MESSINA
Messina – I cento anni della Madonna delle Grazie di Gravitelli
di Nicola Antonazzo
 Con
una lettera rivolta ai parrocchiani e datata 13 febbraio 2019, il parroco della
comunità di Santa Maria delle Grazie di Gravitelli Superiore, mons. Giovanni
Impoco, ha annunciato ufficialmente l’indizione di un Giubileo Mariano
Parrocchiale. L’occasione è data dall’anniversario della donazione alla
comunità della Statua raffigurante la Madonna delle Grazie. L’effige venne
donata, nel 1919, dal cav. Giuseppe Lo Giudice per grazia ricevuta e anticipò
la stessa costruzione della Chiesa Parrocchiale che fino a quel momento era una
semplice Cappella sotto forma di “chiesa baracca”. Bisognerà aspettare il 1943
per l’elevazione al rango di Parrocchia con il titolo attuale e la nomina di p.
Espedito Basso a parroco. Un punto di riferimento per i fedeli dell’antica
vallata di Gravitelli che ancora oggi onorano la B.V. Maria con il titolo di
Madonna delle Gravidelle o Madonna della Vita.
L’inaugurazione
ufficiale del Giubileo avverrà il 25 marzo, alle ore 18.00, Solennità dell’Annunciazione,
con la Celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo ausiliare, mons. Cesare
Di Pietro. I festeggiamenti e le attività giubilari si protrarranno fino al 15
settembre. La Celebrazione si svolgerà in due momenti: ore 17.30, raduno presso
la Piazzetta Versaci davanti all’edicola della Madonna; inizio del cammino fino
alla porta della chiesa parrocchiale; ore 18.00, inizio della Solenne
Celebrazione Eucaristica. La Parrocchia è erede spirituale dell’antico culto
riservato alla Madonna delle Gravidelle. Con questo titolo era venerata l’effige
custodita all’interno dell’omonimo Santuario a lei dedicato; dopo alterne
vicende venne ricostruito e riaperto al culto nell’aprile del 1908 ma andò
distrutto nel dicembre dello stesso anno per il noto evento catastrofico che
colpì la Città di Messina.Da
allora, pur non essendo più in possesso dell’immagine originale e privi di un
edificio per il culto, la comunità dei fedeli ha mantenuto viva la devozione e
l’attaccamento alla Beata Vergine Maria tramandandone la memoria. Ciò ha
permesso che non andasse perduta una delle devozioni più antiche del territorio
messinese e che attirava, in cima alla “Valle delle Luscinie”, donne di ogni
ceto e provenienza che, nei mesi della loro gravidanza, si affidavano alla
protezione della Madonna per portare a termine in modo sicuro la gestazione.
|