MESSINA
Incontro con l’autrice Titty Santina Giannino
di Redazione
 Si
è svolto, nella Biblioteca dei Cappuccini, l’incontro con l’autrice di testi
teatrali Titty Santina Giannino, la quale è stata accolta da padre Fiorenzo
Fiore, responsabile della biblioteca dei Cappuccini. L’autrice ha parlato delle
sue esperienze letterarie, a partire dall’età di 11 anni, in cui scriveva
poesie in siciliano come “I ddu mbriachi”, con la quale si è classificata
seconda al Premio letterario Vann’Antò (riservato alle scuole medie), nel 1981.
La passione per la scrittura teatrale nasce, molto presto, all’età di 13 anni;
nel 2011, riprende a scrivere realizzando una trentina di opere, tra commedie
brillanti, testi seri e drammatici (anche un testo sulla violenza sulle donne “Come
calzini spaiati”, andato in scena a Marsala nei giorni scorsi e vincitore del
Primo premio al Premio Efesto a Catania; nel 2017, corti e atti unici,
monologhi, traduzioni in siciliano di opere già note (“Sarto x Signora” di G.
Feydeau e “Nu figlio a posticcio” di Scarpetta) e anche un testo per presepe
vivente.
L’autrice
ha ricordato le compagnie che hanno rappresentato i suoi testi, i premi che ha
avuto la fortuna di ricevere e le sue esperienze da giurata. Il pomeriggio
culturale si è incentrato sulle sue opere teatrali “Si Eva non s’avissi
manciatu a mela” (commedia brillante in dialetto in 2 atti) e “Rosa” (testo
teatrale drammatico sempre in siciliano e in 2 atti). Sono state lette anche le
prefazioni dei libri scritte dall’editore dott. Giuseppe Manitta, assente in quanto
impegnato a Palermo nella Fiera dell’editoria “La via dei librai” (in cui, tra
l’altro, è stato esposto anche “Rosa”). Sono stati letti dei brani tratti da
entrambi i libri duettando con l’attore Giuseppe Galletta, che, con la sua
verve comica, è riuscito a coinvolgere il folto pubblico, inserendosi spesso
nel dialogo con battute spiritose e cantando alcune canzoni come: “La voce del
silenzio”, “Sorridi amore vai” (versione di Bocelli della colonna sonora “La
vita è bella”), “E vui durmiti ancora” e “Cocciu d’amuri”).
L’interessante
pomeriggio culturale è servito ai presenti a conoscere Titty Giannino e a
svelare il mondo che ruota attorno al teatro di casa nostra, importante fucina
di giovani talenti. I lavori sono visibili sul sito web www.tittygiannino.jimdo.com,
dove si può trovare una biografia più dettagliata. “Si Eva non s’avissi
manciatu a mela” (commedia brillante in 2 atti, in siciliano): La vicenda “sembra”,
inizialmente, quella classica di Adamo ed Eva (o forse no!), ma un intruso, un
uomo del futuro, portando il suo carico di avvenimenti succedutisi nel tempo e
contrapponendosi al serpente, convincerà Eva a non mangiare la mela. La storia
va dunque riscritta... e tra un Adamo e una Eva sempre in lite, stile “Casa
Vianello”, e Caino e Abele visti più come “il furbo e il fesso” che trovano
moglie, un Dio che “tuona” per comunicare, nel Paradiso terrestre si
avvicendano nuovi personaggi che porteranno ad un finale tutto da scoprire.
“Rosa”
(testo teatrale drammatico in 2 atti, in siciliano). La commedia narra la vita
di Rosa, figlia di Minico e Carmela, contadini, semplici, nel primo novecento.
Rosa non ha una vita facile, come un destino già segnato lei vive sentendo
dentro una particolare responsabilità: l’essere il figlio maschio che il padre
ha sempre desiderato e mai avuto. Si carica di tutte le mansioni che
spetterebbero ai ragazzi, nonostante il diniego della madre e della sorella
Lucia, ma la sua essenza femminile non può e non vuole essere sepolta ed esce
prepotente un giorno quando incontra Ntoni, il figlio di Brasi e Lavinia, con
il quale è cresciuta, ma che all’improvviso assume per lei quasi un’altra
dimensione. Sono i primi sentimenti di una ragazzina che sta crescendo, ma che
nel tempo maturano, ricambiati. Ma le responsabilità che si è assunta e le sue
idee di libertà le vietano di vivere questo sentimento. E in più Minico, per
lei, ha altri progetti.
E
ancora una volta, Rosa farà la volontà del padre e sposerà Vanni, che lei non
ama, ma al quale si lega con affetto fraterno. Ma l’amore, quello vero, è un’altra
cosa, e Ntoni sarà sempre lì, nella sua vita come nel suo cuore, a ricordarle
ogni momento quel sentimento che lei non può permettersi di vivere. È uno
spaccato della vita di una famiglia normale, chiusa nelle convenzioni di un’epoca
e di una donna che aveva trovato il modo di uscirne fuori, ma che alla fine se
ne sente schiacciata ed è costretta ad accettarle, suo malgrado.
|