne senza letti, spesso dormendo sul pavimento senza coperte o vestiti
caldi. Non hanno tavoli, sedie, fornelli o spazio anche per i mobili più
elementari. La situazione è quasi impossibile. Quest’anno, l’obiettivo
principale della maratona Oħloq Tbissima (Crea un sorriso) è stato quello di
raccogliere fondi per fornire un migliore tenore di vita alla popolazione di
Huancané. Il progetto prevede la costruzione di capanne, fattorie, scuole e
cliniche della zona, oltre a provvedere ad altri requisiti di base per
migliorare le condizioni di vita a Huancané. Valerie Vella, che ha presentato
la trasmissione televisiva, ha recentemente visitato per fare volontariato, e ha
descritto l’esperienza come “qualcosa che
rimane veramente con te e tocca il tuo cuore.
L’amore che i sacerdoti hanno per queste persone fa davvero la differenza nella
loro vita”.
Con una forte fede in Dio e con i
benefattori della Società Missionaria di San Paolo (MSSP), a cui appartiene,
mons. Cefai ritiene che i bisogni della comunità inizieranno lentamente a
essere soddisfatti. La vita nella Regione rimane difficile e sono ancora
necessari molti miglioramenti. Ma questo non riesce a smorzare lo spirito di
mons. Cefai: “Mi sento incoraggiato e
pieno di entusiasmo perché so che c’è una Nazione che mi sostiene. Non solo i
MSSP, ma anche il popolo maltese, il cui cuore è pieno di gentilezza e generosità. Credo che insieme possiamo
realizzare qualcosa di bello”. La maratona di 60 ore, iniziata dal venerdì
19 fino al sabato 21 luglio, ha incluso esibizioni di varie personalità di
spicco dell’industria dello spettacolo, tra cui cantanti, artisti e compagnie
di danza.
Un momento culminante della maratona
di quest’anno è stato anche la composizione di una nuova canzone per celebrare
l’occasione. Oħloq tbissima, composta da Padre Karm Debattista con testi di padre
Pierre Bonnici, evoca il cuore delle missioni della MSSP, con testi empatici ai
principali beneficiari della missione e un’enigmatica orchestrazione da parte
dell’Orchestra Filarmonica di Malta. Tra personalità distinte che hanno
visitato la maratona: il presidente della Repubblica di Malta, George Vella, e
l’arcivescovo Charles Scicluna. Il St Joseph Home, un orfonatrofio che è
gestito dalla MSSP, è stato aperto al pubblico per tutta la maratona. La somma
totale raccolta durante la maratona Oħloq tbissima è stata di € 345,833. Questa
nobile iniziativa mi fa ricordare le parole di Papa Francesco alla Federazione
Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario, fatto giovedì 4
dicembre 2014, nell’Aula Paolo VI in Vaticano:
“Vi
ringrazio per quello che fate e per come lo fate! I vostri interventi accanto
agli uomini e alle donne in
difficoltà sono un annuncio vivo della tenerezza di Cristo, che cammina con l’umanità
di ogni tempo. Proseguite su questa
strada dell’impegno volontario e disinteressato. C’è tanto bisogno di testimoniare il valore della gratuità: i
poveri non possono diventare un’occasione di guadagno! Le povertà oggi cambiano
volto, ci sono le nuove povertà! E anche alcuni tra i poveri maturano aspettative diverse: aspirano a essere
protagonisti, si organizzano e, soprattutto, praticano quella solidarietà che esiste tra quanti soffrono,
tra gli ultimi. Voi siete chiamati a cogliere questi segni dei tempi e a diventare uno strumento al
servizio del protagonismo dei poveri. Solidarietà con i poveri è pensare e agire in termini di comunità, di
priorità della vita di tutti sull’appropriazione dei beni da parte di alcuni. È anche lottare contro le
cause strutturali della povertà: la disuguaglianza, la mancanza di un lavoro e
di una casa, la negazione dei diritti sociali e lavorativi. La solidarietà è un
modo di fare la storia con i poveri,
rifuggendo da presunte opere altruistiche che riducono l’altro alla passività”.
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