PERSONAGGI ILLUSTRI
Evemero da Messina, il prezioso saggio di Pietro Saccà
di Alfonso Saya
 Se si chiedesse ai messinesi chi
fosse Evemero (storico greco di età ellenistica, nato a Messina ca. 330 a.C.;
morto ad Alessandria d’Egitto ca. 250 a.C.), risponderebbero, magari,
ricordando i Promessi Sposi. “Carneade?
Chi era costui?”. Eppure, si tratta di un nostro
grande concittadino che insieme a Dicearco – altro grande concittadino dell’epoca
– nell’età ellenistica diede un importante contributo alla cultura greca. Un
grande merito, quindi, bisogna attribuire al chiarissimo prof. Pietro Saccà che
ha chiuso la sua prestigiosa carriera scolastica da preside della Scuola media “Giovanni
Pascoli” della nostra città, il cui grande merito è stato quello di far uscire
dalle nebbie dell’oblio e dell’ignoranza. Della figura del suddetto illustre
concittadino, che fu un grande scrittore che troneggiava nell’antichità tra i
principi del pensiero e dell’arte, oggi – afferma il prof. Saccà – si può
trovare qualche fuggevole accenno nei manuali scolastici, ma anche di storia
letteraria greca.
Non c’è un italiano – lamenta il
professore – che se ne sia occupato! Eppure, fiumi d’inchiostro sono stati versati
dagli storici, dai filosofi e dai mitografi sul terreno evemeristico. Sulla sua
biografia, invece, non una goccia d’inchiostro è stata spesa; non c’è una
misera cantonata nell’abitato messinese che lo ricordi come si è fatto per il
suo grande contemporaneo Dicearco, anche lui – come ho detto – nostro
concittadino. Si è trovato posto – lamenta ancora il nostro illustre professore
– nella toponomastica locale per il Peculio,
per le Vettovaglie, per l’Acqua del Conte, per la Munizione,
per il Bufalo, per l’Uccelliera e, persino, per la Legname Vecchia e per quella Nuova.
Con il suo prezioso Saggio, Evemero da Messina, che ha
conseguito il prestigioso Premio “Vittorini”,
ha avuto – ripeto – il grande merito di farlo uscire dalle nebbie dell’oblio e
dell’ignoranza. Evemero ebbe una larga fama con l’Opera
Sacra Scriptio. La sua dottrina (Evemerismo) trovò accoglienza nella
cultura romana e presso gli apologisti cristiani (Lattanzio, Tertulliano,
Eusebio…), poiché dimostra la falsità del paganesimo e dell’idolatria. Questo prezioso Saggio, nell’intento del prof. Pietro
Saccà, illustre scrittore e poeta, voleva essere un invito agli studiosi
messinesi ad impegnarsi, in questo campo, per amor di Patria, ma, purtroppo,
questo suo invito – ed è stata grande la sua delusione – non è stato raccolto!
Solo è stato raccolto il lamento del nostro illustre professore riguardo alla
toponomastica, per cui è, giustamente, soddisfatto: è stata intitolata ad
Evemero la scuola elementare di Ganzirri.
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